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Mondiali, Italia da urlo. Recupera da -16 e piega la Serbia 78-76

A Manila succede di tutto: l'Italbasket vola nel primo quarto, sprofonda nel terzo, sembra praticamente finita ma trova un incredibile prova di Fontecchio per superare in volata la Serbia. Ora servirà battere Porto Rico per arrivare ai quarti

Mondiali, Italia da urlo. Recupera da -16 e piega la Serbia 78-76
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Anche stavolta si è dovuto aspettare l’ultimo secondo e soffrire in maniera pazzesca ma l’unica cosa che contava, la vittoria contro la Serbia, è arrivata. Gli Azzurri hanno giocato meno da squadra, spegnendo la luce nel terzo quarto e sprofondando a meno sedici. C’è voluta una prova monumentale di Simone Fontecchio, che chiude con ben 30 punti e un paio di canestri micidiali del capitano Gigi Datome per ricucire lo strappo ed aprire le porte ad un finale pazzesco. Una delle rivalità più calde del mondo del basket ha vissuto un altro episodio memorabile: dopo Belgrado e Berlino stavolta è Manila a far esplodere di gioia i tifosi della Nazionale. Non è finita ma dopo una prova del genere, niente sembra impossibile.

L’Italia parte sparata dai blocchi, mettendo un primo quarto da applausi. Con il tiro dall’arco ritrovato, grazie soprattutto ad uno splendido Marco Spissu, gli Azzurri sembrano pronti a mettere il marchio sulla partita. La Serbia, però, a partire dal secondo quarto torna quella di sempre, mettendo un parziale da far rabbrividire.

I ragazzi di Pozzecco mantengono la calma e riescono comunque a trovare soluzioni, costringendo i rivali a spendere parecchi falli. La tripla a fil di sirena di Bogdanovic fa chiudere la Serbia avanti 42-40 ma è comunque partita vera. Nel terzo quarto, come successo con la Repubblica Dominicana, l’Italia rovina quanto fatto nel primo tempo, subendo un parziale devastante di 17-4. Quando meno te l’aspetti, Fontecchio e l’eterno Datome compiono l’impossibile e riportano sotto gli Azzurri. Il quarto quarto è al cardiopalma ma, alla fine, sono i ragazzi di Pozzecco a spuntarla. Non è ancora fatta, servirà battere Porto Rico ma la strada per i quarti è ora aperta.

Grande Italia, Serbia nervosa

La partita che si gioca ancora all’Araneta Coliseum di Quezon City, periferia di Manila, non basterà a decidere l’accesso ai quarti di finale ma, in caso di sconfitta, condannerebbe i ragazzi di Pozzecco all’eliminazione. Massima tensione, quindi, già dalla palla a due. La missione principale dell’Italia sarà di limitare le ripartenze degli slavi, che, finora, hanno messo una media di 22,7 punti in contropiede. La squadra di Pesic parte fortissimo nel primo tempo, decisa a mettere subito bene la partita, quindi il compito degli Azzurri non sarà semplice. Partenza contratta da entrambe le squadre con qualche errore al tiro ma grandissima pressione da parte di entrambe le difese.

Polonara Italia Serbia riscaldamento
Fonte: Twitter (@Italbasket)

Il primo a mettere punti sul tabellone è Nicolò Melli, che prima sbaglia un libero poi mette un tiro contestato: il nervosismo in campo si taglia con il coltello, segno che ora si fa davvero sul serio. Fortunatamente anche gli slavi hanno la mano freddina ma trovare spazi nel pitturato balcanico è complicatissimo. La difesa serba è attentissima sui passaggi degli Azzurri e ruba diversi palloni, ma poi spreca tutto con falli in attacco davvero inconsueti. I contropiedi dei balcanici continuano ad essere un grosso problema per i nostri ma, per fortuna, Fontecchio nell’uno contro uno sa dire ancora la sua. Mini-break dell’Italia che a metà del primo quarto va sul 7-2, approfittando dell’imprecisione della Serbia dall’arco. Marco Spissu, che a Berlino l’anno scorso aveva messo una partita memorabile, inizia con una bella tripla ma la lotta sotto il tabellone è feroce.

