Giro, le strade bianche sorridono a Sanchez, che batte Alaphilippe in volata

La tappa all'insegna degli affascinanti sterrati della Toscana vede la fuga decisiva partire sul primo Gpm e si decide in una mini-volata. Il campione francese parte prima ma viene beffato dallo spagnolo

Giro, le strade bianche sorridono a Sanchez, che batte Alaphilippe in volata
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La tappa più affascinante, quella sugli sterrati della Toscana profonda, vede un risultato a sorpresa, con il favorito Alaphilippe che viene bruciato in volata dal giovane spagnolo Pelayo Sanchez. Appena arrivati al primo Gpm di Volterra, parte la fuga giusta, guidata dal campione francese e dagli azzurri Fiorelli e Trentin, che però perdono contatto prima di arrivare sui tratti di sterrato.

L’azione guidata dall’australiano Plapp è potente ed il trio di testa collabora bene, mantenendo a distanza il gruppo fino alla salita più temuta, quella di Serre di Rapolano. Pogacar si porta in testa per evitare che l’australiano gli porti via la maglia rosa ma, alla fine, la tappa se la giocano i fuggitivi. Alaphilippe è il primo a partire sul rettilineo finale ma viene beffato dal giovane spagnolo, che si porta a casa la prima vittoria al Giro.

Fiorelli trova la fuga giusta

Per una volta, l’inizio della tappa a Torre del Lago non vede una fuga salutare subito la compagnia. Considerato che i primi 70 chilometri oggi saranno quasi completamente piatti, nessuna squadra se la sente di rischiare subito un’azione importante. Ci provano dopo una ventina di chilometri gli azzurri Marcellusi e Bais, ma vengono rapidamente riassorbiti dal gruppo: stesso destino per l’azione di Piccolo, Paret-Peintre e Maestri, come più tardi del duo della Visma Affini e Valter. Più tardi tocca ad Alaphilippe, Gaviria e Piccolo provare a staccare il gruppo ma, ancora una volta, le squadre top riescono a ricucire in fretta.

Gli attacchi si susseguono senza soluzione di continuità nell’avvicinamento al primo Gpm di giornata, quello di Volterra ma ogni attacco viene inevitabilmente rintuzzato dal gruppo, che ha davvero poca voglia di far partire fughe così presto. Prima Simon Clarke, poi Matteo Trentin, infine Pellizzari ci provano, senza molta fortuna. L’attacco giusto arriva nella fase finale della salita verso Volterra, quando a partire è ancora Julian Alaphilippe, affiancato poco dopo da Paret-Peintre e l’azzurro Filippo Fiorelli. Il trio arriva con pochi secondi di vantaggio sul gruppo, con Fiorelli che batte i compagni ma, stavolta, il gruppo non è reattivo.

Uno alla volta, diversi ciclisti si aggregano alla fuga, che poco alla volta raggiunge i 34 secondi di vantaggio: una volta con Groves e Trentin, il sestetto di testa inizia ad allungare sul peloton, confermando che questa potrebbe essere un’azione importante. Dopo esser saliti oltre i due minuti, l’avvicinamento al traguardo volante di Casole d’Elsa vede un’accelerazione del gruppo, che riduce le distanze. A fare il pieno di punti è l’australiano Groves, che ha la meglio su Fiorelli ed Alaphilippe: i 12 punti gli consentono di ridurre il distacco su Jonathan Milan nella classifica per la maglia ciclamino.

Arriva lo sterrato

La caratteristica più affascinante e temuta di questa tappa è chiaramente lo sterrato, reso famoso da corse come le Strade Bianche o l’Eroica. Il primo dei tre tratti arriva con i sei fuggitivi che hanno circa 2’45” di vantaggio sul gruppo ma nell’avvicinamento la Uae e la Ineos alzano il ritmo per riportare a distanza gestibile la fuga prima della parte critica della tappa. Per fortuna il meteo è stato clemente, così da evitare il gran fango che aveva perseguitato i ciclisti nelle scorse edizioni: tanta polvere ma strade comunque gestibili, anche quando arriverà la salita.

Il secondo settore di strade bianche arriva dopo un breve tratto di asfalto ma la coesione della fuga inizia a vacillare nell’avvicinamento al Gpm di 4a categoria di Grotti: il primo a partire è l’australiano Plapp, seguito rapidamente dallo spagnolo Sanchez e da Alaphilippe. Alle loro spalle Vendrame e Fiorelli collaborano e guadagnano qualche secondo nei confronti di Groves e Trentin. Nel gruppo, invece, ad imporre un gran ritmo sono gli azzurri Filippo Ganna e Jonathan Milan, che oggi sembrano lavorare per i rispettivi capitani. A 40 km dal traguardo, il gruppo si trova a 1’26”, mentre sul Gpm Alaphilippe regola il trio di testa e si prende il grosso dei punti.

