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Plusvalenze Juve, Agnelli fa ricorso al Tar contro la squalifica

L'ex presidente ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro la decisione del Collegio di garanzia del Coni, che ha stabilito per lui due anni di squalifica per la vicenda plusvalenze

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La vicenda plusvalenze in casa Juventus si è chiusa per tutti sul fronte della giustizia sportiva meno che per l'ex presidente Andrea Agnelli. Squalificato per due anni e inibito ad ogni livello dal Collegio di Garanzia del Coni - l'ultimo grado di giudizio - secondo quanto riferisce l'Ansa, l'ex numero uno del club bianconero ha deciso di presentare ricorso al Tar del Lazio. Proprio oggi, lunedì 19 giugno, scadevano i termini per presentare appello alla giustizia amministrativa. A guidare il team di legali di Agnelli in questo ambito è l'avvocato Vittorio Angiolini. Si tratta del filone della giustizia sportiva che aveva portato alla penalizzazione di dieci punti in campionato per la Juve.

Le motivazioni della squalifica

Le motivazioni delle decisioni in merito al caso plusvalenze rese note dalla Corte Federale d'Appello avevano spiegato come i dieci punti di penalizzazione erano stati tolti in base alle responsabilità dei dirigenti: di questi, per l'ex presidente della Juve ne sono stati contati tre, oltre ai 24 mesi di inibizione in quanto nel periodo di riferimento Agnelli ricopriva il ruolo di "Presidente del CdA e legale rappresentante della società".

Il criterio di imputazione delle relative responsabilità personali sul quantum della sanzione irrogata al club bianconero era ripartito nei seguenti termini:

  1. Fabio Paratici, 30 mesi di inibizione: pesano 4 punti di penalizzazione;
  2. Andrea Agnelli, 24 mesi di inibizione: pesano 3 punti di penalizzazione, atteso il ruolo rivestito di Presidente del CdA e legale rappresentante della società;
  3. Maurizio Arrivabene, 24 mesi di inibizione: pesano 2 punti di penalizzazione;
  4. Federico Cherubini 16 mesi di inibizione: pesa 1 punto di penalizzazione.

Il processo sulla manovra stipendi

Intanto è slittata l'udienza di Andrea Agnelli per il processo sugli stipendi, rapporti con gli agenti e partnership che ha coinvolto la Juve. L'ex presidente bianconero, che a differenza del club non ha trovato l'accordo con la Procura Federale, era atteso per giovedì 15 giugno, ma l'udienza è stata rinviata al 27 giugno per 'improrogabili impegni di lavoro' dello stesso Agnelli. La Juve aveva trovato l'accordo per con la Procura Figc e a seguito del patteggiamento aveva chiuso la vicenda con una multa da 718mila euro e nessuna ulteriore penalizzazione in classifica, né nella stagione appena conclusa né in quella del prossimo campionato, in cambio dello stop a eventuali ricorsi anche sul fronte plusvalenze.

Agnelli invece, la cui posizione è stata stralciata, ha scelto un percorso diverso e a differenza degli altri dirigenti ed ex dirigenti juventini non aveva patteggiato, con il dibattimento per il processo previsto ora slittato al 27 di questo mese.

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