Qatar 2022

Giallo sul cronista morto ai Mondiali in Qatar. Il fratello: "È stato ucciso"

La morte del cronista "attivista" Grant Wahl è un caso. Il fratello Eric, cittadino Usa Lgbt, sospetta possa esser stato eliminato dal governo del Qatar

Giallo sul cronista morto ai Mondiali in Qatar. Il fratello: "È stato ucciso"

Grant Wahl, cronista sportivo molto apprezzato negli Usa, è morto sul posto di combattimento, mentre seguiva i Mondiali in Qatar nella serata di ieri. Durante la partita Argentina-Olanda, valida per i quarti di finale, Wahl, che animava una popolare rubrica Substack, Futbol, e ha coperto il calcio anche per Sport Illustrated e la Cbs, è stato colto da un collasso in tribuna stampa. Inutili i tentativi di soccorso: Wahl è stato medicato sul posto ed è stato poi trasferito all'Hamad General Hospital, ha detto un portavoce del Comitato della Corte Suprema per la consegna e l'eredità, l'organismo responsabile della pianificazione del torneo in Qatar. Ma tutto è stato vano: a soli 48 anni, il cronista sportivo, tra i più apprezzati commentatori calcistici americani, celebre anche per il contributo ad altri sport (fu lui a soprannominare LeBron James "il Prescelto" quando era solo un liceale nel 2002) è morto improvvisamente.

Immediato il cordoglio della federazione calcistica Usa. "L'intera famiglia del calcio americano ha il cuore spezzato nell'apprendere che abbiamo perso Grant Wahl", ha detto la Federazione calcistica degli Stati Uniti in una nota. "Qui negli Stati Uniti, la passione di Grant per il calcio e l'impegno ad elevare il suo profilo nel nostro panorama sportivo hanno giocato un ruolo importante nel contribuire a guidare l'interesse e il rispetto per il nostro bellissimo gioco. Per quanto importante, la convinzione di Grant nel potere del gioco di promuovere i diritti umani era, e rimarrà, un'ispirazione per tutti".

Wahl aveva dichiarato in una puntata del suo podcast di aver avuto mancamenti e dolori al petto dopo l'ottavo di finale Olanda-Usa e di sentirsi stanco durante il suo ottavo "rodeo", cioè l'ottava edizione del Mondiale coperto giornalisticamente. Veterano del mondo calcistico a stelle e strisce, come ricordato dalla Federcalcio di Washington Wahl lottava per fare attivismo attraverso la sua copertura dello sport da cronista. E, nota la Cnn, "aveva fatto notizia a novembre riferendo di essere stato arrestato e di aver brevemente rifiutato l'ingresso a una partita della Coppa del Mondo", quella tra Usa e Galles, perché indossava una maglietta arcobaleno a sostegno dei diritti Lgbtq. La security era intervenuta trattenendolo e sequestrandogli il telefono. Dopo mezz'ora di battibecco Wahl è stato rilasciato e "ha ricevuto scuse da un rappresentante della Fifa".

Wahl solidarizzava per i diritti Lgbt in quanto fratello di Eric, apertamente appartenente alla comunità. E con la notizia della morte del celebre cronista ancora fresca, Eric Wahl è sceso in campo denunciando che Grant possa essere stato ucciso, vittima della repressione del Paese che ospita i Mondiali. "Mi chiamo Eric Wahl. Vivo a Seattle, Washington. Sono il fratello di Grant Wahl. Sono gay", ha detto in un video su Instagram. "Sono il motivo per cui ha indossato la maglia arcobaleno ai Mondiali. Mio fratello era sano. Mi ha detto di aver ricevuto minacce di morte. Non credo che mio fratello sia appena morto. Credo che sia stato ucciso. E chiedo solo aiuto". Oltre al sostegno agli Lgbt, Wahl era "scomodo" per il Qatar perché scriveva spesso dei lavoratori morti durante la preparazione degli stadi, come riporta la Fox.

La Casa Bianca e il Dipartimento di Stato sono al lavoro e secondo quanto riportato da Eric Wahl, la moglie Celine Gounder, apprezzata epidemiologa membro del team di Joe Biden sul Covid-19, è in stretto contatto con la presidenza per indagare. portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price ha dichiarato in un tweet che gli Stati Uniti sono "impegnati con alti funzionari del Qatar per assicurarsi che i desideri della sua famiglia siano soddisfatti il più rapidamente possibile" permettendo indagini approfondite. Nessuna tesi però è stata avallata. Resta la morte di un cronista di razza e il dolore profondo di un fratello che vuole andare fino in fondo per capire la fine di Wahl.

Dato che la morte di un cronista tanto schierato in un Paese repressivo come il Qatar, di per sé, non può non generare dubbi tra chi era più vicino e vuole risposte ai suoi dubbi più profondi.

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