Roma

Chiare, fresche, dolci acque Passeggiando per Riofreddo

Loredana Gelli

Riofreddo, il cui nome fa evidente riferimento alle fresche acque del Bagnatore che attraversa la zona, non è un paesino sperduto ma meta preferita dai turisti, immerso nel verde di boschi di pioppi e tigli. Domani il piccolo borgo ci attende per gustare prelibati gnocchi al sugo, preparati a mano, salsicce alla brace, fagioli con le cotiche e la nuova produzione di miele che si potrà gustare con appetitosi assaggi di formaggio prodotto nel territorio.
Il centro di Riofreddo si può visitare con un itinerario di poco più di un’ora attraverso il quale si raggiungono i luoghi e i monumenti di maggiore interesse presenti nel centro storico. Dalla piazza Santissima Annunziata, dove si ammira l’oratorio di epoca romanica del X secolo e, conservati all’interno, interessanti affreschi di Arcangelo di Cola da Camerino risalenti al XV secolo, si arriva alla Chiesa di Sant’Andrea di proprietà privata e all’attiguo palazzo dove, tra il 1821 e il 1844, dimorò il famoso musicista Gaetano Donizetti che, proprio qui, compose alcune delle sue opere più significative. Tra i concittadini celebri, il paese annovera anche il figlio di Garibaldi, Ricciotti che fece costruire un Castello, oggi sede del Museo delle Culture. Grazie ai sapienti restauri avvenuti nel tempo, il centro storico ha ben conservato il suo fascino medievale rappresentato soprattutto dal Castello Colonna, eretto probabilmente tra XI e il XII secolo, originariamente di forma quadrilatera con quattro torri cilindriche agli angoli e il maschio nella parte centrale.
Di un certo interesse è, anche, la chiesa e il monastero di San Giorgio. Le tracce murarie più antiche del complesso si fanno risalire al secolo VIII. La primitiva abside fu, nel XII secolo, rialzata e furono ricostruite le porte d’ingresso e innalzato il campanile romanico. Le trasformazioni proseguirono nel XV secolo quando furono costruite le pareti di divisione delle tre cappelle, appoggiate al muro di sinistra dell’unica navata della chiesa. Queste cappelle erano decorate da affreschi, ora scomparsi, che alcuni studiosi assegnano allo stesso pittore che, nel 1422, decorò per Landolfo Colonna, signore di Riofreddo, la chiesa della Santissima Annunziata.
Nel territorio aspro e quasi del tutto montuoso che circonda Riofreddo, è ancora vivo il ricordo di una vita ispirata al genuinità e alla cultura contadina. Anche la tradizione gastronomica è caratterizzata dalle antiche ricette che vedono, alla base, i prodotti tipici di questa terra. Tra i piatti più noti ci sono i cosiddetti «sagnozzi» conditi con il sugo a base di sedano e pomodoro, la polenta e le «sagne», tipiche fettuccine. Squisite sono le carni di pecora e di maiale arrostite sulla brace, la pizza rustica (la pizza ’e turco), fatta con farina di mais e i formaggi fatti in casa con il latte di pecora. Le verdure ed i legumi hanno sempre avuto un ruolo importante nella dieta locale: molto apprezzata è la produzione di fagioli locali, una specialità detta «cioncone».

Per chi ama le escursioni è possibile scegliere diversi itinerari: l’ascesa al monte Aguzzo o al monte San Elia dove si può ammirare l’antico cenobio basiliano, la passeggiata attraverso la macchia di Oricola dove si può rilassarsi nei pressi della Fonte Caramante e i ruderi di Santa Maria Maddalena, il sentiero lungo il castagneto fino all’eremo di Santa Maria dei Fiorentini, quello alla Fonte Limosa, nota per la sua particolare acqua e, infine, la visita al sito della necropoli di Casal Civitella o lungo il torrente Bagnatore per vedere l’antica mola.

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