Basta leggere la Costituzione per sapere che i Pacs sono impossibili

Ritengo che la proposta di legge presentata dal centrosinistra sui Pacs, ossia sulle coppie di fatto, se verrà approvata, sarà destinata a entrare in conflitto con la Costituzione italiana. Non c’è dubbio infatti che i padri costituenti identificarono nell’incontro fra un uomo e una donna l’origine della società naturale fondata sul matrimonio. L’articolo 29 della Costituzione a questo proposito così recita: «La Repubblica riconosce il diritto della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio». All’articolo 31 della Costituzione si può inoltre leggere che: «La Repubblica agevola, con misure economiche e altre provvidenze, la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose». Principio, quest’ultimo, mai tradotto in pratica dalla legislazione ordinaria, che in materia è tuttora carente. Sul piano morale va inoltre, a mio parere, tenuto presente che senza valori e senza legami l’uomo è solo e la solitudine spesso porta alla depressione e all’autolesionismo. Le società democratiche occidentali che hanno saputo solo esaltare i valori della ricchezza individuale, dell’edonismo e della carriera, registrano un alto numero di suicidi, mentre le famiglie tendono a perdere la loro identità e riconoscibilità. Nei regimi dittatoriali, di destra e di sinistra, nei quali la povertà si associa al primato dello Stato e del partito, l’individuo è negato, mentre le famiglie tendono a frantumarsi nel sociale.

La famiglia quindi non può essere considerata solo una aggregazione di persone, in quanto rappresenta un sistema di solidarietà e di responsabilità reciproche indispensabili all’esistenza dell’individuo e non può essere composta da soggetti indistinti, ma deve fondarsi sull’unione naturale fra un uomo e una donna.

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