Calcio

La dolce vendetta di Ramon, argentino d'Arabia

Una carriera all'ombra di Maradona, Ramon Diaz è il tecnico del club di Riad che ha dato 12 nazionali all'Arabia Saudita

La dolce vendetta di Ramon, argentino d'Arabia

La vendetta di Ramon. Ci sta, a 23 anni l'Albiceleste lo ha scaraventato nel retrobottega, proprio lui che nel '79 da centroavanti aveva vinto un mondiale con l'Under 20 e in quello dei più grandi in Spagna ha segnato un gol al Brasile. Poi fuori, definitivamente. Lui, El puntero triste con la faccia da creolo nato ai piedi della Sierra Velasca a La Rioja dove papà Emiliano innamorato del calcio gli ha fatto fare centinaia di chilometri per portarlo fino a Buenos Aires per un provino al River perché ci aveva visto giusto. E qui Ramon Diaz ha esordito a neppure 19 anni in Primera Division. Tre stagioni con i Millonarios, 57 reti, un serpente che girava nell`area avversaria, il River nella testa e quelli del Boca a dire che sì, era bravino, ma era anche antipatico. Il River è stata la sua croce, Diego era al Boca, poche speranze di far carriera nella Seleccion, eppure c'era anche El Pibe in quel mondiale under 20 portato a casa, ma forse non sono mai diventati veri amici. È dovuto venire in Italia per respirare, Napoli, Avellino, Fiorentina, Inter, 12 gol nell'anno dei record a Milano col Trap, poi di nuovo River, e altre 52 in Giappone nello Yokohama Marinos dove ha chiuso.

Al River c'è tornato da allenatore, 22 anni in giro per il mondo poi nel 2016 all'Al-Hilal e richiamato nuovamente a Riad proprio quest'anno. Chi sono questi di Riad? Sono i sauditi che hanno dato 12 giocatori in mano al ct francese dell'Arabia Saudita per giocarsi il mondiale, quelli che hanno legnato l'Argentina. C'era anche Ramon sugli spalti del Lusail, non fra quelli che hanno pianto ai gol di Al Shehri e Al Dawsari, ma neppure fra chi ha festeggiato, e Ramon aveva avvisato i suoi connazionali: l'Argentina punta in alto, normale, ma attenti all`Arabia Saudita. Li ho allenati so quello che valgono, in Nazionale ne hanno convocati tanti del mio club e loro conoscono i miei metodi. La federazione saudita lo aveva già capito, questo non sarebbe stato solo un mondiale, si gioca in Qatar, emirato non esattamente amico, la vicinanza dei due Paesi poi avrebbe portato migliaia di tifosi sauditi sugli spalti. Consci di essere la nazionale al penultimo posto del ranking Fifa fra le partecipanti hanno interrotto il campionato a ottobre e un bel mattino è arrivato a Riad un pullman che ha caricato l`intera squadra e l'ha spedita in ritiro ad Abu Dhabi a diciotto giorni dall'esordio, e ha imposto al ct francese Herve Renard di allenarla come un club.

La Nazionale è stata preparata come un club e quel club è l'Al-Hilal di Ramon. Renar non ha fatto altro che riciclare i suoi metodi, si sono sentiti più volte, grande rispetto per quell'argentino che quest'anno ha preso il club quando era a undici punti dai primi e con sei vittorie nelle ultime sei di campionato ha coronato l'incredibile rimonta: Sono argentino, ci mancherebbe, ma i miei calciatori dell'Al-Hilal hanno grandi qualità e renderanno vita difficile alla Seleccion.

Pulga avvisata, 2-1, la vendetta di Ramon.

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