Calcio

Fiorentina ko nel derby toscano: Caputo e Gyasi ammutoliscono il Franchi

Mazzata per la Fiorentina di Italiano, che perde l’aggancio al podio. Medaglia al valore per l'Empoli, paziente e preciso: Caputo dà la sveglia, Gyasi mette il punto esclamativo

La doccia fredda della Fiorentina è firmata Ciccio Caputo, che fa esplodere i mille empolesi al Franchi (via Lega Serie A)
La doccia fredda della Fiorentina è firmata Ciccio Caputo, che fa esplodere i mille empolesi al Franchi (via Lega Serie A)

Clamoroso al Franchi: il derby toscano è una mazzata per la Fiorentina di Italiano che esce a pezzi da un match di possesso velleitario e totale confusione, fallendo il tentativo d’aggancio nei confronti della Juventus sul podio e il conseguente sorpasso sul Napoli. Certo, il quarto posto è ancora lì, ma la Viola esce molto più che acciaccata da una prestazione sottotono e di leggerezza, a più riprese. Medaglia al valore invece per un Empoli paziente e preciso, che si sacrifica, attende e colpisce: con Caputo, prima, di gran cuore, e Gyasi poi, a dare il colpo di grazia in un momento, tra l’altro, di assedio totale della formazione di Italiano all’arrembaggio per un pareggio attesissimo.

Il posticipo del lunedì della nona giornata di Serie A non è di quelli da poco: non soltanto il derby dell’Arno già carico così d’emozioni in un Franchi sostenuto da più di 27 mila tifosi, ma anche un peso specifico importante sul piatto della bilancia, nonostante sia ancora presto per guardare troppo ai numeri, per Fiorentina ed Empoli – il podio e l’ambizione europea, da un lato; la salvezza ed il riscatto, dall’altro. La Viola di Italiano, sulle ali dell’entusiasmo e d’una dimostrazione impressionante di forza e personalità nello scontro diretto del Maradona contro il Napoli, è a due passi da un nuovo record: quello che si chiama “vittoria per i 20 punti”, che non arriva (o meglio, torna) dalla stagione 1994/95, e che determinerebbe l’aggancio alla Juventus e il sorpasso proprio del team di Rudi Garcia.

L’Empoli, coi soli 4 punti raccolti finora e l’esonero di Zanetti, deve combattere contro i suoi stessi fantasmi per togliersi dalla testa l’ombra oscura dei precedenti in termini statistici: nelle prime nove gare di campionato dall’era dei tre punti per vittoria, le tre tornate in cui gli azzurri sono rimasti appesi sotto i 7 punti – 2018/19, 2016/17 e, ancor prima, 2003/04 – sono state quelle che hanno determinato poi la retrocessione. Non solo: la squadra di Andreazzoli dovrà scontrarsi anche con la striscia lunga dell’imbattibilità viola al Franchi ancora aperta, con 11 le gare consecutive senza sconfitta, per i padroni di casa, secondi in questo soltanto al Milan, che conserva il primato a quota 12.

Doccia fredda per la Fiorentina: Caputo sfata il tabù

Il calore dei 27 mila al Franchi è il preludio d’un derby, quello toscano, sentito oggi, quantomeno dai tifosi fiorentini, con un entusiasmo che mancava forse da sin troppo tempo. Complice la più recente inaugurazione del Viola Park, che proietta la Fiorentina nel futuro, il clima, nonostante i circa 18° e un’umidità percepita dell’85%, sembra più che mai caldissimo.

