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Buffon: "Se Lippi mi chiamasse sarebbe difficile dirgli no"

«Con l’ex ct il rapporto è speciale. Per tornare a vincere in bianconero serve la programmazione»

Buffon: "Se Lippi mi chiamasse sarebbe difficile dirgli no"

Firenze - Un’uscita a valanga. Sui temi caldi del nostro calcio. Nazionale e Juve, Lippi e Capello, calciopoli e vallettopoli: tutto finisce nel frullatore. Un’uscita alla Buffon. Partiamo da qui, da Coverciano. «Lo stop azzurro è stato lungo. Noi nel frattempo non ci siamo fatti mancare niente, dico di drammi, di risse fisiche e verbali. Per fortuna ora dobbiamo pensare a giocare. Scozia cliente scomodo. Per tradizione ma, soprattutto, per la loro forza atletica. La classifica ci obbliga a cercare la vittoria».

Venticinque convocati: le gerarchie?
«Io mi sento come gli altri, è giusto che tutti siano valutati con lo stesso metro. Anche chi ha vinto un mondiale può essere messo in discussione. Certo quando uno fa da tanto tempo parte del gruppo ed ha alle spalle una carriera significativa come Del Piero merita forse un maggiore rispetto».

Donadoni le è sembrato frastornato dalle voci sul suo futuro?
«No, assolutamente».

Lippi intanto cerca una squadra.
«Le proposte, anche allettanti, non gli mancheranno. Si parla del Milan, del Chelsea: credo che lui cercherà di allenare un gruppo in grado di vincere subito. Considerata la sua età mi pare infatti difficile che accetti di sposare un progetto a lunga scadenza: vorrà piuttosto andare sul sicuro».

Lippi rientra e chiama Buffon.
«Mi metterebbe in difficoltà. Dopo tante stagioni passate fianco a fianco, dopo aver condiviso successi e sconfitte sarebbe difficile dirgli di no. Ma poi non dovrei decidere solo io. Con Lippi il rapporto è speciale. Per come sa motivarti e disporti in campo. Sette anni fa, durante la prima esperienza juventina, poteva cadere in qualche piccola trappola, oggi è un allenatore che rasenta la perfezione».

Si è parlato di un patto tra Lippi ed alcuni giocatori, tra cui lei, risultato decisivo per l'esito del mondiale.
«Erano i giorni dello scandalo, ci piangevamo addosso. Anche Lippi appariva frastornato. Poi una sera, a fine allenamento, il ct chiamò Cannavaro, Nesta e il sottoscritto, c'era anche Gigi Riva, e parlando seppe darci la carica giusta. Lo rividi aggressivo, capii che era tornato il trascinatore che conoscevo».

Buffon e la Juve, saldato il debito di riconoscenza?
«Non è una questione di pareggiare i conti. Ho scelto di restare a Torino perché era quello che mi dettava l'istinto. Felicissimo di quella scelta».

Invidia per Moratti che afferma che quest'anno non avreste avuto spazio al vertice?
«All'Inter dimenticano che sono diventati imbattibili grazie a due nostri ex. Per questo la voglia di tornare al ruolo che ci spetta è grande. Il vero danno per la Juve non è stata la retrocessione quanto la perdita di giocatori fondamentali. Non sarà facile ricostruire».

Montezemolo ipotizza già lo scudetto per il prossimo anno.
«È giusto che uno come lui manifesti entusiasmo, per centrare i traguardi serve anche ottimismo. Ma per vincere occorre programmare».

Cobolli Gigli ha promesso investimenti importanti.
«Un’anticipazione che lo spogliatoio ha gradito».

Arrigo Sacchi parlando di Moggi lo ha definito vittima sacrificale.
«Non sono ferrato sulla materia. Di certo Moggi ha pagato più di tutti, e magari più che altro millantava frequentazioni».

Perché il calcio si è così imbarbarito?
«Io credo che una volta in campo accadesse anche di peggio. Solo che non c'erano le telecamere, tanti episodi non venivano rilevati. Oggi ogni tecnico ha due telecamere puntate addosso per 90 minuti, è possibile che perda le staffe: e tutto viene amplificato».

A proposito di paparazzate, lei è passato indenne da vallettopoli, nonostante anche la sua compagna sia un personaggio di spettacolo. Attenzione massima o solo fortuna?
«Io non ho avuto alcun tipo di problema. Basta decidere di fare una vita normale e mettere in chiaro il concetto con la compagna. So perfettamente che se scelgo di andare in certi posti sarò esposto a tv e fotografi, se vado accetto di pagare il tributo alla popolarità».

In Champions arriverà prima Buffon o prima la Juve?
«Spero insieme».

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