Un prestito da un concessionario pur di avere una Mercedes: la richiesta - in un'epoca assai meno felice, e non solo per la mancanza di incentivi statali - porta la firma di Adolf Hitler, nel 1924 rinchiuso nel carcere di Landsberg dopo il fallito putsch di Monaco. Il non ancora Fuehrer - che in futuro avrebbe accumulato una vera flotta di automobili con la stella a tre punte - aveva messo gli occhi sul modello «11/40», colore grigio e con le gomme rigorosamente bianche; il costo era però di 18mila marchi e - spiegava Hitler in una lettera inviata al proprietario del concessionario, un certo Jakob Ferlin - i proventi dei diritti d'autore per il «Mein kampf» non sarebbero arrivati che tre mesi dopo. Nell'attesa, «una somma dell'ordine di qualche migliaia di marchi sarebbe di grande aiuto per l'agognato acquisto».
Nella lettera - una copia trattenuta dalle autorità carcerarie, ritrovata in un mercatino delle pulci e autenticata dall'Archivio Statale della Baviera - Hitler esprime tuttavia alcuni dubbi sull'affidabilità del suo modello preferito: «Non posso permettermi una macchina che ogni due o tre anni ha bisogno di riparazioni costose». Dotata di un motore a sei cilindri da 2.
Hitler venne scarcerato da Landsberg nel dicembre del 1924, ma non è noto se il concessionario abbia mai accettato la sua richiesta; la lettera verrà messa all'asta in Germania nel luglio prossimo.
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