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Auto d'epoca, ecco tutti i gioielli su cui investire i vostri soldi

In un mondo settato sulla mobilità del futuro costi quel che costi, le auto d'epoca si confermano investimento redditizio e sicuro

Auto d'epoca, ecco tutti i gioielli su cui investire i vostri soldi

In un mondo che sembra perennemente impegnato a correre verso il nuovo a ogni costo, sopratutto nel settore della mobilità che ripete da anni il mantra dell' "ecologico sostenibile", corsari della nostalgia continuano a puntare sulle auto d'epoca come passione e investimento. Sbagliano?

Le vecchie canaglie amanti del genere "naftone" - come lo definisce il fenomeno social-gentiluomo Roberto Parodi, in arte il Parods - non faticherebbero a dimostrare come l'auto d'epoca, al pari forse degli orologi vintage, possa confermarsi un investimento sempre verde e oculato mentre le criptovalute del futuro come il Bitcoin perdono il 65% nella ricerca di un rinnovato posizionamento che faccia ben sperare i pionieri digitali, e il più navigato indice azionario Standard & Poor registrava un -19,4%. Secondo quanto riporta il settimanale Milano Finanza infatti, il 2022 appena conclusosi ha concesso parecchia soddisfazione a coloro che hanno sempre investito su quello che viene definito un "eccentrico concreto": le auto d’epoca che fanno battere il cuore degli appassionati con un portafogli settato sull'investimento che può concedere qualche brivido, ma la domenica in pista o sulla statale che spesso li conduce in belle gite fuori porta, tra il plauso e l'invidia degli altri automobilisti che ne incrociano la strada.

Mercato dell'usato vintage vola +88%

A riportare il decalogo delle auto d'epoca più ambite e performanti - a livello d'investimento economico - è il sito Classic.com che monitorando il mercato dell'usato vintage più desiderato e desiderabili ha segnato +88% per gioiellini a quattro ruote come il succitato naftone, dal momento che al primo posto svetta proprio una Land Rover, per precisione la Defender 110 con hard top, prodotta dal 1990 al 2016, che è stata vista schizzare da un valore di 32.825 dollari a quello di 61.791 dollari. Lo stesso vale, consultando altri portali, per la piccola BMW Isetta, prodotta 1955 e il 1962, appena cinque anni fa poteva essere acquistata per 15.000 euro, oggi, se tenuta in garage, ne vale giù 30.000, e tenderà a salire. Plusvalenze interessanti, per fare altri esempi, sono state documentate sulle Buick Reatta, prodotte dal 1988 al 1991, che potevano essere acquistate appena un anno fa per 8.363 dollari, e in appena undici mesi hanno registrato vendite a 10.903 dollari, facendo un appetitoso 30%. Esempio più concreto e forse più strabiliante del mercato automobilistico, sono le plusvalenze registrate nell'ultimo decennio dalle Porsche tutte, ma in particolare dalla serie 993, le ultime a rispettare la "filosofia motoristica" dell'ingegner Ferdinand Porsche di montare un motore raffreddato ad aria "per non bollire ad Alessandria d’Egitto né gelare a Stalingrado”.

Ottimi affari tra gli anni '80 e gli anni 2000

Secondo David Giudici, già direttore di Young Classic, rivista dell’Aci prossima al debutto in questa metà di marzo, il mercato dell’auto d’epoca - e ricordiamo che in Italia un’auto per essere d’epoca deve essere stata immatricolata almeno 25 anni prima del presente - sta vivendo "un momento molto buono”, e questo, come riporta sempre Milano Finanza, varrebbe per tutte le auto degne di nota prodotte tra gli anni ’80 e gli anni 2000. Inutile dire che anche una Ferrari degli anni ’60 o una Lamborghini Countach degli anni ’70 garantiscono delle plusvalenze - ma non sono certo per le tasche di tutti.

"Opportunità di investimento alternative"

Per chi si stesse domandando quali sono le ragioni di questo tipo d'investimento e la sua connessione con gli eventi, la risposta viene fornita grandi linee dal sito Newbonstreetpawbrokers.com, che dall'altra parte del canale della Manica ha visto nel calo dei tassi di interesse, nella volatilità di valuta, nei timori per l’impatto della Brexit o nelle proiezioni incerte di crescita degli stati europei, oltre all’impatto del Covid-19 e quello del successivo scoppio della guerra in Ucraina, una corsa a quelle che vengono classificate come "opportunità di investimento alternative" che esulino dal mercato azionario tradizionale, da quello dell'oro e dal solido mercato immobiliare. Le auto d’epoca, come altri beni di lusso, rappresenterebbero infatti un settore d'investimento alternativo che nel biennio 2022/2023 offrirebbe - almeno secondo gli esperti del settore - dei rendimenti superiori ad altri investimenti.

Senza considerare che un'auto d'epoca, a discapito di un pacchetto azionario o di una una fetta di criptovaluta, rimarrà sempre piacere per gli occhi e per il basso ventre di chi avrà la fortuna di guidarla, domeniche ecologiche a parte, in attesa dell'utopica rivoluzione annunciata per un già tetro 2035.

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