Roma

Baldi (Fi): «Quelli sono i nostri figli» Robilotta (Sr): «Spaccio in aumento»

Dopo mesi di denunce da parte del centrodestra, adesso che la riprova del degrado di Trastevere è arrivata dalle immagini della telecamera del coordinatore di Forza Italia Francesco Giro, anche la maggioranza si accorge del problema. Non solo Veltroni («Certe scene non si devono più vedere»). Ma anche i consiglieri municipali e regionali. Tutti pronti, adesso, a chiedere la mano pesante per contrastare il fenomeno droga e microcriminalità in uno dei quartieri storici della Capitale. «L’iniziativa lodevole di Giro - ha subito commentato Donato Robilotta, capogruppo alla Pisana dei Socialisti riformisti - ha messo in luce il degrado di una zona importante di Roma come Trastevere, ha fatto emergere quello di cui tutti sono consapevoli: a Roma lo spaccio di droga è aumentato. Nel momento in cui tutti i reati cosiddetti minori sono in aumento il sindaco di Roma ha fatto finta di non vedere».
Ma è dal centrodestra che si è scatenato il fuoco di fila per una situazione che rischia di diventare esplosiva. «Il problema - secondo il vicecapogruppo in Campidoglio Marco Pomarici - va al di là della contrapposizione politica. Invece siamo costretti ad assistere alle solite dichiarazioni di circostanza tendenti alla minimizzazione». Per Luca Malcotti (An), «involontariamente il sindaco ha detto come la pensa. Il degrado a Roma non si deve vedere, meglio nasconderlo. Poi se sulle rive dei nostri fiumi continuano ad esistere baraccopoli con migliaia di persone in condizioni disumane non importa, basta non vederle come lui fa da quando è sindaco».
Sul problema-droga si focalizza la denuncia di Forza Italia. Per l’eurodeputato Antonio Tajani, «è una priorità da affrontare con la massima determinazione. Roma è sempre più una città a rischio droga. Veltroni dovrebbe dire come intende affrontare il problema sicurezza e la diffusione delle sostanze stupefacenti nella capitale». Secondo il coordinatore nazionale di Forza Italia Giovani Beatrice Lorenzin, «Il video-documentario è purtroppo solo uno spaccato di una quotidianità diffusa in tutta la città e nel paese. Alla radice c’è la concretizzazione di un messaggio che si è radicato in questi anni in certa cultura italiana per cui fare uso di droghe è normale e addirittura di certe droghe è “fico”. Veltroni, sindaco della capitale d’Italia non può continuare a ignorare la diffusione di sostanze stupefacenti tra i giovanissimi nelle scuole e nei quartieri di Roma. Per cominciare questa battaglia dovrebbe innanzitutto sconfessare gran parte della politica liberticida in materia di droga della sua stessa coalizione e maggioranza capitolina».
Per il consigliere capitolino Davide Bordoni (Fi) «è esplosa la realtà giovanile della tossicodipendenza , così macroscopica da essere sotto gli occhi di tutti , a tutte le ore. Da tempo abbiamo denunciato, chiedendo adeguati provvedimenti, la grave situazione in cui versa Roma in merito a degrado, illegalità e sicurezza. Servono segnali forti per i giovani». E per il collega di partito Michele Baldi «Quelli che si drogano sono i nostri giovani, i nostri figli, quelli ai quali con tanta retorica spesso Veltroni fa riferimento. Non si può continuare a far finta di niente».
Ma il degrado trasteverino non si riduce solamente al consumo di droga. «Carcasse di moto abbandonate, vie piene di buche, segnaletica orizzontale e verticale fantasiosa, bivacchi di sbandati, penose scene notturne di sbandati in preda ad alcol e droghe - la denuncia del consigliere di Forza Italia in I municipio Fabrizio Sequi - insomma il quartiere tra schiamazzi e commercio abusivo è terra di nessuno». Ma le notizie peggiori arrivano dal sindacato di polizia Consap. Uomini e mezzi delle forze dell’ordine, infatti, appaiono insufficienti a contrastare la criminalità capitolina. «Far sedere i poliziotti sul banco degli imputati è una forzatura e una provocazione.

La denuncia legittima e documentata dell’onorevole Giro infatti fa emergere con drammatica evidenza un concetto che la Consap ribadisce da tempo, ossia che uomini e mezzi della polizia romana sono inadeguati a garantire il controllo della città».

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