Roma

Una bruschetta da record A Genzano pane al pane

Loredana Gelli

Cosa c’è di più irresistibile del profumo del pane appena sfornato? Lo sanno bene gli abitanti della cittadina laziale di Genzano di Roma che si risvegliano ogni giorno con il fragrante aroma emanato dai forni aperti. Per goderne appieno, ecco la «Festa del pane» che ci accoglie, nel weekend, tra le bellezze dei Castelli Romani.
La sagra è giunta alla sua XVIII edizione e consente di gustare le squisite bruschette condite in mille modi e presentate in bella mostra su di una lunghissima tavola imbandita disposta sull’intero percorso di via Italo Belardi. La bruschetta più lunga del mondo è solo il più scenografico degli appuntamenti, tutti a base di «sfizi di pane» rigorosamente Igp e «note di vino» doc.
A simboleggiare la forte tradizione agreste di questo popolo è, infatti, oltre all’Infiorata, anche la tradizione legata all’uva e al vino. La stessa fontana, posta al centro del paese, a forma esagonale, dalla quale, da tre mascheroni, sgorga la fresca e benefica acqua, è sormontata da una colonna su cui sono scolpiti pampini e grappoli d’uva. Già nel pomeriggio di oggi, passeggiando nel borgo antico, si potranno assaporare, nella magica cornice del Lago di Albano, le pietanze della nonna, piatti semplici e legati alla tradizione culinaria locale che i ristoratori ripropongono con abilità. Genzano deve molto del suo sviluppo alla nobile famiglia Sforza Cesarini che seppe comprendere appieno il carattere e l’anima degli abitanti. Il monumento più significativo della città è, proprio, Palazzo Sforza Cesarini, interessante esempio dell’architettura del Settecento romano. Sarà possibile visitarlo grazie a guide locali in costume barocco che ne illustreranno la storia e quella del paese senza tralasciare aneddoti e leggende legate alla vita della nobile casata. Eccezionalmente, sarà aperto al pubblico anche il parco che circonda l’antica dimora, ricco di reperti archeologici e di testimonianze naturali di estrema bellezza. In questo palcoscenico d’eccezione sarà rappresentata la rievocazione storica di uno degli episodi più pittoreschi della famiglia Sforza: il rapimento di Faustina Maratti. Per i pigri che vogliono ammirare il maniero degli Sforza Cesarini restando comodamente seduti a gustare le prelibatezze dello chef, vi consigliamo «La Scuderia» dove gusto e simpatia si fondono alla perfezione. Chi ama lo sport all’aria aperta, invece, potrà iscriversi alla gara «Su e giù per il lago», corsa non competitiva di circa 6 chilometri attorno al Lago di Albano che si svolge, ogni anno, durante la sagra.
Genzano è nota nel mondo grazie ai suoi maestri infioratori. Ammirati da personaggi illustri quali Garibaldi, Massimo d’Azeglio, gli scrittori Hans Cristian Andersen e Nikolay Vasiljevitch Gogol, gli artisti dell’Infiorata più antica d’Italia sono oggi richiesti ben oltre i confini regionali. Si parla per la prima volta di Genzano in una Bolla di Papa Lucio III nel 1183 in occasione della costruzione di una «turris» fatta edificare dalla famiglia dei Gandolfi nel luogo dove sorge l’attuale città. Con la stessa Bolla si donava il «fundum Gentianum» al Monastero delle Tre Fonfane. Si trattava di una comunità agricola organizzata prevalentemente sulla produzione della canapa.

Furono proprio gli stessi monaci che, attorno al 1235 fecero edificare il Castello ed un recinto fortificato attorno al quale, piano piano, si sviluppò l’originario nucleo abitativo.

Commenti