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Crac delle banche, ecco i titoli di Borsa anti crisi

Agli investitori, nei prossimi tre mesi, dovrebbero essere versati in totale circa 25 miliardi di euro che, tradotti in rendimento effettivo, dovrebbe portare mediamente a un lusinghiero 4,6%

Crac delle banche, ecco i titoli di Borsa anti crisi
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Gli effetti delle crepe mostrate dai piccoli istituti di credito degli Stati Uniti cominciano a farsi sentire anche in Europa. Le difficoltà incontrate dal Credit Suisse, poi, hanno ancora di più alzato il livello di guardia. Le Borse del Vecchio Continente continuano a fluttuare, dopo un avvio di 2023 incoraggiante, spingendo gli investitori a cercare soluzioni tampone. Eppure, nonostante il caos che si è venuto a creare nelle ultime settimane, le società ad alta capitalizzazione azionaria sono pronte a comunicare i dividendi ai loro soci e le notizie non sembrano essere così negative come si immaginava.

Attesi dividendi per 25 miliardi di euro

Agli investitori, nei prossimi tre mesi, dovrebbero essere versati in totale circa 25 miliardi di euro che, tradotti in rendimento effettivo, dovrebbe portare mediamente a un lusinghiero 4,6%. Si tratta sicuramente di un risultato migliore di quello ottenuto dai Titoli di Stato a lunga scadenza, i quali sono in discesa complice il timore di una prossima recessione che porterebbe alla diminuzione dei guadagni. Come riporta il Corriere della Sera, quando saranno staccate le cedole per i dividendi gli investitori, seppure incasseranno il denaro, dovranno fare i conti con il decremento del valore in Borsa delle azioni. Per questo motivo diventerà indispensabile attendere che il titolo si riprenda per fruire in pieno del profitto maturato dalla cedola. Ciò potrebbe richiedere anche diversi mesi.

Quali sono le società per azioni più generose

Ad aver maturato cospicui guadagni nel 2022 sono state le banche, in particolare Intesa Sanpaolo e Unicredit. La prima ha già fatto sapere che la cedola ammonterà a 8,68 centesimi, quindi i soci avranno la possibilità di dividersi più di 3 miliardi di euro, ossia un rapporto tra l'ultimo dividendo distribuito dalla società e l'utile netto consolidato conseguito dalla stessa pari al 70%. Un altro gruppo che gode di ottima salute, in questo caso industriale, è Stellantis. Con una cedola dell’8,3%, verranno distribuiti ai soci oltre 4 miliardi di euro.

I piani di acquisto di azioni proprie

I porti sicuri non sono rappresentati solamente dai dividendi, ma anche dai piani di acquisto di azioni proprie. Facendo l’esempio proprio di Stellantis, questo tipo di operazione potrà valere altri 1,5 miliardi di euro. Anche la società Eni potrà ottenere benefici dai buy-back.

Il cane a sei zampe italiano sarà in grado di garantire ai propri soci un dividendo totale di 5,4 miliardi di euro.

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