Calcio

Il Napoli piega 2-1 la Juventus al Maradona: decide il gol di Raspadori

Il nuovo Napoli di Calzona conferma la bella prova col Sassuolo piegando i bianconeri grazie alla gran rete di Kvaratskhelia ed al gol dell'azzurro dopo l'errore dal dischetto di Osimhen. Inutile la rete del pari di Chiesa

Il Napoli piega 2-1 la Juventus al Maradona: decide il gol di Raspadori
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La cura Calzona inizia a dare i propri frutti: dopo aver letteralmente demolito il Sassuolo in settimana, arriva una vittoria fondamentale per il resto della stagione dei campioni d’Italia contro la Juventus. Non è stato un Napoli scintillante ma prima un gran gol del ritrovato Kvaratskhelia poi il gol di rapina di Raspadori dopo l’errore dal dischetto di Osimhen consegnano tre punti d’oro all’undici partenopeo. Alla Juventus non è bastata la bella rete di Federico Chiesa che sembrava in grado di garantire alla banda Allegri almeno un punto. A sorridere, ovviamente, le milanesi: se l’Inter avrà la meglio sul Genoa, potrà portarsi a più quindici punti dai bianconeri.

Le scelte dei tecnici

Dopo la buona prova contro il Sassuolo, Calzona prova a cogliere la seconda vittoria consecutiva dopo un lungo periodo di discontinuità per i partenopei. Staffetta in difesa sulla sinistra, dove Olivera la spunta su Mario Rui. Interessante la scelta di Traoré al posto di Zielinski sulla mediana mentre zero sorprese in avanti, dove si presenta il rivitalizzato tridente Politano-Kvara-Osimhen.

Allegri Calzona Napoli Juventus

La morte di un caro amico ha colpito molto Gatti, che quindi non sarà della partita: a prenderne in posto nella difesa bianconera Alex Sandro. La pesante indisponibilità di Rabiot costringe Allegri a schierare da titolare Alcaraz in un centrocampo inedito: sulla sinistra infatti parte Iling Junior mentre da interno scende in campo Miretti.

Vlahovic sbaglia, Kvara no

La Juve scende in campo al Maradona determinata a vendicare il pesante 5-1 che l’anno scorso mise la parola fine ad ogni velleità di rincorsa sull’undici di Spalletti. Il Napoli, però, è uscito ringalluzzito dalla cura Calzona e si presenta subito pericolosamente dalle parti di Szczesny: Di Lorenzo arriva sul fondo e mette un cross teso sul quale il guardiameta polacco è costretto ad un provvidenziale tuffo. Dopo la batosta inflitta al Sassuolo, il Napoli è in fiducia ed aggredisce da subito la Juventus, costringendola ad arretrare spesso e volentieri. I padroni di casa, sostenuti dal tifo di un Maradona stracolmo, cercano di gestire il possesso, invitando gli ospiti a pressare alto per colpirli in ripartenza. Se la Juventus spreca parecchi palloni, il Napoli gestisce il possesso in maniera ordinata ma un po’ prevedibile. La prima grossa occasione arriva agli ospiti: Olivera scivola aprendo un’autostrada a Chiesa che fornisce un cross perfetto a Vlahovic. L’avanti serbo è leggermente sbilanciato e non riesce a colpire in maniera ideale il pallone, che si perde sul fondo. Enorme occasione quella sprecata dal centravanti bianconero, che però sembra sbloccare l’undici di Allegri, che da questo momento pare più convinto dei suoi mezzi. I partenopei faticano a verticalizzare, accontentandosi di tessere una fitta rete di passaggi abbastanza innocui: in effetti nel primo quarto d’ora non è che abbiano combinato molto con il 68,2% di possesso palla.

Vlahovic delusione Napoli Juventus

I passi avanti rispetto a quanto fatto vedere col Frosinone sono abbastanza netti e la Juventus dà l’impressione di riuscire ad approfittare meglio di ogni imprecisione degli avversari. Il Napoli ha qualche minuto di appannamento nel quale non riesce più a giostrare la sfera con la sicurezza dei primi 15 minuti. Alla fine, però, la costanza dei padroni di casa produce un’occasione degna di questo nome: cross al centro sul quale Traoré ed Osimhen sono anticipati, la palla arriva dalle parti di Di Lorenzo che prova il tiro della domenica. Poco fortunato in questo caso il capitano ma è comunque un segnale positivo. Poco dopo Bremer è costretto ad usare le maniere forti per impedire ad Osimhen di trovarsi a tu per tu con Szczesny: giallo per il difensore brasiliano e punizione da posizione interessante che, però, trova attento il portiere polacco. Quando trova spazio per esprimersi la Juventus è molto pericolosa, come sull’azione fluida che vede la girata al volo di Iling Junior sul cross di Cambiaso finire sopra la traversa. Al 33’ è solo il palo a negare la gioia del gol a Dusan Vlahovic, che conclude con un bel pallonetto un contropiede micidiale.

