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Il calcio degli eroi ucraini. "Zanardi ci ha dato forza"

Soldati e artificieri feriti in questi anni di guerra riuniti nella nazionale amputati: "Seguito l'esempio di Alex"

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Evgeny allunga il braccio sinistro, fino a toccare la traversa. «Con il destro non ci provo neppure, non ce l'ho». L'ironia di Evgeny Nazarenko viaggia di pari passo con la sua intelligenza. Vuole esorcizzare la disgrazia e al tempo stesso gioire per essere riuscito a prendersi gioco della morte. Evgeny ha 34 anni, fino alla scorsa primavera serviva il suo Paese come sminatore della 47esima brigata "Magura", quella che si sta avvicinando alla Crimea. Ha cercato con le mani di spostare un ordigno che non sembrava innescato, ma è accaduto il peggio, e insieme alla bomba è saltato in aria anche il suo braccio destro. «Ricordo un pilota italiano, Zanardi. Ho fatto come lui, ho pensato a quello che mi era rimasto e non a ciò che non avevo più».

Evgeny in gioventù ha difeso i pali di una squadra di calcio di dilettanti a Kiev. La passione è rimasta intatta, e dopo essere stato congedato ha scelto di mettersi a disposizione della nazionale degli amputati, diventando atleta paralimpico. Nel gruppo ha incontrato soprattutto ragazzi come lui con un passato nell'esercito, feriti gravemente per difendere l'Ucraina durante l'Operazione Speciale perpetrata da Putin. È il caso di Oleg Khisiliuk, 45 anni, ufficiale della 46esima brigata d'assalto, un'unità in prima linea nella controffensiva in corso a Robotyne, nel sud dell'Ucraina. «Lo scorso dicembre a Bakhmut, in un combattimento corpo a corpo, un bastardo russo mi ha sparato con un lanciagranate a circa sette metri di distanza». Oleg ha perso la gamba sinistra, ma come Evgeny esorcizza il grave incidente spiegando che «per fortuna non sono mancino. Giocavo a calcio da attaccante, e il mio piede destro funziona alla perfezione».

Oleksander Maltchevsky ha realizzato un gol contro la Grecia lo scorso 6 ottobre nel corso della Nations League che si è disputata a Blankenberge, in Belgio. Il suo sinistro non ha perdonato il portiere avversario. Gli è stata amputata una gamba appena sotto il ginocchio destro dopo essere rimasto ferito in un bombardamento vicino alla città nord-orientale di Kharkiv nel maggio 2022. «Non voglio vivere su una sedia a rotelle per il resto della mia vita. Nello sport mi sento utile, ma se l'esercito dovesse ancora aver bisogno sono a disposizione». Oleksander parla a ragion veduta, fino ad agosto in squadra c'erano anche Andrii Ilkiv e Valerii Onul, che hanno perso una gamba, e che ora mostrano con orgoglio l'arto artificiale al fronte. Sono tornati in prima linea per salvare l'Ucraina dall'invasione, abbandonando la nazionale. Volodymyr Samous, 42 anni, li considera eroi, ma per il momento preferisce allenarsi col resto della truppa al centro sportivo "Bannikov" di Kiev, in attesa della sfida contro la Polonia. Lui è stato ferito da una mina nella città orientale di Avdiivka, che i russi hanno cercato di catturare per mesi. «Forse il piede si poteva salvare, ma sono rimasto sotto tiro per troppe ore e alla fine i soccorritori hanno dovuto amputare». Anche lui ha giocato a pallone per molto tempo da centrocampista con la casacca del Niva Ternopil. «Ma con un pezzo mancante è una sensazione completamente nuova. Mi sento come un bambino che impara a camminare, e allo stesso tempo vivo il gioco del calcio in una maniera che fatico a descrivere».

Nelle parole di Oleg Yashchuk, l'allenatore, c'è tutto l'orgoglio per i suoi ragazzi: «Sono stato professionista all'Anderlecht, in Belgio, ma non avrei mai immaginato tanto impegno ed entusiasmo tra persone che hanno vissuto i traumi della guerra».

Yashchuk prepara la squadra in vista dei mondiali del 2026, «ma se devo essere sincero baratterei una possibile vittoria con la fine della guerra».

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