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La lezione dell'S&P

Mercati finanziari
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La lezione dell'S&P

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Gli analisti, quelli bravi e preparati, quelli che sono forti con i soldi degli altri, avevano previsto un 2024 poco mosso. E invece l’S&P 500, l’indice che raccoglie le prime 500 aziende americane, è già in rialzo del 5,4% su base annua. Ben al di sopra del guadagno medio dell’1,9% previsto dagli strateghi di Wall Street per tutto quest’anno.

Non bastano due guerre.

I mercati sembrano disinteressarsi dell’Ucraina, di ciò che accade a Gaza e degli attacchi nel Mar Rosso. I mercati, in particolare quelli americani, restano positivi. Non solo, corrono sulle ali della tecnologia e dell’intelligenza artificiale. La settimana scorsa l’S&P 500 ha chiuso per la prima volta sopra quota 5mila. Ci sono voluti 757 giorni per passare da 4.800 a 4.900 e solo 15 giorni per passare da 4.900 a 5mila. Non basta: l’S&P 500 ha chiuso in rialzo in 14 delle ultime 15 settimane. Non accadeva dal 1972.

Dopo quel rally, terminato a marzo, l’indice si sarebbe mosso lateralmente per i successivi sette mesi prima di compiere un’altra corsa al rialzo. Il mercato rialzista non raggiunse il picco fino al gennaio 1973.

Succederà la stessa cosa oggi? No. Ogni volta è diverso. Ma neanche possiamo escludere che si ripeta. Eppure gli italiani continuano a guardare alla Borsa con diffidenza, penalizzando così la crescita del risparmio domestico orientato verso un Btp a cui tutti chiedono troppo. Il Btp come panacea di tutti i mali, come soluzione di tutto ciò che ogni italiano vorrebbe realizzare. E della pianificazione e dell’educazione finanziaria chi se ne occupa?

Nessuno. L’educazione e la pianificazione finanziaria rappresentano la più grossa presa per i fondelli dei nostri tempi.

I mercati crescono in un clima tanto negativo, ci chiediamo i perché? Intanto arriva la nuova ondata di Btp, ci chiediamo perché?

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