Il possesso palla è – com’era in parte prevedibile – della formazione viola. Il primo, piccolo guizzo è una scintilla: Nico González cerca e trova tra le linee Bonaventura, che scova Nzola al limite dell’area empolese con un tacco che racconta il momento di benessere fisico e mentale dell’ex Milan. Buoni i primi minuti di gestione del team di Italiano, ma è l’Empoli a tirare per la prima volta verso la porta su una leggerezza difensiva clamorosa della Viola, e non senza far sussultare la Fiesole: Cancellieri s’addentra in area e la tenta da posizione ravvicinata, al 5’, trovando un muro che salva Terracciano. La Fiorentina è sbilanciata e gli azzurri di Andreazzoli possono ferire nelle ripartenze: in campo aperto, Maleh lancia Cambiaghi che però è fermato bene Milenković; dal corner che ne deriva, Caputo ruba il tempo di marcatura a Duncan e prova a schiacciare di testa – gioco interrotto per un fallo in attacco. Al 12’, la Viola finalmente risponde e inizia ad attaccare come sa: Bonaventura dipinge un cross tagliato sul secondo palo ma Nico González fallisce il tap-in in doppia occasione, fermato molto bene Berisha, soprattutto sulla ribattuta successiva. Non passa molto quando Duncan tenta un tiro insidioso dai trenta metri, e Martínez Quarta prova a dire la sua con un tentativo di rovesciata coraggiosa su sponda di Nzola. Il ritmo è alto, ma la doccia fredda per la Fiorentina è del tutto imprevista: una buona ripartenza corale dell’undici azzurro libera Walukiewicz che trova Grassi; il numero 5 offre un assist, dritto per dritto, a Caputo che con lo scavino e tanta classe beffa Terracciano – l’Empoli apre le danze e sconfigge, temporaneamente, i propri fantasmi.

Caputo continua a lottare, tanto che, intorno al 30’, in mezza spaccata duellando con Kayode, (troppo) leggero in marcatura, trova un’imbucata impressionante per Cambiaghi: la sparata del brianzolo è messa in out, ancora una volta, dalle dita di Terracciano. Un po’ di nervosismo condisce gli ultimi minuti del primo parziale di gioco, perché la Fiorentina cerca forsennatamente il pareggio e l’Empoli si chiude a riccio: esemplificativo, in tal senso, è lo scontro tra Maleh e Bonaventura a seguito d’una trattenuta della mezzala ex viola. Quel che non si aspetta certamente nessuno è la seconda (per un pelo) doccia fredda, in pieno recupero sulla fine del primo tempo: sarebbe la serata di Ciccio Caputo, che si prende la scena quasi inginocchiandosi con una sventagliata di testa, ma il gol è prontamente annullato per un evidente tocco di gomito dell’attaccante ex Sassuolo e Samp. Il fischio di Dionisi che decreta l’intervallo è quasi un respiro di sollievo per la Fiorentina.

Assedio viola ma Gyasi la chiude

Alla ripresa, Italiano deve dare – come minimo – la scossa ad una Fiorentina quasi irriconoscibile: prova a farlo da subito perché Brekalo esce, in una serata pressoché disastrosa, per lasciare il posto a Sottil nella corsia di sinistra. È proprio il numero 7 appena entrato ad avere una chance da mangiarsi le mani: è il 49’, Berisha smanaccia e respinge corto la spizzata di Milenković e l’esterno torinese si divora il potenziale pareggio con un tiro sbilenco che saluta la curva. La tenuta mentale della Viola è già ampiamente incrinata, in un match che pare non assestarsi proprio: Nico González ne esemplifica le difficoltà, al 53’, quando si apre uno spazio tra le linee ed entra in area, ma invece di cercare uno scarico efficace a ben quattro compagni possibili spreca il pallone con un tentativo (mal riuscito e velleitario) di cross in rabona. L’Empoli cerca di amministrare e gestire il tempo, talvolta anche indugiando in qualche rimessa e ribattuta, ma la Fiorentina preme ed assedia. Al 60’, Bonaventura regala un pallonetto sorprendente che apre Martínez Quarta un corridoio per l’uno contro uno, ma il centrale argentino attende un rimbalzo di troppo e Luperto s’immola per spazzare il più lontano possibile.

Andreazzoli intuisce il momento di fatica e le tante energie spese dal proprio undici titolare, tanto che buona parte dei giocatori in campo pare risentire già di crampi: così, il tecnico originario di Massa opta per l’ingresso di Destro e Fazzini, al posto di Caputo e Marin; mentre la Viola, inesorabilmente, continua a spingere in un possesso palla pressoché totale, l’Empoli ha necessità di arroccarsi e difendere l’insperato vantaggio. Italiano, dal canto suo, sceglie di dar spazio a Beltrán, che subentra così ad un Nzola in evidente affanno; nello stesso slot, Duncan lascia il posto a Mandragora. L’attaccante argentino dà subito la sveglia, con una girata vorace in area deviata da Luperto: il numero 9 chiama prontamente un fallo di mano ma il Var smentisce. Non c’è tempo per ragionare per la Viola, perché la leggerezza prende il sopravvento e a nulla vale la furia assoluta in cui si trasforma Italiano a bordo campo: in una ripartenza fulminea dell’Empoli, un’errore di Martínez Quarta che si fa beffare di tacco da Cambiaghi per Fazzini, così come di Milenković che perde la marcatura, lascia la porta aperta a Gyasi che imbuca e trova il primo centro in azzurro – il raddoppio è un macigno.

