Mondo

Caso Franceschi, madre: "Lo hanno picchiato" Frattini: autopsia in Italia

I familiari di Daniele Franceschi, il 36enne viareggino morto in carcere a Grasse, ufficialmente per arresto cardiaco, hanno visto il corpo del giovane. La madre denuncia: "Ha il naso gonfio e una macchia rossa grossa così"

Caso Franceschi, madre: 
"Lo hanno picchiato" 
Frattini: autopsia in Italia

Grasse - Questa mattina i familiari di Daniele Franceschi, l'uomo di 36 anni di Viareggio morto qualche giorno fa in carcere in Francia, a Grasse, ufficialmente per arresto cardiaco, hanno potuto vedere il corpo del giovane prima dell'autopsia, che verrà eseguita oggi pomeriggio e i cui risultati dovrebbero essere resi noti nei prossimi giorni. Secondo la madre, Cira Antignano, il figlio sarebbe stato picchiato in carcere.

La madre ha visto il cadavere "Ha il naso gonfio - ha continuato a ripetere uscendo dall'ospedale Pasteur di Nizza - e una macchia rossa grossa così". Altro motivo di rabbia per i familiari del carpentiere il fatto che non sia stato ammesso all'autopsia alcun medico legale di parte italiana. Ieri sera, dopo un lungo tira e molla, la famiglia di Daniele Franceschi sembrava avere ottenuto la presenza di un medico italiano all’autopsia, risultato frutto dell’interessamento diretto della Farnesina e del console italiano a Nizza. Oggi, invece, il diniego.

Frattini: "Una seconda autopsia in Italia" Le autorità italiane stanno lavorando per una possibile seconda autopsia in Italia di Daniele Franceschi, l’italiano morto in carcere in Francia. "Stiamo cercando di ottenere che al rimpatrio della salma sia possibile mantenere il corpo integro in modo da poter eventualmente realizzare una seconda perizia in Italia -ha detto ai giornalisti il ministro degli Esteri Franco Frattini- crediamo sia giusto cercare la verità". Il ministro ha ricordato che l’autopsia ha avuto luogo oggi in Francia e che il console ha mandato un rapporto in merito, dopo aver ottenuto che i famigliari vedessero il corpo prima dell’autopsia. 

I sospetti sulla morte I sospetti sulla morte di Daniele Franceschi, carpentiere viareggino di 31 anni, morto in carcere a Grasse dopo 5 mesi di detenzione per uso di carta di credito falsa, si stanno però spostando sulle ore e i giorni che hanno preceduto quello che la polizia penitenziaria e la magistratura francese definiscono un semplice "arresto cardiaco".

Se anche non risultassero lesioni sul corpo del Franceschi, come assicura la Procura di Grasse, per i familiari restano i dubbi sulla mancata assistenza medica, perché Daniele lamentava da tempo di stare male, anche con la febbre molto alta e dalla cella aveva scritto alla madre, dicendo di aver subito soprusi e maltrattamenti.

Commenti