Fontecchio Italia Serbia
Fonte: Twitter (@Italbasket)

A rovinare tutto, il fallo in difesa di Fontecchio su una tripla di Dobric, che s’insacca: gioco da quattro punti pesante ma che viene rimesso in linea con una bomba di Melli. Nuovo fallo in attacco della Serbia e Pesic inizia ad innervosirsi: Spissu, stasera, è un cecchino e mette la sua seconda tripla su un tiro molto complicato. Oggi, insomma, funziona davvero tutto: a due minuti dalla sirena, Italia avanti 20-12, anche se le palle perse sono già cinque. Spissu si conferma in stato di grazia: tre su tre dall’arco non si vedevano da una vita. Ritmi a volte frenetici in questo primo quarto, il peso dell’occasione inizia a farsi sentire. Gli slavi, però, sono duri a morire e si rifanno sotto negli ultimi secondi, tornando a meno quattro. Comunque un ottimo primo quarto degli Azzurri.

Rimonta Serbia, Italia presente

Le prime rotazioni di Pozzecco iniziano a dare i propri effetti, con Alessandro Pajola che costringe gli slavi ad un fallo in attacco nella prima azione del secondo quarto e poi subisce un altro fallo sotto il tabellone. L’uno contro uno si conferma una delle opzioni migliori a disposizione degli Azzurri, che sembrano aver affrontato questa sfida con l’atteggiamento giusto. La panchina aveva fatto la differenza ad Atene, quando l’amichevole con la Serbia si era decisa sulla sirena ma quando i balcanici iniziano a ritrovare le triple, lo scontro si fa più serrato. Quando il campo si apre, i giocatori serbi sono implacabili ma la difesa azzurra concede davvero poco. Quando la Serbia si porta a meno due, Pozzecco chiama il timeout per rimettere a posto qualche dettaglio: i rimbalzi offensivi sono ancora un problema, come i punti messi dai balcanici in ripartenza, già 8.

Pozzecco Italia Serbia
Fonte: Twitter (@Italbasket)

La gran pressione dei balcanici complica maledettamente le opzioni di tiro dei nostri ed Abramovich, sul rovesciamento di campo, mette la tripla del sorpasso. Italia più nervosa, con tiri affrettati: Marinkovich si prende una tripla complicata ma la mette lo stesso: Serbia a più quattro con percentuali più in linea con quanto visto finora al mondiale. Gli Azzurri sbagliano parecchio, costringendo però i rivali a spendere parecchi falli. Fontecchio sbaglia un paio di liberi, cosa davvero inusuale ed i balcanici ringraziano sentitamente.

I contropiedi azzurri sono decisamente meno eleganti di quelli dei serbi ma l’alfiere degli Utah Jazz deve essere fermato con le cattive, tornando sulla lunetta. Prima di arrivare alla sirena lunga si soffre ma, per fortuna, Nicolò Melli è puntuale sotto il tabellone. Decisamente meglio le cose quando l’Italia gira il pallone con rapidità: stavolta Fontecchio non sbaglia quando ha una tripla libera e riporta gli azzurri in avanti.

L’attenta difesa serba si prende qualche pausa e lascia spazio per le triple azzurre: per fortuna oggi i nostri sono davvero precisi e ne mettono parecchie. Anche quando non vanno, come nel caso di Polonara, i difensori balcanici sono costretti al fallo, mandando i nostri sulla lunetta. Quando le cose si complicano in avanti, Nicolò Melli mette una schiacciata perentoria ma è partita vera, intensa, combattuta punto su punto. Fontecchio approfitta di qualche disattenzione per mettere il suo dodicesimo punto, con una schiacciata libera.

La Serbia, però, rimane lì, a tre punti: il primo tempo si chiude con le due squadre appaiate ma è rassicurante il fatto che, almeno stasera, gli Azzurri recuperino parecchi palloni, trasformandoli in punti pesanti. Gli Azzurri sprecano l’ultimo possesso e costringono i balcanici ad un tiro forzato ma uno come Bogdan Bogdanovic non va mai sottovalutato. Tripla splendida che vale il 42-40 per la Serbia.

Pazza Italia ma che rimonta!

Quando si torna a giocare, il canovaccio della partita non cambia: Serbia aggressiva ma imprecisa, Italia che fatica a trovare spazi nel pitturato balcanico. Un paio di possessi davvero complicati per i nostri, che perdono due palloni pesanti. Se i serbi fanno qualche fallo di troppo in avanti, i ragazzi di Pozzecco si concedono qualche disattenzione di troppo: i turnover sono un problema serio. La Serbia ne approfitta per portarsi a più cinque ma la difesa balcanica non concede niente: il 7-2 del quintetto di Pesic costringe il coach azzurro a chiamare un timeout. Il terzo quarto con la Repubblica Dominicana era costato la partita, servirà reagire in fretta e rifarsi sotto prima che i balcanici entrino in trance agonistica. Le correzioni del Poz non servono a molto: undicesima palla persa e Serbia che vola sul più dodici.