Giro 2024 tappa 6 sterrato gruppo

Sanchez beffa Alaphilippe

A 34 chilometri dall’arrivo, la situazione si stabilizza con il trio di testa che mantiene circa 30 secondi di vantaggio sul quartetto degli inseguitori con Groves, Fiorelli, Trentin e Vendrame mentre il gruppo maglia rosa è a circa 2’15”. Il finale di tappa vedrà l’ultimo tratto di sterrato e due traguardi volanti, quindi, probabilmente, questa è la calma prima della tempesta. L’azione del trio di testa, comunque, è sempre potente, tanto da ampliare a 50 secondi il distacco nei confronti degli inseguitori: questa fuga, insomma, potrebbe arrivare fino al traguardo. I chilometri che portano al traguardo dell’Intergiro di Monteroni d’Arbia vede ancora il campione d’Australia a tirare il trio di testa, abbastanza per allungare ulteriormente nei confronti degli inseguitori.

Giro 2024 tappa 6 fuga Plapp

Se il due volte campione del mondo è molto indietro nella classifica generale, Plapp è ancora a distanza di tiro, tanto da vestire in certi tratti la maglia rosa virtuale. La Uae non ha ancora voglia di mollare il colpo: ogni volta che l’australiano allunga, il gruppo accelera, riducendo attorno ai due minuti il vantaggio dei fuggitivi. Lo strappo costa una caduta a Damiano Caruso, che appare parecchio dolorante. Sullo sterrato, il gruppo riesce a riprendere gli inseguitori e ridurre progressivamente il vantaggio sulla fuga: il vento contrario agevola il compito del peloton, che alla fine dello sterrato ha più che dimezzato lo svantaggio. Gli ultimi 10 chilometri vedono la Ineos portarsi in testa e spingere forte prima di arrivare alla salita più temuta, quella di Serre di Rapolano.

Giro 2024 tappa 6 fuga Alaphilippe

A cinque chilometri dall’arrivo, la distanza dal gruppo è di soli 45 secondi ed i tre fuggitivi iniziano a guardarsi indietro preoccupati. Lo strappo di Serre è decisamente duro e quando la strada inizia a farsi complicata, Sanchez ed Alaphilippe sembrano voler staccare l’australiano prima delle rampe più difficili. Alle loro spalle, Pogacar inizia a farsi vedere in testa al gruppo, per marcare Narvaez, che potrebbe puntare alla vittoria di tappa. Il campione sloveno stacca Thomas e rimane sulla ruota di Bardet, il più attivo sul muro finale: il francese prova l’allungo dopo lo scollinamento ed il vantaggio dei fuggitivi è di soli 18 secondi.

Giro 2024 tappa 6 Sanchez volata

A due chilometri dall’arrivo, Piccolo scatta per provare a raggiungere il trio di testa ma la vittoria di tappa se la giocheranno loro. I tre si guardano in cagnesco fino agli ultimi metri, dove Alaphilippe parte per primo ma viene bruciato in volata dallo spagnolo Sanchez. Gran soddisfazione per il 24enne ciclista della Movistar e delusione per il campione francese, che avrebbe davvero voluto portarsi a casa la vittoria.

La classifica

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La tappa di domani

Dopo qualche tappa per i velocisti, il Giro concede spazio agli specialisti delle corse contro il tempo. La prima delle cronometro individuali della corsa rosa sembra divisa in due parti: i primi 34 chilometri sono quasi completamente piatti, cosa che agevolerà i ciclisti più potenti. Gli ultimi 6 chilometri, invece, sono in salita e si chiuderanno con il Gpm di 4a categoria a Perugia.

Giro 2024 tappa 7 altimetria

L’arrivo nella capitale umbra non è particolarmente ripido, visto il dislivello massimo di soli 400 metri ma potrebbe consentire agli specialisti della scalata di recuperare il terreno perso in pianura.

I grimpeur avrebbero preferito un finale ancora più duro, ma comunque ci saranno rampe fino al 16% di pendenza. Vedremo se saranno abbastanza per evitare distacchi pesanti all’arrivo.

Giro 2024 tappa 7 planimetria

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