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Una Aston Martin da sogno va all'asta da Sotheby's

Nel cuore delle Alpi svizzere dove si destreggiava l'agente 007 nella spettacolare sequenza di Goldfinger, va all'asta una spettacolare Aston Martin Db5 Vantage. A occuparsene è Sotheby's, nota casa d'aste britannica

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Nella splendida cornice di Saint Moritz, cuore chic delle Alpi svizzere, una rara Aston Martin Db5 Vantage messa all'asta da Sotheby's sta attirando la massima attenzione degli appassionati di auto sportive britanniche quanto dei fanatici della saga spionistica incentrata sull'Agente 007. Essendo proprio lei la più ambita tra tutte le Bond's Car.

Restaurata con cura dagli artigiani della Aston Martin Works con sede a Newport Pagnell, e riproposta nella sua originaria livrea color Silver Birch, l'esemplare messo all'asta da Sothebys's è dotato di motore speciale ad "altissime prestazioni" progettato dalla casa automobilistica fondata a Gaydon, contea de Warwickshire, anch'esso restaurato e accompagnato da un ulteriore motore di "continuazione" che verrà fornito dalla Aston Martin Works per proseguire la vita di questa splendida automobile. Tra i pochi esemplari - diciassette in tutto - con guida a sinistra prodotti nel 1965 insieme ad altri 53 con la classica guida all'inglese. Appena prima dell'introduzione della Db6 che raccoglierà il testimone restando in produzione fino al 1971.

Il modello in questione, destinato al mercato tedesco e ordinato per essere "precisi" da un ufficiale di stanza ad Amburgo, tal capitano Panos A. Tsargaris, esibisce dei sontuosi interni in pelle blu navy ed è provvisto di una serie di optional di serie e alcuni extra, tra i quali spicca una radio Blaupunkt Koln Tr.

Un sogno "veloce" firmato Aston Martin

Introdotta nel 1964, la Db5 Vantage era stata progettata per rispondere a quel segmento di clientela esigente che "desiderava prestazioni maggiori" dal già performante motore standard da 4,0 litri, forte di 282 cavalli per una velocità massima di 227 km/h. "Mantenendo la stessa cilindrata del normale propulsore standard, i motori Vantage presentavano profili dell'albero a camme rivisti e tre carburatori Weber, offrendo prestazioni di fascia alta maggiori e una potenza dichiarata di 325 cavalli", spiegano gli esperti, riducendo in questo modo il fatidico "da 0 a 100 km/h" allo straordinario tempo di soli 6 secondi.

Il mito della macchina di Bond

Come tutti i più ambiti modelli di Gran Turismo prodotti dalla scuderia di Gaydon - che prendono il nome dalle iniziali di David Brown, proprietario della Aston Martin dal 1950 al 1973 - la Bd5 compare in diversi capitoli della saga di spionaggio incentrata sulle avventure dell'agente doppio zero James Bond, personaggio uscito dalla penna geniale di Ian Fleming. La prima apparizione dell'Aston Martin, suggerita da un appassionato lettore dei romanzi che trovata la Bentley 4½ litri "sovralimentata" del 1931 un tantino "antiquata", è in Goldfinger, pellicola del 1964 in cui il temerario agente segreto è interpretato dall'eterno e inimitabile Sean Connery, ripreso alla guida della sportiva inglese proprio sui tornanti mozzafiato della Furka Pass, a 2.431 metri nel cuore di una Svizzera instagrammabile come lo storico Hotel Belvedere che nessun viandante alle prese con la tratta montana perde occasione di fotografare.

L'Aston Martin riapparirà nelle sue versioni più moderne film di James Bond in Goldeneye, ne Il domani non muore mai, per poi rispolvera come operazione "nostalgia" la mitica Db5 in Casino Royale e nell'ultimo capitolo della saga cinematografica, No Time to Die.

Consacrando il mito della Bond Car per eccellenza.

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