Quella volta che annullarono il gol più bello di Rummenigge

Durante la sfida tra Inter e Rangers Glasgow, nella Coppa Uefa del 1984, Kalle si esibì in una conclusione volante che divenne una rete clamorosa: l'arbitro vanificò tutto e poi chiese pure la maglia al centravanti tedesco

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Immaginate di essere stati appena derubati e che poi l'autore del furto vi chieda pure l'autografo, oppure un selfie. Ecco, non andò esattamente così, ma poco ci mancò quella sera del 24 ottobre 1984 a Milano. Andata dei sedicesimi di Coppa Uefa, Inter contro i Rangers di Glasgow. La Beneamata si spingerà molto oltre in quella competizione, giungendo fino in semifinale, quando verrà sbattuta fuori dal Real Madrid.

Intanto ci sono gli scozzesi da affrontare, che saranno pure forti in patria, ma quando si cimentano in Europa scricchiolano spesso. Ed infatti i nerazzurri di Castagner assumono fin da subito il comando delle operazioni, dettando i ritmi, facendo girare palla con disinvoltura, trovando spesso più di un pertugio verso l'area di rigore avversaria. Dopo poco più di un quarto d'ora la sbloccano con il gol di Sabato, poi è amministrazione in attesa di infliggere un altro colpo letale. Che arriva nel secondo tempo con Causio, mentre a tre minuti dalla fine è Karl Heinz Rummenigge a chiudere il festival, rispedendo gli avversari sull'isola con un ingombrante bagaglio aggiuntivo, un passivo di 3-0.

La notizia della serata non sta però nel punteggio. Dopo la prima rete, infatti, è successo qualcosa di molto più deflagrante, solo che la gioia è durata nulla. Le decine di migliaia di spettatori sugli spalti, compresi i supporters dei Rangers, hanno le mani tra i capelli e gli occhi sbarrati. Il motivo è facilmente intuibile: hanno assistito ad un evento raro, cancellato un istante dopo la sua manifestazione.

Al minuto sessantuno, quando ancora le due squadre stanno sul parziale di 1-0, Altobelli si apre un varco sulla sinistra e crossa verso il centro dell'area di rigore. A riempirla accorre Rummenigge, ma la traiettoria assunta dal pallone pare decisamente delicata. Fluttua ad almeno due metri. Pretende una botta volante per essere spedita in rete. Kalle però non si scompone, conta i passi per prendere il tempo giusto, appoggia col sinistro e si stacca da terra. Adesso la sua gamba ha raggiunto l'altezza giusta e il suo piede destro impatta magnificamente contro la sfera, mentre un difensore gli viene incontro abbassando la testa, ma è ancora a mezzo metro.

Palla alle spalle del portiere McCloy disegnando un arco meraviglioso. Tifosi estasiati. Compagni e avversari ammutoliti da quella inattesa zaffata di bellezza. Ma c'è qualcuno che non si scompone e fischia: è l'arbitro Volker Roth, che annulla il capolavoro per presunto gioco pericoloso. Ancora seduto a terra, Rummenigge gli chiede cosa stia facendo. Il difensore era distante e quella era una legittima sforbiciata. Roth però non ci sente e commette uno scempio. Kalle vede vanificata la sua rete più bella di sempre, nonché una tra le più luccicanti nella storia interista. Serve sorridere per non piangerci.

La vera comicità arriva però al fischio finale. Rummenigge ha segnato il terzo gol, ma è ancora visibilmente frustrato per quell'ingiustizia. Verso di lui trotterella proprio il direttore di gara che, come se nulla fosse, gli chiede la maglia: "Sai, è per mio figlio, è un tuo tifoso". Karl Heinz dapprima - raccontano i compagni - lo guarda sopreso da tanta protervia.

Poi lo incenerisce con gli occhi e sfila via senza aggiungere una parola. Roth cincischia qualcosa, preso in contropiede. Se ne tornerà a casa senza maglia e con il peso sulla coscienza di avere imbrattato un capolavoro.

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