Un baluardo contro le leucemie dei bimbi

Un baluardo contro le leucemie dei bimbi

Le cure migliori nel posto più idoneo; una struttura realizzata, finanziata e gestita da privati che sarà comunque un ospedale pubblico. La ricerca e la terapia d'avanguardia per le leucemie e le emopatie pediatriche potenziano il loro spazio di Monza, dove già ha sede una delle eccellenze internazionali in materia. Qui - accanto all'ospedale San Gerardo - sorgerà il Centro “Maria Letizia Verga per lo studio e la cura della leucemia del bambino”, che ospiterà tutta l'emato-oncologia pediatrica attualmente accolta dal nosocomio monzese. La struttura, indipendente, divisa su quattro piani per complessivi 7.700 metri quadri, consisterà in un polo di ricerca, un centro per i trapianti di midollo, un reparto di degenza da 26 posti, un day hospital con 30 letti, oltre ad aree di accoglienza e spazi comuni per i piccoli e i loro parenti. Costo dell'opera tra 10 e 11 milioni, sostenuti da un progetto pubblico-privato (coinvolte Università Milano Bicocca, Fondazione Tettamanti, Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua Mamma, ecc.) che fa affidamento anche su donazioni spontanee (www.daicostruiamoloinsieme.it). «Più che di posa della prima pietra, vorremmo parlare dell'ultima». Così, Giovanni Verga, presidente del «Comitato Maria Letizia Verga Onlus», che coordina il progetto del nuovo centro clinico, annuncia che il termine dei lavori è previsto per fine 2014 (già dall'estate dovrebbe entrare in funzione il day hospital) e che il tempo stringe. «Anche e soprattutto perché - spiega Verga - l'ospedale San Gerardo sarà interessato da un'imponente ristrutturazione edilizia che durerà dai 6 agli 8 anni».
Tocca al professor Andrea Biondi, direttore scientifico del nuovo Centro, nonché direttore della Clinica pediatrica dell'Università Milano Bicocca, chiarire anche le necessità della ricerca scientifica e del «sogno» di tenere questa in un unico edificio, accanto ai reparti di degenza e al day hospital. «Gli spazi attuali non sono più idonei. Purtroppo di leucemia si muore ancora e noi siamo impegnati a livello internazionale per approfondire i meccanismi peculiari pediatrici della malattia e per mettere a punto nuove terapie. Stiamo studiando, dal punto di vista molecolare, la predisposizione ad ammalare delle cellule già in fase pre natale».
C'è un protocollo di ricerca in atto che coinvolge centri specialistici di Inghilterra, Francia, Germania. «L'obiettivo è riuscire ad “armare” molecole che riconoscono le cellule leucemiche nel sistema immunitario, riuscendo a neutralizzarle. Siamo l'unico centro in Italia - prosegue Biondi - che lavora al progetto». Un altro filone di ricerca studia l'uso delle staminali mesenchimali per contrastare il rigetto nel trapianto di midollo e ridurre le complicanze post intervento.

«Abbiamo una cell factory interna già autorizzata - prosegue Biondi - e siamo centro di riferimento per la Regione Lombardia».

Commenti