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Centri di accoglienza, follia Ue: a ogni profugo 80 euro al mese

Proposto un diverso utilizzo dei tre miliardi di euro da destinare alla Turchia. Anziché darli ad Ankara, si valuta una "mancetta" per tutti gli immigrati nei campi profughi

Centri di accoglienza, follia Ue: a ogni profugo 80 euro al mese

Ottanta euro al mese da destinare ad ogni immigrato ospite nei campi profughi della Turchia. La proposta choc, che ricalca gli 80 euro di mancia stanziati da Matteo Renzi, arriva dal capogruppo dell'Allenza dei liberali europei (Alde), Guy Verhofstadt. L'obiettivo è di rispondere economicamente all'emergenza immigrazione.

A Bruxelles sono state presentate in conferenza stampa una serie di misure per gli extracomunitari. Tra le varie misure proposte c'è anche un diverso utilizzo dei tre miliardi di euro da destinare alla Turchia. Invece di dare i tre miliardi al governo di Ankara, Verhofstadt propone di destinare "un terzo delle risorse alle Nazioni Unite per cambiare le infrastrutture nei campi" profughi in Turchia e di utilizzare "gli altri due terzi delle risorse per assistere direttamente i rifugiati nei campi". Attualmente, lamenta il capogruppo dei liberali, "l'Onu dà sette dollari al mese a sostegno delle persone", mentre in questo modo "si darebbero 80 euro al mese a persona da spendere".

Tra le altre misure chieste dall'Alde c'è una revisione di medio termine del bilancio dell'Unione europea che garantisca il reperimento di risorse per la gestione della crisi dei migranti. Ancora, nell'attesa di un'istituzione di una guardia costiera e di frontiera europea, si ipotizza la costituzione di un corpo europeo di emergenza per l'emergenza dei rifugiati, formata da personale civile (circa 2.000 persone). Una proposta, quest'ultima, giustificata dal fatto che "istituire la guardia costiera e di frontiere prende tempo, e non possiamo aspettare". Verhofstadt suggerisce, infine, la modifica delle regole per la concessione della carta blu, il permesso di soggiorno europeo per lavoratori.

Per venire incontro anche alle esigenze dei lavoratori, l'Alde chiede una revisione che renda possibile "una più agevole mobilità dei lavoratori extra-Ue", concedendo più facilmente la carta blu sia ai lavoratori qualificati che quelli non qualificati.

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