Roma

Castel Sant’Angelo Arte e scienza nel segno dei Dell’Agata

Castel Sant’Angelo Arte e scienza nel segno dei Dell’Agata

Tre generazioni della famiglia Dell’Agata, ovvero Giuseppe, Mario e Anna, sono i protagonisti della mostra «Arte in dinastia», ospitata nel Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo fino al 5 luglio. Più di 100 opere e documenti che vanno dal 1895 al 2008 illustrano questa moderna «dinastia», la cui ultima rappresentante, Anna Dell’Agata, ha curato l’esposizione in occasione del centenario della nascita del padre Mario (1907-1997), promossa dalla Direzione Regionale del Ministero dei Beni Culturali a L’Aquila (luogo di origine della famiglia) e che arriva ora a Roma dopo alcune tappe abruzzesi e Urbino. Mario era un matematico e poeta, e insieme pittore dotato di una fertile immaginazione. Il nonno Giuseppe, che nei suoi autoritratti e nel bel ritratto a carboncino dell’innamorata (ovvero nonna Edvige, discendente di Bernini) appare pieno di fervori romantici, e Anna, storica dell’arte e disegnatrice dal tratto essenziale e sicuro, dimostrano che l’amore per l’arte e la cultura si può anche trasmettere geneticamente, anche se ovviamente è maggiormente legato all’educazione. Come scrive Claudio Strinati nel catalogo, «il filo conduttore della lunga vicenda è il rapporto tra Arte e Scienza». Un retaggio rinascimentale questo, che consente di passare dal pennello alla poesia e al pensiero matematico e filosofico, grazie a quell’unicità dell’essere di cui ci parla nei suoi scritti Anna, che, vera figlia d’arte, all’età di 5 anni copiava Raffaello e in seguito si lasciò folgorare da Picasso.
Ma, dei tre artisti in mostra, quello maggiormente omaggiato è Mario, i cui dipinti sono caratterizzati da velocità di esecuzione, sensualità e cromatismi simbolici. Pur avendo imparato giovanissimo la tecnica del carboncino e l’acquerello, sotto la guida del padre, iniziò a dipingere ad olio solo nel 1954, ricevendo premi e consensi in mostre nazionali. Più tardi, dopo un periodo di abbandono della pittura, si dedicò ai pastelli e ai suoi scritti. Nell’ambito della sua ricerca pittorica, il sonno e il sogno sono elementi essenziali, come pure gli specchi, le illusioni, i sentimenti e le formule matematiche che regolano il mondo.

Per lui «anche il teorema di Pitagora è amore e colore», come scrive Maurizio Marini, mentre «il tempo è contemporaneamente entità circolare che si ripete e asse prospettico diretto all’infinito».
Orario: 10 - 13,30; 15-19,30; chiuso il lunedì

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