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Chiesa evangelica vicina alla comunità

Lo scorso anno ha erogato 1,2 milioni, con per obiettivo le attività di assistenza

Andrea Farinacci

Le Assemblee di Dio in Italia (Adi), emanazione del movimento di risveglio evangelico sviluppatosi agli inizi del '900 a Los Angeles, possono contare nel nostro Paese su 600 pastori che predicano e testimoniano il messaggio evangelico contenuto nella Bibbia in 1.200 chiese. L'Istituto biblico italiano», scuola superiore di teologia e cultura biblica con sede a Nettuno in provincia di Roma, offre ai giovani formazione sulle sacre scritture. I fedeli della Chiesa Evangelica, che non ha una struttura gerarchica, non si occupano solo di evangelizzazione, ma anche di progetti socialmente utili, collaborando con le comunità locali e sostenendo attività di assistenza. Orfanotrofi, strutture di accoglienza per coloro che soffrono di dipendenze patologiche, case di ricovero per anziani: i credenti della Chiesa Evangelica sono impegnati sul fronte sociale e sono davvero numerose e dislocate su tutto il territorio nazionale le espressioni di tanto altruismo e generosità. Senza dimenticare la presenza massiva della comunità evangelica in occasioni di calamità naturali. Vale la pena di ricordare, ad esempio, il sostegno e il contributo ai terremotati d'Abruzzo nei giorni più difficili.

La raccolta di fondi, attraverso le donazioni dell'8x1000, è sempre un momento importante. La ripartizione delle scelte effettuate dai contribuenti nelle dichiarazioni dei redditi 2014 ha determinato l'anno scorso l'erogazione di 1,2 milioni di euro che la comunità ha subito investito in attività di assistenza. Ad esempio, oltre 255mila euro sono stati destinati, in base al rendiconto fornito dalle Adi, all'Istituto evangelico Betania-Emmaus a Fonte Nuova (Roma) per l'assistenza degli anziani e altri 168mila al Centro Kades di Melazzo (Alessandria) per il recupero tossicodipendenti. Allo stesso modo, altre risorse sono state impiegate per l'assistenza ai profughi a Lampedusa e a sostenere gli immigrati evangelici filippini a Roma.

Apporre la propria firma sulla casella Adi nella propria dichiarazione è, perciò, opera di carità.

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