Stile

«Casa Rojo», il vino spagnolo diventa hipster

V ini spagnoli dalle etichette che sembrano copertine di vecchi 33 giri. Uomini barbuti e tatuati, pecore, grassoni, funamboli invisibili con la tuba e il panciotto, maiali, lische di pesce. Restano impressi i prodotti di Casa Rojo, azienda iberica dalla governance giovane e dal piglio innovativo che propone con il progetto «The Wine Gurus» sette grandi vini di altrettante differenti denominazioni di tutta la Spagna: Rias Baixas, Rioja Alta, Ribera del Duero, Priorat, Villafranca del Penedés; Cava e Jumilla. L'idea è semplice e al contempo ambiziosa: creare in ogni area il vino che esprime perfettamente il carattere del terroir. E già che ci siamo dargli un'identità grafica forte e accurata, che non passi inosservata. E pazienza se resta un retrogusto un po' hipster in questo progetto così iconicamente definito. La cassetta con la selezione di cinque vini è un oggetto talmente bello che quasi dispiace aprire le bottiglie (un bene? Un male?).

Noi poi le abbiamo aperte. El Gordo del Circo è un bianco fermo della regione di Rueda, da uve Verdejo in purezza assai intenso e tropicale (euro 12,50). La Marimorena è un Albariño al 100 per cento da Rias Baixas acido e agrumato (15,50 euro). MMM (Macho Man Monastrell) arriva dalla Jumilla ed è un rosso fruttato e dai tannini gentili (12,50 euro). The Invisible Man è un Tempranillo della Rioja Alta dal naso tostato e dalla bocca piena e appagante (12,50 euro). Maquinon è un 100 per cento Garnacha Negre dal Priorat: biodinamico, mineralissimo, nervoso, esaltante (16,45 euro). Ci sono anche un Vino Tinto dalla Ribera del Duero (Alexander vs the Ham Factory) e un Cava (Moltò Negre).

In Italia il progetto è stato sposato dalla società Winelite, che non si limita a distribuire ma si propone di affiancare ristoranti ed enoteche nella scelta dei vini e nell'organizzazione di eventi di degustazione nei locali.

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