Roma

Aziende regionali, è l’ora delle rivoluzioni

Aziende regionali, è l’ora delle rivoluzioni

Cambio al vertice. Sta per scoccare la stagione degli avvicendamenti per gli organi direttivi di quelle società in house delle quali azionista di maggioranza è la Regione Lazio. Il quadro sembra assai intricato anche perché per quegli enti economici interessati al raggruppamento in un’unica società il tempo gioca a sfavore: ci vorrà almeno un annetto prima che l’organizzazione costitutiva possa essere modificata secondo nuove regole. Vale a dire che l’unica cosa da fare per la presidente Renata Polverini e la neonata giunta regionale sarà rimboccarsi le maniche analizzando caso per caso.
Si dovrebbe partire con il consiglio di amministrazione dell’Agenzia Sviluppo Lazio in scadenza dove sicuramente non verrà rinnovato l’incarico a Giancarlo Cremonesi, oggi presidente Acea, ad Andrea Mondello (area ex Pd ora vicino a Rutelli) e a Stefano Fascina di area Pd. Prossima alla riorganizzazione anche Lait Spa (azienda informatica) dove è stato sfiduciato l’ex assessore capitolino e amministratore delegato Giancarlo D’Alessandro grazie al voto di Regino Brachetti (fino al 2007 assessore regionale della giunta Marrazzo) e del consigliere Sergio Bellucci, in quota Sel. Da rinnovare anche il Cda di Unionfidi, attualmente presieduto da Gianluca Lo Presti. Qui però già sono incominciate curiose manovre. Sono stati nominati i rappresentanti regionali del Comitato tecnico per la ripartizione dei fondi Legge 23/2001. La determina dirigenziale del 29 marzo 2010 stabilisce che siano Fabio Baglioni e Paolo Cardinale (il primo indicato dall’ex assessore alle Politiche sociali Coppotelli e l’altro dall’ex assessore al Bilancio Nieri).
Insomma non si placa l’arrembaggio alle ultime poltrone utili. Tempi supplementari di quelle vicende bizzarre cui si è assistito negli anni appena trascorsi a guida Marrazzo-Montino. «Abbiamo assistito a vicende vergognose come amministratori delegati che si auto-assumevano a dirigenti nella stessa azienda. E dei milioni di euro spesi in consulenze inutili, bilanci perennemente in rosso e un cospicuo numero di dirigenti presenti nell’amministrazione aziendale - sostiene piccato l’europarlamentare e coordinatore vicario del PdL, Alfredo Pallone -. È emblematico raccontare che i primi tra i non eletti Ds e Margheritaalle elezioni del 2005 sono stati nominati ai vertici di Agenzia Lazio Lavoro, Lazioservice, Farmacap, Ipab Sant’Alessio, Ater Frosinone. Si tratta di agenzie di collocamento politico in piena regola che hanno elargito stipendi da favola a politici “trombati” ai danni dei contribuenti laziali fino all’ultimo minuto utile».
Ma oramai siamo alle battute finali. Prossimo al rinnovo pure il cda dell’Arsial, agenzia per l’agricoltura, attualmente commissariato dove alla presidenza si potrebbe di nuovo fare il nome di Rosaria Marino già direttore di Arpa Lazio e poi Arsial. Seguirà il rinnovo dei vertici di Filas (finanziaria regionale) in scadenza a giugno, dove al comando potrebbe andare Fabrizio Sacerdoti, già amministratore unico nella giunta Storace. Altra nomina per Astral dove è in scadenza l’attuale presidente Giovan Battista Giorgi, di provenienza Pd. Inoltre anche se il Cda decadrà nel 2012 per Lazioservice dovrà essere nominato il direttore generale al posto di Tonino D’Annibale, consigliere regionale del Pd e incompatibile. Da verificare la posizione di Luciano Dandini, in uscita dall’area Pd. Si dovrà attendere il 2012 per l’avvicendamento ai vertici di Cotral Spa e Cotral patrimonio.

Campo di battaglia tra i più strategici.

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