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Panettone, attenti al "prezzo doppio": ecco quali conviene comprare

Le principali aziende italiane realizzano prodotti di identica qualità con diversi brand "secondari", ma gli ingredienti spesso e volentieri arrivano dall'estero

Panettone, attenti al "prezzo doppio": ecco quali conviene comprare

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Con l'avvicinarsi delle festività natalizie ritornano sulle tavole degli italiani due dei dolci più amati e apprezzati da adulti e bambini, il pandoro e il panettone. Per quanto riguarda il celebre lievitato di origine milanese, esistono di certo delle differenze a livello qualitativo tra prodotti gourmet o artigianali (in ambo i casi più costosi) e quelli "da scaffale", realizzati dalle aziende italiane più note e pubblicizzate.

Gli altri marchi

In quest'ultimo caso è cosa nota il fenomeno del prezzo doppio o differenziato per dei prodotti realizzati dalla stessa azienda: per citare un esempio, Maina e Bauli vendono panettoni e pandori col loro marchio per un costo compreso grossomodo tra i 5 e i 6 euro, ma al contempo producono per altri brand, una prassi autorizzata dai regolamenti vigenti. Ma quali sono questi altri brand?

Il panettone Maina si trova in vendita anche sotto altri brand della grande distribuzione: si potrebbe definire come una sorta di "secondo marchio", meno prestigioso di quello originale ma di identica qualità e dal costo inferiore. L'azienda dolciaria torinese produce delle linee anche per Coop, Esselunga, Unes, Iper, Bennet e Crai. Paluani, invece, si occupa del marchio Conad, mentre Motta e Bauli servono la Lidl. Il Vecchio forno realizza prodotti per i discount Aldi e Penny Market, e Vergani si trova sotto Terre d’Italia e Sapori & Dintorni rispettivamente nei supermercati Carrefour e nei Conad.

In qualche caso le proporzioni degli ingredienti possono variare lievemente a seconda delle "seconde marche", ma non ci sono modifiche di qualità, e la ricetta rimane quella tradizionale con farina, uova, burro, uvetta e canditi.

Gli ingredienti

Ma questi ingredienti da dove arrivano? Purtroppo in tanti casi non si può parlare di origine italiana, né nel panettone né nel pandoro. Le farine, ad esempio, sono spesso provenienti dagli Stati Uniti, ma anche da Canada e Francia, mentre l'uvetta arriva da Grecia e Australia. Il burro è di frequente di origine francese, belga, irlandese o scandinava. Solo zucchero e uova utilizzate sono nella maggior parte dei casi prodotti italiani. La qualità, in ogni caso, viene testata secondo i parametri stringenti della filiera italiana.

Il costo medio di produzione di un pandoro è di circa 3/4 euro, per cui il prezzo finale della grande distribuzione risulta il più conveniente per il consumatore. Per i prodotti artigianali e i gourmet si va dai 12 euro fin oltre i 60.

Il Gambero Rosso

Severo il giudizio espresso dal Gambero Rosso, che ha valutato i prodotti "da scaffale" più famosi dopo un assaggio delle proposte per il Natale 2023, giudicando la degustazione "non piacevolissima". Panettone e pandoro commerciali non hanno ricevuto perticolari apprezzamenti, dato che in vetta risulta Motta con un voto di 61/100. Seguono Bauli (57,7/100), Melegatti (56,4/100), Tre Marie (53,8/100), Paluani (51,6/100), Maina (49.3/100). Per quanto concerne Balocco, sono stati riscontrati gravi difetti di produzione e il prodotto è stato escluso dalla classifica.

Resta, comunque, la polemica per la scarsa chiarezza sui parametri di giudizio, ritenuti vaghi e poco comprensibili dalle aziende produttrici.

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