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Subaru XV 2.0 e-Boxer: da Milano al sud della Sardegna, in viaggio con il suv ibrido 4x4

Tra autostrada, statali e strade dissestate, Subaru XV ha dato prova del suo comfort da 10 e lode, oltre ad una meccanica solida e perfetta per i terreni non asfaltati

Subaru XV 2.0 e-Boxer: da Milano al sud della Sardegna, in viaggio con il suv ibrido 4x4
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Subaru XV potrebbe ad una prima occhiata configurarsi come uno dei tanti crossover ibridi che, da qualche anno, hanno letteralmente saturato il mercato con ogni possibile sfaccettatura. Il modello giapponese però cala l’asso offrendo una meccanica 4x4 solida, robusta e super efficace soprattutto quando si abbandona l’asfalto, unita a delle sospensioni incredibilmente confortevoli e capaci di assorbire qualsiasi urto. Ma Subaru XV è anche spazio per i passeggeri, tecnologia e tanta sicurezza e abbiamo deciso di scoprire più nel dettaglio le sue peculiarità con una prova itinerante, da Milano al sud della Sardegna. Si tratta di una vera e propria simulazione di esodo estivo, per capire sul campo quanto la crossover giapponese possa sposarsi con le esigenze di un’automobilista tipo, alle prese con una vacanza in auto. Per la prova approfondita su Subaru XV rimandiamo al nostro precedente test.

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Subaru XV, i preparativi pre-partenza

Trattandosi di un’auto nuova, c’è stato bisogno di un periodo di iniziale avvicinamento reciproco (non si può partire per un lungo viaggio senza conoscere il proprio compagno di avventure, ndr). Subaru XV è un crossover rialzato da terra (ben 22 cm) con una lunghezza di 4,49 m e una larghezza di 1,80 m. A prima vista sembra un sapiente mix tra una station wagon, un crossover, una monovolume e una berlina di segmento C. Non è facilmente identificabile, ma l’apprezzo nel suo complesso. Il bagagliaio si presenta con 370 litri di capacità minima che può salire fino a 1.310 abbattendo la seconda fila di sedili. Forse un piccolo neo, se confrontato ad altre competitor, anche più compatte. Non si poteva fare altrimenti, perché nel retro vi è la struttura per accogliere la meccanica 4x4 e anche le componenti del sistema ibrido mild. Non è generosa l’altezza dal piano di carico alla cappelliera ma, abbattendo la seconda fila di sedili siamo riusciti ad inserire tutti i bagagli per due persone (più ombrelloni, due sedie pieghevoli, materassini, borsa frigo rigida e svariate borse o zaini) lasciando ancora molto margine di carico.

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In vista di un viaggio verso una località marittima, sarebbe stata più indicata la versione 4dventure, in grado di vantare anche i tappetini in gomma più il tappeto impermeabile per il bagagliaio, sedili impermeabili e altre accortezze per l’avventura: avrebbe permesso di contenere facilmente sabbia, sporco, polvere e molto altro che inevitabilmente si andrà a depositare sui tappetini e sulle superfici dell’auto. Il nostro esemplare era comunque dotato dell’allestimento Style Extra (a differenza della versione Premium, precedentemente provata) adeguatamente accessoriata con sedili in pelle e tessuto (facilmente lavabile), tre display di bordo, volante in pelle, fari full-led adattivi, cerchi in lega bicolore da 18”, assistenti alla guida di secondo livello, prese usb, vetri posteriori oscurati e molto altro. Unica mancanza (non fondamentale) risiede nel tetto panoramico e apribile in cristallo, disponibile invece per l’allestimento Premium.

In viaggio tra comfort, ADAS e ottima illuminazione

Caricata la vettura e completati i preparativi è tempo di partenza. Un breve tratto di autostrada fino a Genova, 10 ore di traghetto fino ad Olbia e quasi 400 km di autostrade e statali fino al sud della Sardegna, precisamente Chia. Nei primi chilometri fino al capoluogo ligure, XV si è dimostrata fin da subito confortevole, ben insonorizzata e spaziosa. Il suo 2.0 4 cilindri boxer aspirato, con l’assistenza dell’unità elettrica predilige un’andatura stabile e costante, riuscendo così a tenere anche bassi i consumi. Il cambio Lineartronic (un automatico CVT a variazione continua) non ama quando si preme a fondo sul gas, ma predilige un aumento progressivo e lineare, dandogli tempo di adeguare il regime di rotazione alla velocità richiesta. Da lode anche il contenimento del rollio e la gestione dell’imbardata: nel tratto finale della Milano-Serravalle ha dato prova di un’innata compostezza anche su curve strette e veloci. La meccanica SGP (Subaru Global Platform) con estrusi di alluminio e acciaio alto resistenziale consente una grande rigidità torsionale, mentre la disposizione simmetrica delle componenti – chiamata appunto Symmetrical All-Wheel-Drive – consente di abbassare il baricentro e pareggiare al meglio la ripartizione dei pesi lungo il corpo vettura.

