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Nba, Harden approda a Los Angeles: mega-trade tra Sixers e Clippers

Quarta squadra in quattro stagioni per il 10 volte All-Star, che ha deciso di abbandonare i Sixers per tornare a casa a Los Angeles. I Clippers sono stati costretti a spendere molto in termini di giocatori e scelte nel draft ma rischiano l'esodo a fine stagione

Nba, Harden approda a Los Angeles: mega-trade tra Sixers e Clippers

Alla fine, ancora una volta, il “Barba” ha avuto quel che chiedeva. Dopo la richiesta perentoria presentata al front office dei Philadelphia Sixers, la storica franchise ha trovato l’accordo con la seconda squadra di Los Angeles per far arrivare il 10 volte All-Star allo Staples Center. Harden si conferma quindi tanto talentuoso quanto “difficile”, visto che i Clippers saranno la sua quarta squadra in quattro stagioni. La notizia, anticipata nel pomeriggio italiano dal giornalista della Espn Adrian Wojnarowski, è stata poi confermata qualche ora dopo, con maggiori dettagli sul trade che vedrà ben sette giocatori cambiare casacca dall’oggi al domani. Come successo già a Houston e Brooklyn, l’esperto play se ne va con buone statistiche ma senza troppi rimpianti. Nel corso di una stagione e mezza, solo 79 partite per lui con 21 punti di media, poco più di dieci assist e 6,4 rimbalzi a partita. La cosa che importa di più ai sofferenti tifosi dei Sixers, l’agognato titolo, però, non è arrivato, con la post-season che si è fermata entrambe le volte al secondo turno. Harden, secondo i soliti bene informati, avrebbe spinto fortemente per approdare ai Clippers e le altre due stelle, Kawhi Leonard e Paul George, vedrebbero di buon occhio il suo arrivo in squadra. Decisamente meno sorridente l’altro nuovo arrivato ai Clippers, il play Russell Westbrook che ora dovrà lottare per trovare un posto in squadra.

Un trade importante

L’accordo tra Philadelphia e Los Angeles non includerà solo il passaggio di James Harden ma di altri due giocatori molto interessanti, PJ Tucker ed il 23enne nazionale serbo Filip Petrusev, appena arrivato a Philly dalla Stella Rossa. I Clippers sono stati costretti a pagare molto cari i servigi di questi giocatori, visto che hanno acconsentito a far fare il cammino opposto a ben quattro talenti, dal francese Nicolas Batum, al talento di Marcus Morris, Robert Covington e la promettente ala 22enne Kenyon Martin Jr. Tutti giocatori solidi, in grado di entrare da subito nelle rotazioni di coach Tyronn Lue, ma è forse la presenza di un ball hog come Harden che potrà creare qualche frizione nello spogliatoio, specialmente con un altro solista come Westbrook. Cospicuo, poi, il capitale speso in termini di draft: Philly avrà la scelta unprotected al primo turno del 2028, un cambio di posizione al primo turno e due future scelte al secondo turno ancora da definire.

Harden Sixers Nets

Se il prezzo ha fatto sollevare qualche sopracciglio, i Clippers non sono nella posizione di tirare troppo sul prezzo: dopo una stagione rovinata dai troppi infortuni delle proprie stelle, l’ambiziosa squadra che sogna di detronizzare i Lakers dal trono della città degli angeli ha chiuso la regular season con un mediocre 44-38 ed è uscita malissimo dai playoff subito al primo turno contro i Suns. Il fatto che George non fosse disponibile e che Kawhi abbia preso parte a solo due delle cinque partite contro Phoenix non è passato inosservato. Il sacrificio è pesante, visto che il potenziale di Kenyon Martin potrebbe essere notevole ma avere in squadra uno come Harden potrebbe fare la differenza. A ridere, al momento, sembra Philadelphia, che vede arrivare il figliol prodigo Morris ma anche due giocatori come Batum e Covington che potrebbero essere determinanti negli scontri contro Boston e Milwaukee che decideranno la Eastern Conference. Los Angeles, se non altro, è riuscita a difendere Terance Mann, giocatore finito nel mirino dei Sixers da tempo.

Un altro anno e via?

Il più felice di questo trade è chiaramente James Harden, che aveva fatto capire di averne avuto abbastanza della città dell’amore fraterno già dallo scorso giugno, indicando ancora più chiaramente di voler tornare a casa sua, Los Angeles. In agosto, quando le trattative si erano complicate, durante un evento promozionale in Cina, aveva sparato a zero contro il general manager Daryl Morey: “Morey è un bugiardo e non sarò mai parte di un’organizzazione che lo ha a libro paga”. Dopo una bordata del genere, Harden ha preferito non giocare con la maglia dei Sixers e sarebbe “al settimo cielo” alla prospettiva di tornare a Los Angeles. Philadelphia proverà a fare buon viso a cattivo gioco usando le picks dei Clippers per ottenere dal draft una guardia giovane da affiancare a Joel Embiid e al talento smisurato di Tyrese Maxey. Tutto è bene quel che finisce bene? Le cose sono un attimo più complicate: se il 34enne Harden ritroverà l’ex compagno di squadra Westbrook, molti nella lega sono convinti che, a questo punto della carriera, l’All-Star sia troppo volatile e capriccioso. Nel 2020 fu proprio Harden a fare fuoco e fiamme per andarsene da Houston ed approdare a Brooklyn, dove la convivenza con i troppi galli nello spogliatoio si era presto rivelata impossibile.

Leonard Nuggets Clippers

La cosa che fa sudare freddo i tifosi dei Clippers è però un’altra: se almeno per questa stagione la situazione è tranquilla, a partire dalla prossima estate la squadra di Los Angeles potrebbe vedere un vero e proprio esodo dei propri campioni. Harden l’anno scorso aveva firmato un estensione del proprio contratto di due anni con i 76ers per complessivi 68,6 milioni di dollari: quando, però, si è trattato di definire la player option, il giocatore ha scelto di potersi liberare alla fine della stagione 2023-24, diventando un free agent. Al momento il front office dei Clippers ha in corso due trattative piuttosto complicate con Paul George e Kawhi Leonard, per convincerli a rifiutare le opzioni nei rispettivi contratti che li renderebbero liberi di scegliersi un’altra squadra per la stagione del prossimo anno. Alla fine, insomma, l’ingente capitale in quanto a giocatori e scelte nel draft speso da Los Angeles potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. L’idea sembra quella di rinforzarsi subito e giocarsi tutte le proprie carte quest’anno, puntando al titolo.

Una strategia molto rischiosa che potrebbe rivelarsi un costosissimo autogol.

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