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"Una nuova terapia...", "Molto delusa". Così Michela Murgia gela Burioni

La scrittrice replica seccata al professore, che sui social aveva parlato di una "nuova terapia" dai riscontri incoraggianti in specifici casi. "Senza aver mai visto la mia cartella clinica intervieni su Twitter..."

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"Sono rimasta male". Michela Murgia non ha nascosto la propria amarezza per alcune parole pronunciate e scritte nei suoi confronti. Stavolta, però, l'argomento del dibattere non era la politica (sulla quale la scrittrice non si è mai tirata indietro), ma la sua malattia rivelata nelle scorse settimane in un'intervista. Ospite del programma Quante Storie, su Rai3, la drammaturga sarda ha ammonito senza giri di parole il professor Roberto Burioni. Quest'ultimo, infatti, su Twitter aveva commentato la notizia del cancro della scrittrice, parlando di una "nuova terapia" che in specifici casi ha dato risposte incoraggianti.

"Le parole sono importanti, ci si ammala anche di parole: la comunicazione ha un valore cruciale, io non voglio alzarmi la mattina sapendo che devo andare a combattere una guerra. Come dice il mio medico la guerra presuppone un vincitore e un vinto, invece qui non c'è una vittoria o una sconfitta, è uno degli eventi della vita", ha affermato Murgia, tornando parlare della propria malattia e delle reazioni all'intervista nella quale aveva rivelato di avere un tumore al quarto stadio. Ed è proprio in riferimento alle reazioni provocate che la scrittrice si è sentita in dovere di fare una precisazione.

"Sono rimasta male". Murgia bacchetta Burioni

"Devo dire che sono rimasta male quando ho visto medici, anche famosi negli studi televisivi, rivolgersi a me personalmente dicendo: 'Ma no, abbiamo delle alternative, non devi dire questo'. E io ho pensato: ma che professionista sei se, senza aver mai visto la mia cartella clinica, intervieni su Twitter per farmi una diagnosi?", ha affermato Murgia, facendo poi un nome: "Il dottor Burioni mi ha profondamente delusa in questo questo passaggio. Non è così che si fa, non si semina sfiducia tra il paziente e il suo medico". Il virologo del San Raffaele aveva infatti scritto una serie di post nei quali si era riferito allo stato di salute della scrittrice.

Burioni, i tweet sulla malattia della scrittrice

"Sono stato molto colpito dall’intervista che Michela Murgia ha rilasciato ad Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera. Michela parla con serenità e coraggio della sua malattia, che è a uno stadio molto avanzato. Oltre a farle i miei migliori auguri, devo dirle due cose: la prima è che – come lei giustamente dice – le cure le stanno facendo guadagnare dei mesi di vita. Però queste cure sono estremamente efficaci e quei mesi potrebbero anche essere anni, che io spero molti e felici", aveva dichiarato il professore su Twitter.

E ancora, aveva aggiunto: "La seconda è doverla correggere quando dice 'dal quarto stadio non si torna indietro'. Qualche giorno fa è uscito un lavoro che descrive uno studio eseguito su 84 pazienti con un cancro del colon inoperabile, metastatico e ormai resistente alle terapie. Ebbene, una nuova terapia ha portato a una risposta completa (avete letto bene: il cancro è sparito) in 3 di questi pazienti e una risposta parziale, con un netto miglioramento, in 29 pazienti. In 28 la malattia si è fermata".

"Certo, la malattia di Michela è grave; però siamo in un momento in cui la medicina fa passi da gigante a una velocità che non abbiamo mai immaginato e, pur nella consapevolezza della serietà della situazione clinica, esiste una concreta speranza che quei 'mesi' siano molti", aveva anche aggiunto il professore.

Parole che non sono piaciute a Murgia, forse ritenute troppo invadenti rispetto a una condizione resa sì pubblica, ma nei dettagli giustamente custodita nella riservatezza e nella fiducia del rapporto tra il paziente e il proprio medico.

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