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"Godzilla 2 - King of the Monsters", esagerato ma mai epico

Film di genere apocalittico, visivamente confusionario, con scene d'azione ripetitive e varie illogicità. Si salvano il monster design, la colonna sonora e i riferimenti mitologici.

"Godzilla 2 - King of the Monsters", esagerato ma mai epico

"Godzilla 2 - King of the Monsters" costituisce un nuovo tassello nella creazione del cosiddetto MonsterVerse della Warner, inaugurato nel 2014 con "Godzilla" di Gareth Edwards e proseguito nel 2017 con "Kong: Skull Island".

Si tratta di un blockbuster dalle atmosfere cupe e che punta sul metter in scena in versione esagerata quanto già comparso nel film di cui è sequel: i mostri, infatti, sono stavolta superiori per numero, dimensioni e ferocia.

L'incipit vede trascorsi oramai cinque anni dall’ultimo avvistamento di Godzilla, durante lo scontro che aveva quasi raso al suolo San Francisco. La Monarch, agenzia cripto-zoologica, tenta di convincere i governi a non sopprimere i Titani, mostri antichi quanto il pianeta stesso, rimasti addormentati nelle profondità della Terra per migliaia di anni e ora in procinto di risvegliarsi. Uno studioso in particolare, il dott. Serizawa (Ken Watanabe), sostiene che non tutte quelle creature debbano necessariamente essere ostili all'uomo e ipotizza un'utopica convivenza. Intanto Emma (Vera Farmiga) e Mark (Kyle Chandler) Russell, due scienziati ancora provati dalla morte del figlio minore, si ritrovano coinvolti, assieme alla maggiore, Madison (Millie Bobby Brown), nei piani di un eco-terrorista. Il criminale è interessato a impadronirsi di Orca, un misterioso dispositivo tecnologico in grado di comunicare con super specie come Godzilla.

Il messaggio ecologista del film risiede in buona parte nella critica alla società umana. La trama ruota attorno al seguente dilemma etico: salvare il pianeta con un genocidio (in stile Thanos) o risparmiare l'umanità condannando però il pianeta alla progressiva distruzione? Ciò detto, non c'è mai vero approfondimento a riguardo e si predilige una spettacolarità fine a se stessa. Tutto, dalle lotte furiose tra esseri monumentali alle città devastate dall'impatto con tali leggendarie presenze, concorre a creare qualcosa di visivamente imponente ma non c'è traccia di epicità, anche perché il film è costellato, nei momenti meno opportuni, di dialoghi mal scritti e dall'effetto straniante.

Dei diciassette Titani che si dice nel film siano stati ritrovati, la visione si concentra soprattutto sullo pterodattilo Rodan, sulla falena divina Mothra e su colui che contenderà a Godzilla il ruolo di maschio Alfa, ovvero Ghidora, gigantesco drago alato tricefalo.

Il monster design è uno dei punti di forza, così come la serie d'immagini mitiche atte a rivelare che tali mostri fossero un tempo venerati come Dei primordiali. Un plauso anche alla colonna sonora, ma "Godzilla 2" resta, in sostanza, un film mal strutturato sotto troppi punti di vista. Tra scene d'azione ripetitive, uno stile visivo rarefatto e confusionario, personaggi dalla caratterizzazione a dir poco scialba, infinite illogicità e azioni insensate corredate da esternazioni talvolta ridicole, la pellicola deraglia diventando ora noiosa, ora risibile. Del resto c'è un limite alla sospensione dell'incredulità ed è usurante trascorrere oltre due ore osservando situazioni da cui uscirebbero incolumi forse dei supereroi, non certo degli umani. Il concetto stesso di radioattività, legato in maniera indissolubile al lucertolone più famoso della storia del cinema, qui è protagonista di continui nonsense.

"Godzilla 2", in definitiva, è riservato agli spettatori che trovino galvanizzante e rinvigorente assistere a implacabili scene di distruzione e a scontri tra mostri mastodontici. Gli stessi che, alla fine del film, non vedranno l'ora di gettarsi nel crossover "Godzilla vs.

Kong", la cui uscita è prevista per il prossimo anno.

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