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Piazza Affari si avvicina ai fatidici 28mila punti. Ecco i migliori titoli della settimana

Milano ha recuperato la perdita post Bce, terminando gli scambi a 27.860 punti, in rialzo dello 0,47%. Wall Street ha iniziato a frenare e lunedì 19 giugno è chiusa per festività. In attesa della finalina di Nations League, Italia-Olanda, ecco la nostra nazionale di Piazza Affari

Piazza Affari si avvicina ai 28mila punti. Ecco i migliori titoli della settimana

Piazza Affari è tornata a bussare ai fatidici 28mila punti, un livello che ha sempre respinto indietro l'indice. Oggi, venerdì 16 giugno, ultima seduta della settimana, Milano ha recuperato la perdita post Bce, terminando gli scambi a 27.860 punti, in rialzo dello 0,47%. Ieri era il giorno delle 4 streghe, con scadenze di future e opzioni su azioni e indici per 4.200 miliardi di dollari a livello globale. Wall Street ha iniziato a frenare... e lunedì 19 giugno sarà chiusa per festività. In attesa della finalina di Nations League, Italia-Olanda, ecco la nostra nazionale di Piazza Affari, con i migliori titoli della settimana.

Gabetti. +17,35%. Il debito è stato ristrutturato e la storica società immobiliare guidata da Roberto Busso è in uscita dalle difficoltà finanziarie. Ora davanti ha una possibile fase “di espansione e ripresa”, sostengono da EnVent Capital Markets, che fissano un target price a 1,5. Ora il titolo sta a 0,99 euro.

MfE classe A. +16,79%. L'ex Mediaset è stata comprata dopo la scomparsa del suo fondatore Silvio Berlusconi. Tutta la galassia Fininvest è finita sotto i riflettori, da Mondadori a Banca Mediolanum. Il mercato scommette su un riassetto e su possibili operazioni straordinarie. L'obiettivo del gruppo guidato da Fedele Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi è comunque lo stesso del Cavaliere dagli anni '80: creare una media company europea. Dopo Spagna e Italia, si punta alla Germania. E poi c'è la francese Vivendi, seconda azionista dell'ex Mediaset e prima in Tim... Il cerchio si chiuderà?

D'Amico. +9,2%. In meno di un anno e mezzo il gruppo di Paolo D'Amico leader nel trasporto marittimo di prodotti petroliferi, oli vegetali e prodotti chimici, è passato da 0,1 a 0,5 euro. Ora ha rifiatato, ma dalla prossima settimana - dal 19 giugno – scatterà un programma di acquisto di azioni proprie. E sempre il 19 giugno verrà effettuato il raggruppamento delle azioni della società nel rapporto di uno a dieci.

Sanlorenzo. +4,88%. La società di Massimo Perotti progetta, fabbrica e commercializza yacht e superyacht. Vanta 4 siti produttivi in Italia e in tre anni il titolo ha messo a segno un balzo del 161%. Pochi mesi fa Intesa Sanpaolo, consigliando buy sul titolo, aveva scritto: "Sanlorenzo condivide l’attrattiva dei principali marchi automobilistici di lusso (Ferrari, Porsche) nonostante sia quotata a multipli molto più bassi“. Correrà come la Ferrari?

Iveco. +5,26%. Gerrit Andreas Marx, Ceo del gruppo nato da uno spin off di Chn industrial e focalizzato su bus e camion, ha tante commesse ma la carenza di materiali frena le consegne. Il titolo partito a inizio 2022 intorno ai 10 euro era crollato sotto i 5. Poi mega recupero fino a quota 9 e dopo altra discesa. Il buy back sta riportando a galla uno dei gioielli della galassia Elkann.

Mediobanca. +5,95%. Se vai a vedere la performance di uno dei titoli storici di Piazza Affari – a 5 anni, a 3 anni, a un anno, a un mese – non trovi mai il segno rosso. Era data a 11 euro dagli analisti e li ha superati. L'istituto guidato da Alberto Nagel è stato sottovalutato troppe volte in questi anni, in numerose partite, ma ne è sempre uscito più forte di prima. E con numeri sempre in crescita. Durerà?

Seco. +5,63%. Computer miniaturizzati a sistemi complessi, piattaforma software di Internet of Things e intelligenza artificiale. La società tecnologica di Arezzo guidata da Massimo Mauri pensa in grande. L'obiettivo è decuplicare la produzione, ma anche quello di crescere con acquisizioni e di accelerare nel trend del momento, ovvero l'intelligenza artificiale. Sempre che non arrivi una recessione...

Newlat Food. +5,34%. La scorsa settimana il management dell'azienda alimentare reggiana aveva ceduto ad un gruppo di investitori istituzionali, tra i quali Helikon Investments e Banor, l'8,88% del capitale con lo scopo di avere risorse fresche per crescere anche all'estero. Secondo il Milk Global Market Report 2023 si prevede che il mercato del latte raggiungerà i 1.129,45 miliardi di dollari nel 2027 dai 728,27 del 2022. I numeri parlano da soli.

DoValue. +9,01%. La performance storica del principale operatore dell'Europa meridionale nella gestione dei crediti deteriorati non è positiva. Tuttavia il recente patto parasociale siglato tra i due principali azionisti, Fortress e Bain Capital, per presentare una lista congiunta del cda, potrebbe rappresentare un punto di svolta.

Estrima. +10%. Il fondatore e presidente Matteo Maestri diventa anche Ceo e la società produttrice di Birò, il più piccolo veicolo elettrico a quattro ruote, conferma il piano industriale fino al 2027 che prevede una crescita dei ricavi fino a 94 milioni, un Ebitda pari al 12% e un risultato netto di 7 milioni. E' quota all'Euronext Growth Milan, è piccola, ma ha voglia di crescere.

Tesla. +9,22%. Non è una società italiana la casa automobilistica fondata da Elon Musk, però è quotata a Milano da parecchio tempo. E la sua performance appare irrefrenabile: +1046% in cinque anni. Soprattutto +107% da inizio anno. Ha corso troppo? Il suo rally in America sta rivitalizzando titoli legati alla mobilità elettrica in difficoltà da mesi.

Il tour in Europa, Palazzo Chigi compreso, di Musk però lascia intendere che almeno lui voglia continuare a correre, a patto che si mettano dei paletti ai produttori elettrici cinesi.

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