Kvaratskhelia celebrazione Napoli Juventus

Il Napoli è costretto ad arroccarsi in difesa e soffre l’aggressività dei bianconeri, trovando solo occasionalmente il modo di rompere l’assedio, come al 36’, quando Kvaratskhelia conclude male un interessante coast-to-coast. Le cose vanno ancora meglio un minuto dopo, quando un’azione insistita in area viene conclusa da un beffardo colpo di testa di Olivera che costringe Alex Sandro ad un intervento in extremis. Spettatore non pagante, al momento, è proprio Osimhen: il centravanti nigeriano, raddoppiato in maniera sistematica, ha toccato meno palloni di tutti, solo tre. Per fortuna il suo sodale è molto più in palla: ci pensa infatti Kvaratskhelia ad aprire i conti con una prodezza individuale, un tiro al volo che rimbalza a terra ingannando Szczesny. La risposta della Juventus è quasi immediata: su un pallone perso dalla difesa si avventa Vlahovic con un tiro immediato che sfiora il palo alla sinistra di Meret. Non c’è tempo per altro; un bel primo tempo si conclude sull’1-0 per il Napoli.

Chiesa e Raspadori in 5 minuti

Nessun cambio durante l’intervallo e la partita sembra procedere sulla stessa falsariga del primo tempo: Juventus più propositiva, Napoli un po’ compassato ma attento. Gli ospiti non vanno oltre ad una punizione di Vlahovic ampiamente larga ma i partenopei non hanno bisogno di spingere a fondo sull’acceleratore, accontentandosi del solito giro palla prolungato. L’occasione migliore capita al 53’ sull’ennesima ripartenza iniziata da Chiesa: dopo un paio di passaggi non perfetti, Locatelli trova Miretti da solo in area ma il centrocampista non riesce ad inquadrare lo specchio della porta da ottima posizione. Lo spavento scuote momentaneamente il Napoli, che prova ad attaccare con maggiore continuità: visti i tanti errori commessi dalla Juventus, molto meglio provare ad allungare prima che sia troppo tardi. Qualche scintilla tra Osimhen e Bremer, con l’ex torinista che finora ha annullato l’avanti africano ma Mariani non è costretto ad estrarre cartellini. I pericoli per il Napoli vengono sempre da Vlahovic, imbeccato stavolta da Miretti: Meret riesce a sventare il pericolo in due tempi.

Chiesa Napoli Juventus

Al 64’ un problema fisico a Rrahmani dà il via alla girandola dei cambi: se Allegri richiama Cambiaso per dare spazio a Weah, tre cambi per Calzona, Ostigard per Rrahmani, la staffetta Zielinski-Traoré e Raspadori al posto di Politano. Il Napoli continua a non aver fretta, gestendo senza problemi il possesso affidandosi a Kvaratskhelia per provare ad inventare qualcosa. Osimhen, che più volte si è lamentato del gioco molto ruvido di Bremer, è costretto a rientrare a centrocampo pur di vedere qualche pallone pulito. La Juventus è costretta ad inseguire il pallone per lunghi tratti, anticipata sistematicamente dall’attenta retroguardia dei padroni di casa. Secondo tempo decisamente meno godibile ma non molti al Maradona se ne lamenteranno, se dovessero davvero arrivare i tre punti. Ad un quarto d’ora dalla fine, Allegri rimescola ancora il centrocampo richiamando Miretti ed Iling Junior per dare spazio al giovane Nonge ed a Yildiz. Il diciottenne belga è l’ultimo arrivato dalla Next Gen e fornisce mobilità e tecnica a centrocampo ma gli ospiti continuano a sbagliare anche passaggi semplici. Quando ormai sembrava tutto deciso, ecco la zampata del campione a riequilibrare i conti: palla che arriva a Federico Chiesa sulla destra, Olivera e Zielinski gli lasciano troppo spazio e l’ex viola entra in area e lascia partire un rasoterra velenoso che s’infila tra Meret ed il palo.

Chiesa 2 Napoli Juventus

Subito dopo, però, è proprio il giovane belga a combinarla grossa, esagerando nel limitare Osimhen in piena area: sul momento Mariani lascia correre ma è richiamato immediatamente al Var. Tra Bremer e Nonge il contatto sul nigeriano è evidente, abbastanza per concedere il calcio di rigore. Dagli undici metri si presenta proprio Osimhen ma si fa ipnotizzare da Szczesny: brutto rigore ma la respinta del portiere non è perfetta, tanto da consentire a Giacomo Raspadori di ribadire il pallone in fondo al sacco. Allegri si gioca gli ultimi due cambi richiamando subito in panchina Nonge per Danilo e inserendo Milik al posto di Alcaraz per provare nei cinque minuti di recupero almeno a portarsi a casa un punto. La Juventus attacca a testa bassa ed è sfortunata quando la difesa del Napoli respinge tre volte tiri da distanza ravvicinata, salvando una vittoria fondamentale per il finale di stagione dei partenopei.

Il tabellino

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani (65’ Ostigard), Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Traorè (65’ Zielinski); Politano (65’ Raspadori), Osimhen, Kvaratskhelia (90+2’ Lindstrom). Allenatore: Francesco Calzona

JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Rugani, Bremer, Alex Sandro; Cambiaso (65’ Weah), Miretti (76’ Nonge, 89’ Danilo), Locatelli, Alcaraz (89’ Milik), Iling Junior (76’ Yildiz); Vlahovic, Chiesa. Allenatore: Massimiliano Allegri

Marcatori: 42’ Kvaratskhelia (N), 80’ Chiesa (J), 87’ Raspadori (N)

Ammoniti: 18’ Vlahovic (J), 25’ Bremer (J), 27’ Cambiaso (J), 47’ Traoré (N), 85’ Nonge (J)

Espulsi: nessuno

Arbitro: Maurizio Mariani (Roma)

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