Gli ultimi tre minuti dei 90 regolamentari ripetono il copione visto fin qui: Fiorentina in assedio, ma la palla non entra. Buonissima l’occasione sul cross deviato di Mandragora – vola Berisha, negando anche il gol della bandiera. Avrebbe un’altra occasione clamorosa Sottil, nei 6’ di recupero annunciati, ma in girata spara nuovamente fuori. La delegazione dei mille da Empoli è adesso l’unica voce in un Franchi ammutolito, nonché innegabilmente deluso. Berisha fa un miracolo, quando mancano pochi secondi al triplice fischio, allungandosi come un elastico per chiudere la porta a Nico González. Finisce qui un derby che fa tremare la Toscana: l’Empoli batte la Fiorentina, sfatando il mito e sconfiggendo i propri fantasmi.

Gyasi
Gyasi dà il colpo di grazia ad una Viola in pieno assedio (via Lega Serie A)

Italiano: "Incidente di percorso"

"Per me questa è una sconfitta che è un incidente di percorso che può accadere", ha detto a Sky il tecnico viola Vincenzo Italiano. "Oggi abbiamo incontrato una squadra che ci ha castigato dove abbiamo sbagliato, che ha creato come l'abbiamo fatto noi, bravi loro. Penso che abbiamo creato abbastanza, non siamo stati molto attenti nelle situazioni che abbiamo fatto preso gol, potevamo svegliarci con una classifica incredibile ed invece siamo stati sconfitti. Ora azzeriamo e ripartiamo. Quando perdi fai errori difensivi e sotto porta non sei lucido -ha aggiunto Italiano-. Quando non ti gira bene ed hai la serata storta perdi, l'avversario è stato più bravo nelle nostre due aree. A fine partita ho parlato coi ragazzi giusto un minuto ed ho detto loro che sono passati tanti palloni dentro l'area ed ho detto che dobbiamo essere più lucidi, più veloci e scaltri. È un peccato avere gli attaccanti che finora hanno fatto un solo gol. La palla spesso staziona negli ultimi venti metri e dobbiamo essere più svegli".

Andreazzoli: "Meritavamo questa soddisfazione"

"Sono felice per la squadra perché meritava di togliersi questa soddisfazione", ha detto a Sky il tecnico azzurro Aurelio Andreazzoli dopo la partita. "Abbiamo fatto la partita che avevamo preparato, sapevamo della forza dei nostri avversari ma eravamo anche consapevoli che potevamo fare male e ci siamo riusciti. Abbiamo regalato una gioia ai nostri tifosi, sapevamo dell'importanza di questa partita e stasera torniamo a casa contenti". E analizzando la sfida ha detto: "Penso che abbiamo fatto una gara molto attenta, precisa, con la qualità abbiamo saputo mettere in difficoltà la Fiorentina. Abbiamo saputo soffrire, creare, faccio i complimenti allo spirito visto dando seguito a quanto di buono già fatto vedere nelle prime gare della mia gestione. Ora dobbiamo trovare continuità, spero che questi tre punti ci diano consapevolezza per il resto della stagione perché sappiamo che se non lotteremo faremo fatica contro chiunque".

Il tabellino

FIORENTINA (4-2-3-1) – Terracciano; Kayode, Milenković, Martínez Quarta, Parisi; Duncan (73’ Mandragora), Arthur (86' Kouame); González, Bonaventura, Brekalo (46’ Sottil); Nzola (73’ Beltrán). Allenatore: Vincenzo Italiano

EMPOLI (4-3-2-1) – Berisha; Ebuehi, Walukiewicz, Luperto, Cacace (83’ Bastoni); Marin (66’ Fazzini), Grassi, Maleh; Cambiaghi (84’ Baldanzi); Cancellieri (78’ Gyasi), Caputo (67’ Destro). Allenatore: Aurelio Andreazzoli

Marcatori: 21’ Caputo (E), 81’ Gyasi (E)

Ammoniti: 52’ Walukiewicz (E), 71’ Cancellieri (E), 77’ Beltrán (F), 79’ Fazzini (E)

Espulsi: nessuno

Arbitro: Federico Dionisi (L’Aquila)

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