Quindi, oggi...

Timmermans se la fa sotto, ha ragione Facci e Venezi: quindi, oggi…

Quindi, oggi...: il caso di Nizza, Milinkovic-Savic in Arabia e il colera

Timmermans se la fa sotto, ha ragione Facci e Venezi: quindi, oggi…

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Timmermans se la fa sotto, ha ragione Facci e Venezi: quindi, oggi…

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- Tutti i condomini sono rompi balle a modo loro. Ma con tutti gli studi Rai disponibili e le strade disabitate di questo mondo, mi spiegate perché - razionalmente - un programma mattutino come Viva Rai 2 dovrebbe essere registrato in via Asiago? Eh: perché?

- Il cortocircuito Lgbt eccetera eccetera sta tutto qui: anni a denunciare il patriarcato e l’eccessiva presenza di uomini sulla scena pubblica e adesso i maschietti si sono presi pure i concorsi di bellezza. La nuova Miss Olanda è un uomo. Capite la follia?

- Torna il colera in Sardegna. Titoloni su tutti i quotidiani online e domani mi aspetto altrettanto. Però signori miei: il contagiato è uno solo e sta migliorando. Aspetterei un po’ a lanciare l’allarme.

- Sul caso di Filippo Facci credo sia necessario dire due casette. Primo: la sua espressione “la ragazza si era fatta di cocaina prima di essere fatta da Leonardo Apache La Russa” può essere fastidiosa, fuori luogo, irritante, ma è nello stile di Facci e del giornale dove lavora. Quindi non capisco tutto questo sconcerto: sono certo che Facci abbia scritto molto di peggio e poi ai vari Luttazzi&co certe cose si perdonano.

- Secondo: il pezzo di Filippo andrebbe letto da cima a fondo. Perché il ragionamento era semplice, per quanto oscurato da quella frasetta: una denuncia di stupro non equivale ad una condanna per stupro. E la norma giuridica prevede che prima di crocifiggere un presunto stupratore sarebbe necessario accertare il racconto della presunta stuprata. Vale per La Russa come per Ciro Grillo.

- Terzo: la polemica è esplosa a scoppio ritardato. Pezzo uscito sabato 8 luglio, sdegno del Pd buttato in agenzia il 9 luglio. Qui le cose sono due: o i colleghi non fanno un’ottima rassegna stampa, oppure tutto sommato nessuno l’aveva ritenuta così grave a parte Sandro Ruotolo.

- Non ho mai capito perché Sergej Milinkovic-Savic sia rimasto così tanto alla Lazio nonostante le sirene di chi lo voleva in società più importanti. Avrei compreso ancor meno andare a giocare alla Juventus proprio l’anno in cui i bianconeri non faranno la Champions. Ma finire alla sua età, non giovanissimo ma neppure da cestinare, in un club in Arabia mi pare giustissimo. Signori miei: questi di mestiere fanno i calciatori. E va bene vincere lo scudetto, alzare al cielo la Champions, la maglia e tutto il resto. Ma devono mettersi a posto per la vita. E se ti offrono 25 milioni di euro a stagione per tre anni che fai, butti 75 milioni di euro nel cesso? Suvvia…

- Più che altro, fossi nell’Europa del calcio inizierei a preoccuparmi. Finché i sauditi si compravano i relitti a fine carriera non c’erano problemi. Ma qualora iniziassero a fare la spesa anche tra i baby campioni o a età più rosee, il rischio è che pian piano il centro finanziario del pallone si sposti altrove. E sarebbero guai.

- C’è questa follia in corso. Beatrice Venezi, artista, direttore di orchestra, musicista, dovrebbe dirigere il concerto per il prossimo capodanno a Nizza. Logico, no? Fa quello di mestiere. Poi però un gruppetto di 12 associazioni e comitati antifascisti hanno chiesto al Comune e al teatro dell’Opera di annullare il tutto perché la Venezi sarebbe neofascista. O comunque consigliere per la musica del premier italiano. Ora, simili idiozie non meriterebbero neppure di essere riportate. Però io pensavo che l’antifascismo militante e coi paraocchi fosse una prerogativa nostrana. Invece dobbiamo averne esportato i principi. Non importa chi tu sia, quali siano davvero le tue idee, non conta se sei nata anni luce dopo il fascismo e tutto il resto: se non la pensi come loro sei fascista e i fascisti non possono dirigere orchestre. Se ci pensate bene, è davvero orripilante. E pretendono pure di difendere la libertà.

- Timmermans se la fa sotto. Mercoledì si vota per la norma sul “ripristino della natura” all’interno del Green Deal e che vede un gran pezzo del Ppe compatto nel votare contro insieme ai conservatori. Jens, vero padre padrone di questa commissione, teme che la maggioranza possa spaccarsi e lui beccarsi una batosta.

- Dice Timmermans: “Il nazionalismo non può risolvere i problemi del cambiamento climatico o della siccità". Quello che non capisce è che manco l’ambientalismo ossessivo può fermare le emissioni “climalteranti”: l’Ue nel suo insieme ne emette poche, troppo poche, per pensare di incidere eliminandole del tutto. Resterebbero comunque India, Cina e Usa in campo a bruciare carbone a gogo.

Però intanto va avanti e distrugge la propria industria.

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