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Autobomba di New York, arrestato un pachistano: "A Times Square ero solo"

L'uomo, Shahzad Faisal, naturalizzato americano, è stato fermato all'aeroporto Jfk di New York mentre cercava di imbarcarsi per Dubai. Alla vicina di casa aveva detto: "Lavoro a Wall Street". Obama: "Non ci faremo terrorizzare" 

Autobomba di New York, 
arrestato un pachistano: 
"A Times Square ero solo"

New York - E' stato arrestato l'uomo sospettato di essere coinvolto nel fallito attentato di di sabato scorso a Times Square. E' stato fermato all'aeroporto Jfk di New York, mentre stava per partire per Dubai. Si tratta di un pachistano naturalizzato americano di 30 anni, Shahzad Faisal. L'uomo è sospettato di aver comprato il Nissan Pathfinder del 1993 e di averlo portato a Times Square carico di materiale esplosivo. Subito dopo l'arresto il Pakistan ha promesso di collaborare con gli Stati Uniti.Interrogato dagli investigatori l'uomo avrebbe detto di aver "agito da solo". "Sarà fatta giustizia", ha assicurato il presidente Barack Obama.

Obama: "Non ci faremo terrorizzare"
L’America "non si farà terrorizzare". Lo ha detto Barack Obama parlando del fallito attentato a Times Square, che, ha sottolineato il presidente americano, è un segnale "serio dei tempi che stiamo attraversando". Obama ha assicurato che le indagini chiariranno se e quali legami vi sono tra gli attentatori e gruppi terroristici.

"Ho agito da solo" "Ha detto di aver agito da solo, ma queste sono cose su cui dobbiamo indagare", ha detto uno degli ufficiali che sta seguendo le indagini. Insieme a Faisal Shahzad sono stati fermati altri tre uomini, uno dei quali potrebbe essere un coinquilino del sospettato, ma per ora vengono tenuti in custodia solo per accertamenti. L’ufficiale, che ha parlato sotto anonimato, ha detto che non è ancora chiaro se Shahzad abbia effettivamente agito da solo oppure se sia legato ai talebani pachistani o a qualche altro gruppo terroristico straniero.

Diceva di lavorare a Wall Street A Brenda Thurman, la sua vicina di casa, il terrorista aveva detto di lavorare a Wall Street. "Era un giovanotto tranquillo che vestiva sempre di nero e a cui piaceva fare il jogging la notte perchè non amava la luce del giorno", ha detto alla Cnn Brenda, che abita vicino alla casa di Shelton, in Connecticut, dove Shahzad ha vissuto per circa tre anni con la moglie, due figlie e due cognate fino al luglio 2009. Thurman ha detto che sua figlia giocava spesso con la figlia di Shahzad. 

L'inchiesta Shahzad era tornato da poco da un viaggio di cinque mesi in Pakistan, nella città di Peshawar utilizzata da al Qaeda e dai talebani per reclutare miliziani e kamikaze. Il ministro della Giustizia Holder ha definito l’inchiesta "sfaccettata e aggressiva". "Man mano che andiamo avanti ci concentreremo non solo sulla necessità di chiamare a rispondere i responsabili" ha aggiunto, "ma anche di ottenere qualunque informazione sulle organizzazioni terroristiche all’estero". L’Fbi ha reso noto che il sospettato è stato catturato "dopo essere stato identificato dagli agenti del ministero per la Sicurezza interna mentre cercava di assalire su un aereo diretto a Dubai".

Le impronte digitali Per due giorni le autorità hanno seguito le tracce lasciate da Shahzad, a partire dalle impronte trovate sul Nissan Pathfinder abbandonato a Times Square. Il suv era stato acquistato una settimana prima del fallito attentato: il trentenne pachistano lo aveva pagato 1.300 dollari in contanti con biglietti da cento dollari.

La rivendicazione Al momento quanto dichiarato dal gruppo Tarik-e-Taliban non è ancora ritenuto credibile dal sindaco di New York, Michael Bloomberg, e dal capo della polizia Ray Kelly. Tuttavia nuovi dubbi sono emersi dopo la pubblicazione di un video in cui il capo talebano Hakimullah Mehsud - che si riteneva fosse stato ucciso in un attacco Usa a gennaio - annuncia attacchi contro le città statunitensi. La casa di Shahzad a Bridgeport è stata perquisita a fondo e secondo gli analisti il pachistano potrebbe aver confezionato l’ordigno seguendo le istruzioni fornite da qualcuno all’estero al telefono o via Internet.

Più sicurezza Lo stesso Bloomberg ha descritto il fallito attentato come "opera di dilettanti", ma per il senatore Charles Schumer, della circoscrizione di Brooklyn, è chiaro che "New York è nel mirino" e per questo il governo federale deve stanziare 30 milioni di dollari per aumentare la sicurezza in città. 

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