Quel libro del giovane Antonio Cassano dimenticato tra i rifiuti (ma tutto da ridere)

In una biblioteca comunale della periferia di Milano abbiamo trovato un imperdibile "Dico tutto… e se fa caldo gioco all’ombra", l'autobiografia giovanile di Cassano

Quel libro del giovane Antonio Cassano dimenticato tra i rifiuti (ma tutto da ridere)
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C’è una sottile, ma non irrilevante, differenza tra gironzolare senza meta in una comune libreria (privata) e fare la stessa cosa in una biblioteca comunale (pubblica). Entrando nella prima sei subito avvolto da un profumo inebriante di pagine nuove che rilasciano quel loro aroma inconfondibile; il desiderio di leggere e “annusare” diventa frenetico, ma qui i volumi freschi di stampa si pagano tutti, compresi i peggiori utili al massimo come fermaporta.

All’ingresso delle cosiddette “biblioteche di quartiere” il più delle volte vieni invece aggredito da sentori non proprio piacevoli e le opere scaffalate sanno di vecchio, lise da migliaia di consultazioni. Ed è proprio in questo regno della carta plurisfogliata che si cela un settore unico e snobbato da chi ha la puzza sotto il naso. Di solito si trova nel sottoscala o in un angolo negletto dove svolazza il bigliettino con la scritta “Libri Omaggio”. Nel 99% dei casi si tratta di accozzaglia di titoli gettati alla rinfusa in uno scatolone scoraggiante perfino per gli archeologi delle antiche copertine. Ma su alcuni collezionisti di reperti cartacei questa specie di “discarica di parole scritte” esercita un fascino misterioso, rinfocolato dalla remota speranza di imbattersi in qualche tomo che meriti almeno un’occhiata a volo d’angelo.

Ed è proprio con questo spirito da rabdomante del pamphlet nascosto che nella biblioteca comunale di Cimiano (zona nordest di Milano), ci siamo imbattuti in una “perla” dal titolo “Dico tutto… e se fa caldo gioco all’ombra...”, cioè l’autobiografia giovanile di Antonio Cassano: opera letteraria risalente al 2008, quindi rara come il Codice Leicester di Leonardo da Vinci… Si tratta di un diario di vita irresistibile che, dopo l’autorevole prefazione di Pierluigi Pardo, parte in quarta con una sgommata di capitoli degni del miglior umorismo (spesso involontario). Le parti più divertenti? Arduo fare una classifica, ma “Vattin’ da ddoj’” (tradotto dal barese: “Via da qui”); “U Ferrar’”(«Il Ferrari”); “Fabio e il coniglio”; “Ialz’ u volum’ au stereo”; “Sò galactico” e “Cassanate in riva al mare”meritano un’attenzione particolare.

Morale della favola: non trascurate mai l’angolo dei «Libri Omaggio» gentilmente offerti nelle

biblioteche comunale, perché farlo sarebbe come girare le spalle alla fortuna. Tra cumuli di «Liala» e «Segretissimo» può capitare infatti di trovate un capolavoro da premio bancarella. Rigorosamente con la “b” minuscola.

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