Melli schiacciata Italia Serbia
Fonte: Twitter (@Italbasket)

Melli è costretto a spendere un altro fallo per limitare la prepotenza degli slavi sotto canestro ma l’Italia continua a non trovare tiri facili. Ogni canestro è combattuto allo stremo ma la battaglia sotto il tabellone azzurro sembra una mission impossible, visto poi il netto vantaggio in termini di altezza dei balcanici. Una volta tanto, la palla persa dell’Italia non si converte in punti per la Serbia ma gli Azzurri non riescono a rifarsi sotto. Quando Nikola Jovic mette una tripla non banale, i ragazzi di Pesic vanno su un preoccupante più sedici. La partita se ne sta andando e lo sconforto dei nostri è evidente. Fontecchio è l’unico a non mollare, aggiungendo cinque punti al suo ottimo bottino ma non c’è continuità: a due minuti dalla fine del terzo quarto, la Serbia è avanti 60-49 ma servirà una prova di squadra per tornare a distanza di tiro. L’ala piccola di Utah fa l’impossibile per tenere a galla l’Italia: senza i suoi punti, la partita sarebbe già finita da un pezzo. Serve l’esperienza di Gigi Datome per mettere pressione alla Serbia e nel giro di un paio di minuti l’Italia riesce nell’impossibile, chiudendo il terzo quarto a meno tre.

Fontecchio 2 Italia Serbia
Fonte: Twitter (@Italbasket)

Un finale da applausi

A questo punto l’Italia è in trance agonistica: il decimo punto, un po’ fortunoso, del capitano Datome riporta i nostri a meno uno. Il vento sembra cambiato ed ora gli Azzurri in difesa sembrano dei mastini, lottando come non mai su ogni pallone. Ricci e Melli hanno problemi di falli ma provano comunque a contribuire alla causa, mentre Pesic è costretto a far riposare i suoi, che hanno speso davvero tanto. Per fortuna, la Serbia sbaglia troppo in attacco e l’Italbasket resta lì, a sgomitare punto su punto. Il quinto fallo di Pippo Ricci è una pessima notizia per Pozzecco, costretto a rimettere in campo il pivot dell’Olimpia. L’Italia, però, non approfitta del momento no degli slavi e ci vuole un sottomano di Ale Pajola per riportarsi sul meno uno. Tanti errori dall’arco da parte dei serbi ma quando è il momento di affondare il colpo, gli Azzurri sbagliano troppo.

Datome Italia Serbia
Fonte: Twitter (@Italbasket)

Serve il solito Fontecchio per suonare la carica: prima mette la tripla del sorpasso, poi ruba un pallone che consente a Marco Spissu di tornare a segnare. A metà dell’ultimo quarto Simone Fontecchio è praticamente immarcabile: la sua bomba dal post basso con due marcatori massacra la retina, consentendogli di battere il suo record con la maglia azzurra. A quattro minuti dalla fine, si lotta punto su punto, spendendo qualche fallo di troppo per contenere la rimonta dei balcanici. La sofferenza è tanta ma a concludere un’azione complicata arriva la prima tripla di Severini. Spissu è costretto ad usare le maniere forti contro Dobric, rimandando gli slavi sulla lunetta: con una squadra esperta come la Serbia non è mai finita.

Panchina Italia Serbia
Fonte: Twitter (@Italbasket)

Per fortuna, però, stasera Simone Fontecchio è mostruoso: 28 punti e 7 rimbalzi, roba da stropicciarsi gli occhi. Gli ultimi due minuti di questa partita epica sono al cardiopalma. La Serbia sbaglia due liberi, c’è un canestro contestato di Spissu, una difesa efficace di Severini e tanta stanchezza in campo. Ad 1’13” dalla fine, l’Italia è a più cinque ma la tripla di Guduric riporta la Serbia a meno due. Simone Fontecchio risponde con un fade away in faccia a Bogdanovic che vale trenta punti per lui e 78-74 per l’Italia. Trentatre secondi da giocare, palla alla Serbia: Pesic chiama il timeout per preparare il finale. Bogdanovic forza la penetrazione e costringe Melli al fallo: due liberi per lui che la stella di Miami segna con un po’ di fortuna. Ventotto secondi da giocare, Italia a più due con la palla in mano. Fontecchio sbaglia ma ha bruciato abbastanza secondi. Jovic è costretto a provare un tiro dalla luna che non prende nemmeno il ferro.

Si è sofferto tantissimo ma l’Italbasket fa il miracolo e batte i maestri della Serbia con una prova commovente.

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