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Vespa, un patrimonio italiano da custodire gelosamente

Un'icona dell'Italia operosa, geniale e frizzante, questa è la Vespa, un veicolo che ha regalato la libertà a svariate generazioni di italiani, e non solo

Vespa, un patrimonio italiano da custodire gelosamente
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La Vespa è una fedele compagna degli italiani da quasi ottant'anni. È uscita dalle macerie di una Nazione a pezzi, accompagnando l'Italia sulla sella per fuggire verso un futuro prospero e di felicità. E ci è riuscita, perché la Vespa ha incarnato lo spirito dei suoi tempi, dove creatività, genio, forza di volontà e gioia di vivere erano al primo posto. Per questo motivo il veicolo di Piaggio è riuscito a diventare un mito dello Stivale, portabandiera dell'ingegno italico anche nel mondo. La piccola e coraggiosa Vespa è stato il faro di generazioni, che insieme a lei hanno sognato e raggiunto l'agognata libertà di muoversi, in modo democratico e divertente. Per tutte queste ragioni, bisognerebbe riconoscere a questa instancabile due ruote il ruolo di monumento nazionale. La sua storia però è dinamica e non è ancora il momento di rinchiuderla in un museo.

I primi passi della Vespa

La Vespa nasce nel 1946 e si rivela, fin dai primi attimi, uno scooter d'avanguardia e innovativo sotto molteplici aspetti. Il suo ideatore è Corradino d’Ascanio, un progettista brillante e dalle mente in continuo movimento, un creativo devoto all'ingegneria meccanica. La sua idea è quella di creare un veicolo funzionale, aerodinamico e semplice. Quando Enrico Piaggio si trova per la prima volta di fronte alle forme sinuose del prototipo (MP6), ascoltando il ronzio del motore da 98cc, esclama: Pare una vespa!. Quella battuta dà lo slancio alla rivoluzione: il nuovo veicolo a due ruote, prodotto a Pontedera, si chiamerà Vespa. Da quel momento tutto il mondo dovrà misurarsi con questo pestifero insetto volante della strada.

Vespa

Attraversando il Novecento

La Vespa conquista gli anni Cinquanta con la sua spontanea simpatia, con la sua duttilità e strega tutti quanti. La campagna pubblicitaria della Piaggio è fenomenale e razzorza l'immagine dello scooter di Pontedera. Gli anni Sessanta, con le sue rivoluzioni colorate, diventano terreno fertile per la Vespa, che si ritaglia un ruolo di maggior prestigio. Grazie anche alla corrente dei Mod, proveniente dalla Gran Bretagna, il veicolo italiano riceve la consacrazione internazionale, perché diventerà il mezzo di trasporto principe di tutti quei giovani che amano la strada. La Vespa, intanto, assurge a icona di stile e si innalza allo status di oggetto terribilmente "cool". Sono anni in cui la GS imperversa sulle strade d'Europa, ma anche è il periodo della Primavera, che nel 1968 diventerà rivoluzionaria al pari dei moti che cambieranno la storia dell'umanità.

Vespa

Negli anni Settanta, in un contesto di crisi energetica e inquinamento alle stelle, la Vespa si lancia verso l'ecologia, diventando più green e attenta al pianeta. Nella decade successiva, edonistica e spensierata, il ruolo della gemma di Pontedera non cambia, anche se il genere femminile inizia a scoprire con più attenzioni le sue qualità, che sono quelle di un veicolo semplice ma eternamente alla moda. Negli anni Novanta la Vespa compie i suoi primi cinquant'anni e cambia volto, grazie alla nuova generazione ET. Nuovo stile, ma stessa sostanza di sempre.

La Vespa oggi, un patrimonio da salvaguardare

Nel terzo millennio la Vespa è sempre rimasta sulla cresta dell'onda, ha sfornato nuove e mirabolanti versioni, compresa quella elettrica, per avere il suo posto ben delineato anche nella mobilità del domani. Nel 2021 la creatura di Piaggio ha festeggiato il 75esimo anniversario, un primato che rende l'Italia orgogliosa. Le novità però sono sempre all'ordine del giorno e basta osservare EICMA 2023, per vedere quanto la Vespa sia in perenne evoluzione, grazie anche alle nuove versioni Primavera e Sprint S che hanno debuttato alla kermesse meneghina.

Intanto, l’eurodeputata della Lega Isabella Tovaglieri, vespista e impegnata nella difesa dei veicoli storici, è tra i primi firmatari della petizione “Vespa Patrimonio Culturale Italiano”, promossa dal Vespa Club d’Italia per chiedere allo Stato il riconoscimento dell’iconico scooter come espressione storica, culturale e artistica del nostro Paese, e per ottenere la tutela della Vespa dalle limitazioni della circolazione dei mezzi a benzina, previste dalle misure contenute nel Green Deal europeo.

Tovaglieri

«È per me un onore contribuire alla valorizzazione di questo patrimonio tutto italiano, che rischia di essere fortemente penalizzato dall’ambientalismo ideologico di Bruxelles, nonostante lo scarsissimo contributo dei veicoli storici all’inquinamento atmosferico, considerato il loro impiego saltuario, per lo più in occasione di eventi culturali e benefici. Come membro della Commissione Industria del Parlamento europeo, sento inoltre il dovere di tutelare uno dei simboli più apprezzati e ricercati del Made in Italy a livello globale, una testimonianza dell’ingegno, della creatività e del saper fare, che contraddistinguono l’eccellenza della nostra manifattura – dichiara Tovaglieri, proprietaria di una Vespa Primavera.

- La Vespa però è anche molto molto altro: non solo un mezzo di trasporto, ma anche un’icona che ha attraversato da protagonista l’evoluzione economica, sociale e culturale del nostro Paese a cavallo fra due secoli, creando un legame unico tra generazioni diverse, accomunate dall’amore per la tradizione, il design e lo stile italiano».

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