Per Chevrolet diesel «italiano»

da Salamansa

Chevrolet, già nota come Daewoo, si è ricavata una nicchia importante in Italia proponendo tutti i suoi modelli, inclusa la Matiz equipaggiata con il tre cilindri 800 cc, anche con alimentazione bi-fuel (benzina-Gpl), sicuramente una proposta molto attuale.
Ma per crescere, da noi come all’estero, la proposta dei sistemi di propulsione doveva necessariamente ampliarsi includendo anche un’adeguata gamma diesel. Ad aprire il nuovo corso è stato il Suv Captiva, che ha esordito con un 2.0 da 150 cv sviluppato da GM Powertrain (quartier generale a Torino) in collaborazione con l’italiana VM, partner di prima grandezza del colosso Usa per quanto riguarda lo sviluppo di motori Diesel dalla tecnologia avanzata. È un’unità assolutamente allo stato dell’arte che utilizza un sistema di iniezione common-rail di seconda generazione, operante a 1.600 bar, un turbocompressore a geometria variabile e un catalizzatore allo scarico associato al filtro antiparticolato. Questa combinazione ha assicurato l’omologazione del motore a norma Euro 4. Dal propulsore è stata tratta una versione con potenza ridotta a 120 cv che, rispetto a quella da 150, presenta la sola differenza di utilizzare un turbocompressore a geometria fissa, ottimizzato per assicurare doti di erogazione estremamente fluide, con grande densità di risposta in potenza già a partire da 1.000 giri al minuto. Il motore è proposto su Nubira Sw e Lacetti. Nubira Sw 2.0 TD (da 18.550 euro) si è rivelata agile, scorrevole e fluida nell’azione, neutra nelle reazioni dinamiche e apprezzabilmente silenziosa anche ad alta velocità.

La guida è piacevole e sicura.

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