Qatar 2022

Infantino incensa i Mondiali e minimizza i diritti negati: "Pensiamo al calcio"

"Ci sono culture diverse", ha detto il presidente della Fifa Gianni Infantino, "dobbiamo prenderci cura di tutti ma pensare soprattutto ai tifosi". Sui lavoratori morti per costruire gli stadi: "Dramma ma bisogna essere precisi sui numeri"

Infantino incensa i Mondiali e minimizza i diritti negati: "Pensiamo al calcio"

A Mondiale quasi finito torna a farsi sentire il presidente della Fifa, Gianni Infantino. È contento di come sono andate le cose, e in effetti è stato un bel torneo, calcisticamente parlando, quindi ha pieno diritto ad esultare. Però dice anche altre cose che di certo faranno discutere.

"Grazie a tutti quelli che sono stati coinvolti, al Qatar e a tutti i volontari per aver reso questa la miglior Coppa del Mondo di sempre - dice in conferenza stampa a Doha - è stato un successo incredibile su tutti i fronti". Esprime poi "l’unanime apprezzamento del Consiglio Fifa per questo mondiale e per il potere coesivo unico che ha dimostrato". Loda il comportamento dei tifosi (anche quelli finti?) e "l’atmosfera gioiosa" del torneo, le "partite incredibilmente competitive con qualche sorpresa e alcuni grandi gol", poi aggiunge "la correttezza in campo, senza simulazioni e con poche ammonizioni ed espulsioni". Si congratula poi con il Marocco che ha giocato "incredibilmente bene ed è arrivato in semifinale frutto di una lunga preparazione" e con tutto il calcio africano ("è arrivato il suo momento"). Fino a qui nulla di strano. Ovviamente si può essere d'accordo o meno.

La parte che sicuramente farà discutere è un'altra. "Nella Fifa ci sono 211 nazionali, non capi di Stato, e i loro tifosi vogliono godersi le partite. È per questo che siamo qui. Alla Fifa difendiamo i diritti umani ma chi viene allo stadio o guarda la tv vuole trascorrere 90 minuti senza pensare a nient’altro che sia godersi un piccolo momento di piacere, gioia o emozione. Fra una partita e l’altra, fuori dal campo, tutti possono esprimere il loro punto di vista ma per 90 minuti lasciamo che la gente si goda questo momento di gioia, dimenticando i propri problemi". Non ha tutti i torti, si parla solo di calcio. Però impedire che un calciatore indossi una fascia non è proprio il massimo della libertà e dello stile.

Un altro passaggio delicato, nell'intervento di Infantino, è quello sui morti dei lavoratori che hanno costruito gli impianti: "Ogni morte è già una morte di troppo, una tragedia per la famiglia e per tutti. Ma quando parliamo di cifre dobbiamo essere molto precisi per non per creare impressioni di qualcosa che è qualcos’altro. Quando parliamo di 400/500 morti, ci riferiamo ai lavori generali e al periodo che va dal 2014 in poi".

Il no al discorso di Zelensky

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva chiesto di poter lanciare messaggio prima del calcio d'inizio della finale, ma la Fifa ha detto no. Lo riferisce la Cnn, spiegando che l'ufficio di Zelensky aveva proposto un collegamento video e non ha gradito la risposta negativa. "Pensavamo che la Fifa volesse usare la sua piattaforma per il bene superiore", spiega la fonte citata dalla Cnn, proseguendo che i collotui stanno andando avanti.

Stima prossimi Mondiali: ricavi record

La Fifa stima ricavi per 11 miliardi di dollari per i prossimi 4 anni, che culmineranno nei Mondiali 2026 organizzati in Canada, Stati Uniti e Messico. Per il Mondiale in Qatar sono stati calcolati (lo scorso mese) ricavi per 7,5 miliardi di dollari, uno in più rispetto alla stima iniziale. Numero comunque ottimo, spiega Infantino, tenuto conto il periodo caratterizzato dalla pandemia Covid.

Come saranno i prossimi Mondiali?

"Siamo convinti dell'impatto assoluto del calcio in Nordamerica, della sua crescita - spiega il presidente della FIfa -. Ci saranno più partite, più volume in tutto ciò che circonda la Coppa del Mondo. Prevediamo che cinque o sei milioni di tifosi viaggeranno nei tre paesi organizzatori. Siamo totalmente convinti del successo del torneo. Dopo aver visto il successo di questa fase a gironi con gruppi di quattro squadre, dobbiamo rivedere il formato per il 2026. Sedici gruppi di tre o 12 gironi da quattro per la Coppa del Mondo 2026? Bisogna vedere qual è la formula migliore.

Siamo sempre aperti a migliorare".

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