Stile

Caschi personalizzati e monta all'americana Così l'equitazione è rock

Stefania Nascimbeni

«Cavallo» uguale amazzone coi guanti bianchi e lo chignon, o cavaliere con il tight e la cravatta. Errore! Quella è la mise da concorso, dove il galateo la fa da padrone. Ma la realtà è ben diversa. Nella vita di tutti i giorni, in scuderia, quando il gioco si fa duro i duri si sporcano le mani e non solo. Non è semplice restare indifferenti al terriccio, al fieno, alla bava del cavallo (eh già), ecco perché generalmente, almeno in allenamento, si opta per un outfit più informale. Il ché non vuol dire non essere attenti alla moda, anzi, molti brand specializzati, come Cavalleria Toscana, propongono interessanti alternative di stile, nero, grigio, blu o addirittura bianco (collezione P/E 2019) per il cavaliere in pendant con il suo cavallo, spesso impreziosito da coperte e retine traspiranti in tessuti tecnici davvero eleganti. E tuttavia grintosi! Anche i cap sanno essere rock, lo sa bene la Kep che propone caschi personalizzabili in almeno cento varianti, inserto di coccodrillo compreso. Fortunatamente il più delle volte, specie per chi sceglie la monta all'americana (il modo più rock di praticare l'equitazione in libertà), bastano una camicia e un jeans, una paio di camperos e un cappello alla Jhon Wayne. Elementi così graditi, che è addirittura la moda a rubare idee dal mondo del Western per portarle sulle passerelle.

Differenze tra monta inglese e americana, a parte il look? «Di sicuro l'andatura ci spiega Laura Allinoro, insegnate di equitazione al Centro Ippico Lombardo la sella inglese, che è più piccola, richiede gambe piegate e andatura in movimento col cavallo; quella americana, più grande, ha le staffe lunghe, le gambe sono dritte e la postura sempre seduta». Cosa c'è di più irriverente di un trotto con l'andatura sciolta?

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