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Una volta giunti sull’isola, ci aspettava il tragitto più lungo, purtroppo in orario notturno. Un grande aiuto, data anche la stanchezza, ci è arrivato dai sistemi di assistenza alla guida: fondamentale nel tratto di autostrada Carlo-Felice il mantenitore della corsia, con l’avviso di superamento della linea oltre alla regolazione automatica del cruise control. Da lode poi l’illuminazione dei fari led adattivi, in grado di attivare o disattivare automaticamente gli abbaglianti, per non accecare gli altri automobilisti sulla strada ma godere di grande luminosità. Con il fascio di luce al massimo e i sistemi adas a supportarti, siamo giunti a destinazione senza alcun problema, coccolati dal comfort e dal silenzio a bordo di XV.

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Subaru XV: lo sterrato è il suo pane

Appurata l’ottima dinamica di guida e il comfort richiesto per un moderno crossover da città, mancava da superare l’ultimo ostacolo: le strade sterrate e dissestate del sud della Sardegna. Caso vuole che la location scelta per la permanenza prevedesse circa 600 metri in collina, con una strada non battuta e ricca di sassi dalle generose dimensioni. Per Subaru XV è stato “amore a prima vista”. Dopo pochi metri di sterrato ho potuto subito constatare che fosse l’auto più adatta a questo terreno. Comoda nel viaggio, sicura e tecnologica in città ma infallibile quando l'asfalto finisce. Le sospensioni sono in grado di assorbire qualsiasi avvallamento o sasso presente sul tragitto, risalendo anche importanti pendenze senza la minima incertezza. E’ inoltre possibile attivare la modalità X-Mode per selezionare la mappatura da sabbia/terriccio o neve/fango. Con la prima viene ridotta la coppia inviata alle quattro ruote, così da avere più grip ed evitare sgommate o scatti sulle gomme. Anche per giungere ai parcheggi di alcune spiagge remote, laddove altre citycar o crossover standard erano costretti a procedere a meno di 15 km/h, Subaru XV poteva tranquillamente gestire in scioltezza anche 30 o più km/h di velocità, lasciando i passeggeri al sicuro e in totale comfort.

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Le protezioni in plastica presenti nella zona inferiore della carrozzeria e i generosi angoli specifici (18° d’attacco, 21° di dosso e 28° di uscita) le consentono di addentrarsi praticamente ovunque, supportati anche dalla generosa altezza da terra di ben 22 cm, indispensabile per qualsiasi dislivello. Lo sterzo è anche solido e robusto, dal giusto carico, ideale quando si decide di percorrere una strada tutta curve o facilmente gestibile quando si è sullo sterrato, filtrando ogni scossone e scongiurando spiacevoli strattoni. Da lode anche assemblaggi, materiali e plastiche a bordo: solitamente si percepiscono noiosi scricchiolii e rumori quando si percorre una strada non perfettamente liscia ma questo non accade su XV. Tutto è perfettamente ovattato, dal lavoro delle sospensioni all’abbinamento delle plastiche. Si vede che è un’auto pensata per tramutarsi in un robusto fuoristrada all’occorrenza, ma con tutti i pregi di un crossover contemporaneo. Dal display sopra al cruscotto (il terzo sulla plancia, da ben 4”) si può anche controllare l’inclinazione longitudinale o laterale, osservare l’operato della trazione integrale, la ripartizione della coppia o il funzionamento del sistema ibrido. Dulcis in fundo, la telecamera frontale e posteriore consente di avere una visione completa di ciò che accade intorno all’auto, aiutandoci anche nelle manovre o quando è necessario sapere dove andare a mettere le ruote sullo sterrato.

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Interno e tecnologia di bordo

Subaru XV è però anche un’auto piacevole da vivere all’interno, soprattutto per la praticità e la semplicità di molteplici soluzioni. In primis la presenza di molti comandi fisici, comodi da ingaggiare durante la marcia e piuttosto intuitivi. Non c’è perciò bisogno di perdersi nei menù del sistema multimediale Starlink da 8”, principalmente incaricato a proiettare le informazioni circa il comparto multimediale o la navigazione. Non mancano Apple CarPlay e Android Auto, solamente tramite cavo ma rapidi e ben funzionanti. La strumentazione è analogica e, personalmente, apprezzo la presenza delle care lancette fisiche, in mezzo alle quali trova posto un terzo display da 4,2” a colori da cui gestire ulteriori informazioni, come consumo, trip computer e altro. Il volante si presenta con molti tasti, forse troppi ma bastano pochi chilometri per prenderci confidenza: con il tasto “Info” della razza sinistra si gestisce cosa visualizzare nel display centrale rialzato, mentre con il tasto “S/I” della razza destra si può scegliere se impostare la modalità più sportiva del propulsore, aumentando la curva di coppia e ottenendo perciò più reattività dai 150 CV e 194 Nm del motore e-Boxer.

