Calcio

"Bravo Spalletti, ma i problemi non mancano". L'affondo di Prandelli

A margine di un evento di beneficenza a favore degli alluvionati di Vaiano (Prato) l'ex-commissario tecnico azzurro Cesare Prandelli ha analizzato la situazione della Nazionale e del calcio italiano. Dopo essersi complimentato con Luciano Spalletti, ha ricordato le criticità che a suo dire non penalizzano ancora il movimento calcistico nazionale

Cesare Prandelli stamani a Vaiano (Prato) insieme ad alcuni residenti
Cesare Prandelli stamani a Vaiano (Prato) insieme ad alcuni residenti

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"Bravo Spalletti, ma i problemi del calcio italiano sono sempre gli stessi". L'affondo di Prandelli

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"Anche io ieri sera ho gioito, come tutti gli italiani. Luciano (Spalletti, ndr) è stato bravissimo, ma il fatto che ci si trovi a festeggiare una qualificazione agli Europei la dice lunga sulle condizioni del calcio italiano. Se alcune criticità emerse durante la mia esperienza da commissario tecnico si sono aggravate ulteriormente? Dire di sì putroppo, in primis il discorso legato ai vivai". Parola di Cesare Prandelli, che ha fatto il punto con ilGiornale.it su stato di salute e prospettive della Nazionale e del sistema calcio in Italia.

L'ex-allenatore (fra le altre) di Roma, Parma e Fiorentina, commissario tecnico azzurro fra il 2010 e il 2014, stamani era in visita a La Briglia, una delle frazioni del Comune di Vaiano (in provincia di Prato) più colpite dall'alluvione che lo scorso 2 novembre ha flagellato la Toscana. Nel paese della Valbisenzio che ha dato i natali al ciclista Fiorenzo Magni, imprenditori e residenti hanno subìto danni complessivi per milioni di euro. E Prandelli, su invito del medico sociale Danilo Manari, ha visitato la zona, incontrandone gli abitanti e facendosi testimonial di una raccolta fondi a favore del circolo locale.

Nel corso del sopralluogo, l'ormai ex-tecnico ha elogiato il calciatore viola Cristiano Biraghi, immortalato a spalare fango da Campi Bisenzio subito dopo le forti precipitazioni di qualche settimana fa ("dopo aver visto le immagini, gli ho mandato un messaggio: ha dato un bellissimo esempio"). E spostando il discorso in chiave-Nazionale, ha analizzato situazioni e contesto nel quale si trova a dover lavorare l'attuale selezionatore azzurro Spalletti. Iniziando da un aspetto relativo alle squadre di club, ma che si ripercuote giocoforza anche sulla Nazionale: la tendenza generale delle società di Serie A (salvo rare e significative eccezioni) a trascurare i rispettivi vivai, spesso non riuscendo a valorizzare al meglio i giocatori italiani. "Quello dei vivai è un problema che ho dovuto affrontare anche io, da commissario tecnico - ha aggiunto - e che si è a mio avviso aggravato ulteriormente in questi anni: penso anzi che Spalletti si ritrovi a pescare, per le convocazioni, in un bacino ancora più ristretto rispetto a quello che avevo a disposizione io una decina d'anni fa. Si parla da tanto tempo della valorizzazione dei settori giovanili, ma a livello generale non so quanto sia stato effettivamente fatto".

E per quel che riguarda le possibilità di Donnarumma e soci di confermarsi campioni europei, nel 2024? "Sicuramente Luciano saprà toccare le corde giuste: ci mette anima e corpo e lo abbiamo visto - ha detto - non so però dire se tutto ciò sia abbastanza per puntare al bis. Ad occhio sarà difficile".

Dopo il secondo posto agli Europei del 2012, Prandelli concluse la sua esperienza azzurra ai Mondiali del 2014 in Brasile, uscendo alla fase a gironi fra le polemiche. L'allora commissario tecnico finì sul banco degli imputati e venne duramente criticato, ma nessuno all'epoca immaginava che quello brasiliano sarebbe stata l'ultima campionato mondiale per gli azzurri, considerando le sue mancate qualificazioni successive. Risultati, questi ultimi, che oggi spingerebbero forse ad una rivalutazione più positiva del suo operato. Ma a spegnere eventuali nuove polemiche ci ha pensato il diretto interessato.

"Ormai è andata così - ha chiosato - non cerco rivalse, non ho più niente da dire sull'argomento".

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