Calcio

Euro 2024, possiamo giocarcela

Esordio azzurro con l'Albania a Dortmund, dove nel 2006 conquistammo la finale mondiale. Spagna lo scoglio. Il ct Spalletti vuole un gruppo compatto come un club

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Chi l`ha detta giusta? «Poteva andare peggio», lanciato dal presidente federale Gravina. O «Poteva andare meglio. Qui tutto bellissimo tranne il sorteggio», sorriso amarognolo sguainato dal ct Spalletti. Sensazione dice che poteva andare peggio, anche se il girone di questo gran finale europeo sarà da sudori freddi. Saremo all`Italia del cuore e batticuore, che poi non è una novità per il calcio nostro. Eppure sarà un`Italia campione che dovrà difendere il titolo: ce lo siamo quasi dimenticati. Ci attende un mese di Germania, paese che lasciò ricordi ottimi nel 2006, e Dortmund prima città dove cominciare a soffrire. O vincere. Proprio a Dortmund, l`Italia di Gigi Buffon, che ieri ha restituito all`Uefa la coppa conquistata dal gruppo Mancini, vinse la semifinale (2-0) contro i tedeschi. Eppoi fu un volo verso il titolo mondiale.

Dortmund ospiterà (15 giugno) Italia-Albania, primo match del girone B, che comprende Spagna e Croazia, dette in ordine di sfida: il 20 giugno a Gelsenchirken toccherà agli spagnoli, il 24 giro di roulette contro i croati a Lipsia. Buffon è andato subito al revival perché «La Germania mi ha lasciato i ricordi più belli della vita calcistica».

Stavolta l`aria sarà meno esaltante, tanti conoscono i limiti della nazionale. E il «poteva andarci meglio» si riferisce ai gironi di Belgio o Portogallo. Il «poteva andarci peggio» ai gruppi di Francia o Inghilterra. Senza sottovalutare il "girone A" dove i tedeschi godranno di buon occhio e avranno nell`esordio, a Monaco, contro la Scozia il match più ostico. Meravigliosa la cornice del teatro della filarmonica di Amburgo, mani di antichi campioni per il sorteggio: David Silva e Sneijder, Khedira, Mc Manaman, Matuidi, il greco Charisteas, Rosicky, Quaresma, Bryan Laudrup. Invece saranno stati molto italiani i sospiri di sollievo nel veder l`Albania prima antagonista. Squadra tosta ma c`era di peggio: per la seconda volta ad una finale europea (la prima nel 2016), gente che ben conosce gli azzurri avendone diversi compagni di club: valga per tutti Asllani nell`Inter. Nazionale guidata dal Silvinho che fu vice di Mancini, e prima di lui figlia della guida tecnica di Edy Reja. Il resto saranno spine più classiche: la pluridecorata Spagna e i grandi talenti croati, ormai al tramonto.

Gravina non si è dato un obiettivo minimo, ma l`Italia deve arrivare almeno nei quarti. Considerando che passano le prime due più le 4 migliori terze. Spalletti spera invece che il tempo lavori per lui. «Dobbiamo far crescere le potenzialità e rendere l`Italia compatta come un club». Prova da trapezista senza rete.

Non a caso la sintesi è in una battuta, ma non troppo: «Che Vialli ci protegga».

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