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Notevoli i materiali dell’interno, dai pannelli in simil-pelle con impunture arancio fluo (presente sul pannello portiera, tunnel centrale e molto altro) alla plastica morbida che è presente su plancia, zona alta delle portiere e sul cruscotto, culminando con la solida plastica rigida presente nella zona bassa dell’abitacolo. Anche il tunnel centrale è stato realizzato con una plastica dalla trama quasi ruvida, sapientemente preferita alla fastidiosa plastica nera lucida che spesso si incontra sulle vetture tedesche, sempre molto soggetta a polvere, graffi e ditate. Positivo anche il comfort delle sedute, sia anteriori che posteriori: la pelle sulle sponde dona quel tocco di qualità in più, mentre il tessuto resistente e sintetico del centro consente una facile pulizia, oltre a non risultare eccessivamente caldo d’estate. Tanto lo spazio poi per gambe e testa dei passeggeri posteriori, sebbene manchino le bocchette d’aerazione e le prese USB.

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Meccanica ibrida e consumi

Subaru XV e-Boxer è spinta dal rivisto 2.0 4 cilindri contrapposti, aspirato abbinato ad un’unità elettrica di piccola entità, collocato direttamente all’interno del cambio automatico Lineartronic CVT. Il motore è sempre in trazione su tutte e quattro le ruote, con una trazione permanente che ripartisce la coppia a seconda delle necessità, tramite un giunto viscoso centrale. La regolazione su ogni singola ruota è poi effettuata elettronicamente mediante l’impianto frenante. Sebbene non si tratti del sistema AWD più raffinato in commercio, risulta comunque molto efficace, soprattutto per un tratto non eccessivamente impegnativo ma neanche banale. L’unità a benzina spinge piuttosto bene, anche se il cambio CVT non è la miglior soluzione in commercio nel campo dei selettori automatici. Si sposa bene con una guida pacata e tranquilla, con accelerazioni progressive e lineari. A tal proposito si comporta bene su strade a velocità sostenute, mentre in città riceve con buona frequenza l’inserimento del motore elettrico. A differenza di un sistema mild-hybrid classico, in questo caso l’unità elettrica può spingere autonomamente la vettura, per brevi tratti o in fase di veleggio, spegnendo completamente il motore a benzina. Al termine dell’interno viaggio, con oltre 1.500 km all’attivo, il consumo medio riscontrato è stato di circa 13,5 km/l, alternando strade collinari, sterrate, un po’ di città e molta autostrada/statale. Un valore complessivamente positivo se raffrontato alla tipologia di veicolo, alla mole e al sistema di trazione integrale.

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Considerazioni finali

Subaru XV è stata una perfetta compagna di viaggio, in qualsiasi contesto affrontato, anche se il meglio è riuscita ad esprimerlo proprio laddove l’asfalto terminava. Affondare le ruote nella ghiaia, sabbia, terriccio o su una salita impervia era un vero e proprio piacere, sapendo di essere supportati da una meccanica affidabile e al tempo stesso confortevole. Le sospensioni sono proprio il suo punto forte, morbide in ogni situazione e capaci di sostenere bene in curva unite ad uno sterzo piuttosto diretto e piacevole da ingaggiare. Bene i sistemi adas così come il comparto di illuminazione, nella media l’aspetto multimediale, con una grafica del sistema non proprio accattivante. Lo spazio a bordo è decisamente generoso, sebbene si sia sacrificato un po’ di bagagliaio per via del sistema ibrido e per avvantaggiare il margine delle gambe dei passeggeri posteriori. Se proprio dobbiamo trovarle un neo, ci concentreremmo sulla scelta della trasmissione CVT, non capace di valorizzare al meglio le potenzialità del motore Boxer e, inevitabilmente, responsabile di innalzare un po’ i consumi. In un universo parallelo staremmo parlando di un Crossover/Fuoristrada diesel insuperabile, capace di oltre 17 km al litro, ma sappiamo bene verso quali orizzonti si sta orientando il mondo automobilistico. Tutto questo non toglie che il consumo registrato rimanga comunque positivo, al pari di una vettura che si è letteralmente destreggiata magnificamente per tutti i chilometri percorsi in sua compagnia. Prezzi a partire da 26.550 euro per l'1.6 Boxer e da 35.200 per il 2.

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