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Super Champions e tifosi: Zhang & C. respirano e ora sognano le stelle

Rosso di solo "85 milioni" con Europa e botteghino. Altri soldi presi al prestito di Oaktree. E a maggio...

Super Champions e tifosi: Zhang & C. respirano e ora sognano le stelle

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Inter meglio col pallone che con i conti: 85 milioni di passivo nel bilancio 2022-23 approvato ieri dal cda nerazzurro, nonostante i 100 incassati dall'Uefa per la finale di Champions, anzi grazie a quelli, ché altrimenti anche stavolta il deficit stagionale sarebbe andato in doppia cifra. Nulla da dire: la macchina nerazzurra costa troppo, nonostante fatturi più di 400 milioni (stavolta 425). Il presidente Zhang, ancora in Cina e videocollegato col cda, ha immesso nel club nuovi fondi per 51 milioni e ricapitalizzato per 86, sempre grazie al prestito di Oaktree (275 milioni) che però costa al club circa 40 milioni l'anno di interesse.

Un modo per scongiurare problemi di cassa e rispettare i regolamenti, dentro i quali l'Inter si sta rigorosamente muovendo, nonostante il vacuo berciare social. I debiti sono della proprietà, che avendo dato in pegno il club, rischia di perderlo se non riuscisse a onorare i propri impegni. Per questo, con la squadra fra l'altro tornata ai vertici europei e la possibilità sempre aperta di investire (e speculare) con lo stadio, il momento sembra sempre più favorevole alla cessione.

L'ultima voce, che ora rimbalza anche dall'Oriente, riguarda gli arabi di Investcorp, gli stessi che un anno e mezzo fa volevano il Milan. E una voce, entro maggio 2024 (scadenza del prestito di Oaktree) è destinata a diventare realtà. Inzaghi intanto prepara nei dettagli la sfida col Sassuolo, che ha appena battuto la Juventus e si presenta stasera a San Siro con tanta voglia di ripetersi («ma l'Inter è superiore, la partita sembra ingiocabile», mette le mani avanti Dionisi). Riparte dall'attacco titolare, alla ricerca della sesta vittoria consecutiva e con l'obiettivo non dichiarato di fare filotto fino alla sosta (Salernitana e Bologna) e poi controllare la classifica, che a quel punto potrebbe lanciare segnali anche entusiasmanti. Potrebbe. «Creiamo tanto, da tanto tempo. Lavoriamo per essere pericolosi non solo con gli attaccanti, e i vecchi stanno dando un grande aiuto ai nuovi arrivati».

Le rotazioni anche stavolta riguardano difesa e centrocampo. Riposano Bastoni e Darmian, torna De Vrij e gioca di nuovo Pavard, alla terza consecutiva in una settimana, il trapianto dal Bayern è completato. In mezzo stavolta si ferma Mkhitaryan, sostituito da Frattesi, tornano Dumfries e Barella. Inzaghi guarda al campo e ai minuti giocati, sta davvero cercando di portare 15/16 giocatori allo stesso livello, un modo per durare di più e di certo l'avvio morbido, derby a parte, gli sta dando una mano nei calcoli. Bene l'attacco (fin qui il migliore del campionato), quasi perfetta la fase difensiva (anch'essa finora la numero uno), con un solo gol subìto in 5 partite e il tignoso (e fortunato) arrocco di San Sebastian. «Guai a distrarci, però. Il Sassuolo è forte e motivato e viene da una grande prestazione contro la Juventus.

Per batterlo, dovremo fare anche stavolta una partita importante».

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