Calcio

Amleto Pioli e il dubbio turnover

Europa League, oggi il Milan in campo alle 18.45 (Dazn e Sky) in Francia. Col Rennes si parte dal 3-0 e domenica c'è l'Atalanta. Spazio a Jovic e Chukwueze

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Milano - Da buon attaccante a grande allenatore, il passo non è breve. Servono tempo e occasioni, esperienze e vittorie. Simone Inzaghi è stato un buon attaccante, anche se ha segnato meno di Filippo e di altri bomber che hanno fatto la storia del calcio italiano a cavallo dei due millenni. Non c`è bisogno del probabile scudetto di maggio, il primo per lui e il ventesimo per l`Inter, per definirlo già un grande allenatore. Basterebbero i 5 trofei conquistati in 2 anni e mezzo di Inter e più ancora il grande percorso europeo della sua squadra.

Prima del suo arrivo, l`Inter era uscita per 3 anni consecutivi nel girone: una volta con Spalletti e 2 con Conte. Inzaghi l`ha sempre superato, ha raggiunto una finale, è uscito agli ottavi col Liverpool e dopo l`andata con l`Atletico è in piena corsa per entrare un`altra volta fra le prime 8 d`Europa. Sono questi risultati che consentiranno all`Inter di partecipare alla prima edizione del ricco mondiale per club, in programma negli Usa nell`estate del 2025. In totale per Inzaghi, 28 partite in Champions sulla panchina nerazzurra, con 15 vittorie, 7 pareggi e 6 sconfitte (contro Real e Bayern 2 volte, più Liverpool e City: quindi sempre e solo grandissime squadre). Curiosamente, ma non troppo, allo stesso numero di 15 vittorie si arriva sommando i successi di Mourinho (10 in 21 partite), Spalletti (2 in 6) e Conte (3 in 12: la media peggiore, a conferma della sua allergia per l`Europa).

Appunto una curiosità, ma anche una conferma statistica del modo che Inzaghi ha di interpretare il calcio, tanto che il grande allenatore di oggi, dopo avere battuto l`Atletico dell`amico Simeone, ha spiegato come anche al buon attaccante di ieri «sarebbe piaciuto giocare in questa Inter», una squadra che gioca bene e vince spesso: 9 volte su 9 nel 2024, con la prima coppa già portata a casa. In stagione, 34 partite, l`Inter ha perso solo due volte, sempre a San Siro (col Sassuolo in campionato e col Bologna in Coppa Italia). L`infortunio di Thuram è l`unica nota stonata della settimana e domenica a Lecce, il francese darà per la prima volta forfeit dopo 34 presenze consecutive. Niente ThuLa, quindi e Inzaghi costretto a sperare che quello di Arnautovic fosse un problema soltanto psicologico, perché se così fosse, il gol della vittoria con l`Atletico, gli consegnerebbe un giocatore ritrovato. Qualche perplessità è lecita. Per Inzaghi sarebbe importante ritrovare Thuram in tempo utile per il ritorno a Madrid, ma 3 settimane in questi casi passano molto in fretta. Dopo gli esami di stamane se ne saprà di più.

Tv: ore 18.45 su Dazn e Sky

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