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Basta borse, ecco il Bagmotic «Zaini e cartelle intelligenti ma sempre pieni di bellezza»

Lucia Serlenga

Piquadro ha una spiccata vocazione per il mondo del business e del viaggio espressa in una serie di valori, dal design alla tecnologia, dalla ricerca all'innovazione che ne hanno fatto un leader di mercato nell'ambito delle cartelle da lavoro capaci di trasportare in sicurezza tutti i nuovi device. Fondato nel 1987 da Marco Palmieri, presidente e amministratore delegato, il gruppo Piquadro opera oggi attraverso i brand Piquadro e The Bridge con una rete distributiva che si estende in oltre 50 paesi nel mondo e conta 115 punti vendita e un fatturato consolidato 2016/2017 pari a 75,91 milioni di Euro. L'azienda che ha sede a Gaggio Montano, tra Bologna e Firenze, ha abbracciato la filosofia dell'IoT (Internet of Things) introducendo il nuovo concept Bagmotic, una sorta di bag automation che dota borse, zaini e cartelle di un dispositivo per la geolocalizzazione e di un power bank per ricaricare lo smartphone attraverso il contatto. I nuovi trolley hanno un lucchetto a riconoscimento dell'impronta digitale e una maniglia che pesa il bagaglio e dice se può essere portato in cabina in base alle regole della compagnia con la quale si vola. Fulcro di Bagmotic è la app Connequ disponibile per smartphone e smartwatch che promette nuove possibilità di interazione con borse e valige. Sul ruolo della tecnologia ecco una nostra intervista a Marco Palmieri.

Ultime tendenze?

«Rileviamo una forte domanda di creatività nell'ambito dei prodotti di pelletteria dedicati al settore business. Oggetti per il lavoro che rispecchiano lo spirito di un fenomeno già registrato nella moda maschile: lo sdoganamento delle sneaker sotto l'abito formale».

Un nuovo mega trend?

«Creatività, colori, accostamenti originali senza perdere in funzionalità e in qualità: sono questi i nuovi parametri su cui si muove la creazione nelle collezioni Piquadro».

Il vostro tema è il mondo smart

«Quello delle smart bag per smart city è un mondo enorme fatto di sicurezza, tracciabilità, funzione: di tecnologie consolidate da convogliare in un unico contesto. Nel lavoro s'inizia ora a parlare di processi smart. La vera sfida sta nel come vengono elaborate le informazioni raccolte».

Faccia degli esempi

«Dotare la borsa o lo zaino di dispositivi che rilevano i livelli di smog nell'atmosfera dandoci la possibilità di cambiare percorso scegliendone uno meno inquinato. O anche, nella malaugurata ipotesi che cadiamo e non riusciamo ad alzarci dopo un certo lasso di tempo, avere a disposizione un dispositivo che mandi segnali d'allarme alle persone che vogliamo avvertire. Sono tecnologie consolidate che vanno integrate in un unico dispositivo. Noi lo stiamo facendo».

La borsa rischia di perdere lo status di oggetto personale?

«Il suo valore affettivo non è dematerializzabile nonostante il contenuto altamente tecnologico: il tatto per la materia, la vista per la forma tutti i sensi sono coinvolti nella scelta della borsa da lavoro o da viaggio».

Le novità del prossimo inverno?

«Prisma, un nuovo zaino borsa portacomputer che fa dialogare i contrasti: linee squadrate e volumi morbidi, un pellame liscio e uno con grana evidente, audaci accostamenti di colori. Si chiama Line invece lo zaino portacomputer e il trolley che giocano sull'abbinamento di due pellami differenti, uno liscio con leggera nuvolatura e uno con grana evidente dello stesso colore o in tonalità a contrasto. Lo zaino è dotato di apertura easy check per passare al controllo bagagli senza estrarre il pc.

La tasca imbottita con protezione RFID sul retro permette invece di schermare il portafoglio e proteggerlo da eventuali clonazioni delle carte di credito».

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