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Italia, lo schiaffo di Banchero: “Grazie ma ho sempre sognato gli Usa

Le parole della star dei Magic al camp di Team USA a Las Vegas, riportate dal sito The Athletic, suonano come uno schiaffo all'Italia e a coach Pozzecco, che avevano a lungo corteggiato il talento italo-americano. Cruciale l'intervento dell'ex stella Nba Grant Hill

Italia, lo schiaffo di Banchero: “Grazie ma ho sempre sognato gli Usa”

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Per i tifosi di basket italiani vederlo lì, a Las Vegas, mentre veste la maglia blu di Team Usa ha il sapore di una beffa ma a far storcere la bocca al mondo della palla a spicchi tricolore sono state le parole della mancata stella Paolo Banchero, riportate dal sito The Athletic nella serata di giovedì. L’intervista, realizzata durante il camp della squadra guidata da Steve Kerr mentre finalizza la preparazione per i prossimi campionati del mondo, ha il sapore di un vero e proprio schiaffo nei confronti della Federbasket e di coach Pozzecco, che avevano lungamente corteggiato il talento degli Orlando Magic. Fa ancora più male il pensiero che, forse, il rookie of the year della Nba potrebbe far parte del quintetto base già a partire dal debutto di Team Usa al mondiale a Manila il prossimo 26 agosto, contro la Nuova Zelanda.

Un voltafaccia doloroso

La soddisfazione nel camp dell’University of Nevada è palpabile: non capita tutti i giorni che un ventenne come Banchero sia già pronto per giocarsela coi migliori al mondo. I più sorpresi, però, saranno i tifosi azzurri, quelli che lo scorso ottobre avevano fatto festa quando l’ex stella di Duke aveva detto al compagno di squadra R.J. Hampton che avrebbe giocato con la maglia azzurra. La foto fatta al media day dei Magic sembrava una dichiarazione ufficiale, di quelle che è quasi impossibile rimangiarsi.

A quanto pare, invece, si era trattato solo di una sparata estemporanea, fatta mentre stava ancora decidendo sul da farsi. “Rappresentare il tuo paese è una cosa più grande di te. Ci ho messo parecchio a scegliere tra gli Stati Uniti e l’Italia. Ho deciso che questo è il posto per me. Mia madre ha giocato per la nazionale americana quindi ho sempre sognato di vestire questa maglia”. Sicuramente l’esempio di mamma Rhonda Smith, giocatrice di buon livello negli anni ‘90 ha influito ma fino a quando il talento di Seattle era corteggiato dalla Federbasket, che l’ha aiutato ad ottenere la nazionalità italiana nel 2020, evidentemente non era così importante.

Grant Hill Suns Knicks 2012 ANSA

Le cose sono cambiate non poco quando è approdato nella Nba ed ha messo una stagione clamorosa ad Orlando, tanto da valergli il titolo di miglior debuttante dell’anno. A questo punto è entrato in campo un ex stella della Nba, Grant Hill, che conosceva bene Banchero fin da quando giocava al college e l’aveva aiutato nel passaggio al professionismo. Hill ha avvicinato l’ex compagno di squadra Mike Miller, ora agente dell’italo-americano e si è preso il suo tempo prima di lanciare l’attacco. A quel punto Banchero si è subito convinto: “il fatto che me l’abbia chiesto lui ha fatto la differenza, visto che mi fido di lui e mi metterà nelle condizioni migliori. Ora starà a me dimostrare che ha fatto bene a scegliermi”.

“Con l’Italia tutto a posto”

La cosa, ovviamente, è stata una doccia gelata per l’Italia e per coach Pozzecco, che aveva puntato molto sul ventenne italo-americano per riportare al vertice gli azzurri. Quando circolò la notizia del “tradimento” di Banchero, il presidente Gianni Petrucci aveva parlato di “inganno” e di “grande occasione persa”. A sentire il talento dei Magic, però, i rapporti con l’Italia sarebbero ancora cordiali: “Per quanto mi riguarda li ho ringraziati per tutto quello che hanno fatto per me fin da quando ero alle superiori, come mi hanno aiutato ad ottenere la nazionalità italiana, ad imparare più del mio paese di origine, delle mie radici. Penso che comunque il rispetto tra di noi non sia cambiato. Sono riuscito a mandargli un messaggio per ringraziarli personalmente e dirgli quanto avessi apprezzato il loro aiuto. Penso che le cose siano finite bene”. Tutto è bene quel che finisce bene, almeno così la pensano Banchero, Hill e soci. Il più contento sembra coach Kerr, che ha definito Banchero “talentuoso ma grezzo, in maniera molto interessante. Accetta di buon grado i consigli e può giocare in varie posizioni. Un giocatore molto intrigante ed una persona per bene”.

Steve Kerr Warriors Hawks ANSA

Hill si è detto certo che Banchero “giocherà un ruolo cruciale nella crescita di Team Usa nel futuro”, parole che sembrano spargere sale sulle ferite dell’Italia. Se gli americani ora puntano ad un altro talento dalla doppia nazionalità in vista di Parigi 2024, l’MVP Joel Embiid, che nonostante abbia la nazionalità francese non ha mai giocato per les Bleus, a noi italiani non resta che farcene una ragione. Comunque la pensi Banchero, molti tifosi sono rimasti con l’amaro in bocca, con la sgradevole sensazione di esser stati presi in giro. La speranza è di riuscire a vendicarsi dell’ex figliol prodigo casomai dovesse scendere in campo contro gli Azzurri.

Difficile che succeda ma, in fondo, sognare non costa nulla.

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