Calcio

"Basta codardi di merda". L'ira di Spalletti prima della partita della Nazionale

Il ct della Nazionale ha lanciato un appello per ricordare la scomparsa di Giulia: "Bisogna aiutare le donne a prendere le distanze da chiunque pretenda di possedere la loro libertà"

"Basta codardi di merda". L'ira di Spalletti prima della partita della Nazionale

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Il femminicidio di Giulia Cecchettin ha sconvolto l'Italia intera, rimasta con il fiato sospeso per una settimana nella speranza di poter assistere a un epilogo diverso. Anche il ct della Nazionale Luciano Spalletti ha voluto dedicare un pensiero alla ragazza, uccisa a coltellate e gettata in un dirupo dall'ex fidanzato Filippo Turetta.

Da sempre attento alle tematiche extra campo, il tecnico di Certaldo nel giorno della partita decisiva dell'Italia contro l'Ucraina si è preso qualche momento per ricordare Giulia e per lanciare un appello importante, schierandosi contro la violenza sulle donne. Ai microfoni di Rai Sport l'ex allenatore del Napoli ha preso la parola, in modo diretto e mai banale come è nel suo stile."Non ne possiamo più di questi codardi di m***a travestiti da principi azzurri – ha dichiarato con fermezza –Bisogna aiutare le donne a prendere le distanze da chiunque pretenda di possedere la loro libertà".

Un messaggio chiaro e conciso, poche parole che arrivano al cuore della questione senza nascondersi, nel pieno stile dell'uomo Spalletti. Il suo è solo uno dei tanti commenti dopo la vicenda della 22enne e dell’ex fidanzato Filippo Turetta. Ma come si legge sui social, dove le parole di Spalletti sono state rilanciate più volte, questo commento racchiude il pensiero di molti."Ha detto semplicemente la verità". "Discorso più che condivisibile". "Condivido parola per parola, mister Spalletti". Sono alcuni dei commenti alle parole del ct della Nazionale.

Non è la prima volta che il tecnico si espone su questioni rilevanti che non riguardano fatti di campo: ne settembre 2022, quando ancora era alla guida del Napoli, si presentò in conferenza stampa con due rose rosse in onore delle ragazze uccise in Iran e negli anni ha sempre sfruttato la sua posizione per lanciare messaggi importanti, rivolti soprattutto ai più giovani.

E già lo scorso giugno aveva posto l'attenzione sulla piaga del femminicidio nel commentare la tragica morte di Giulia Tramontano, la 29enne incinta uccisa a Milano dall'allora compagno Alessandro Impagnatiello. "Gli uomini che uccidono una donna confessano la loro vigliaccheria - aveva affermato prima dell'ultimo match di campionato contro la Sampdoria - Con la malvagità ha cancellato una storia che meritava di essere vissuta. Giulia era tifosa del Napoli e vogliamo immaginare la mamma e il figlio andare al 'Maradona', saranno con noi allo stadio.

Coloro che pensano di risolvere le relazioni con la violenza sono perdenti che non hanno futuro".

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