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Alcatraz, la vera storia del brutale penitenziario

L'isola dell'ingiustizia - Alcatraz è un film che si basa su una storia vera, sebbene con le libertà narrative tipiche di Hollywood. Ecco chi era davvero Henry Young

Alcatraz, la vera storia del brutale penitenziario

L'isola dell'ingiustizia - Alcatraz è il lungometraggio che va in onda questa sera alle 23.36 su Iris. Uscito nel 1995 per la regia di Marc Roccom il film prende ispirazione da alcuni fatti realmente accaduti intorno agli anni Quaranta dietro le mura del terribile penitenziario che sorge al largo della baia di San Francisco.

L'isola dell'ingiustizia - Alcatraz, la trama

Henry Young (Kevin Bacon) non aveva più di diciassette anni quando, per sfamare la sua famiglia, rubò cinque dollari da un negozio. Un furto, certo, ma non così grave da giustificare non tanto l'arresto del ragazzo, quanto il suo trasferimento ad Alcatraz, uno dei penitenziari più famosi degli Stati Uniti. Henry, insieme ad altri due detenuti, cerca di evadere dalla prigione circondata dall'oceano, ma la sua fuga non riesce e così l'uomo finisce per essere improgionato in una cella di isolamento, dal soffitto così basso da non poter stare in piedi, costretto a vivere tra i propri escrementi e senza luce per tre anni. Quando finalmente la condanna all'isolamento termina, Henry è un uomo instabile che, alla prima occasione, uccide davanti a tutti il detenuto che aveva svelato il segreto della sua evasione. Accusato d'omicidio e ancora vittima di torture, Henry viene assistito da un giovane avvocato (Christian Slater), che decide di improntare tutta la sua difesa spostando l'attenzione sulla brutalità del carcere.

La vera storia dietro il film

Il carcere di Alcatraz - che fu attivo dal 1934 al 1963 e che oggi è una meta turistica per chiunque giunga a San Fransisco - negli anni si è ritagliato una certa notorietà anche al di là dei confini nazionali. Questo perché il carcere federale divenne la prigione in cui venivano reclusi prigionieri problematici o d'alto profilo, come ad esempio Al Capone. Inoltre la prigione di Alcatraz è stata spesso portata anche sul grande schermo, come nel caso del film Fuga da Alcatraz, pellicola che raccontava una storia vera. Anche L'isola dell'ingiustizia - Alcatraz racconta, sebbene con qualche libertà narrativa, una storia vera. Sul sito di Alcatraz History, infatti, si possono leggere i dettagli della permanenza di Henry Young nel penitenziario federale.

Se, nella pellicola, Henry (o Henri) Young viene mostrato come una persona tutto sommato docile, la cui unica colpa iniziale era quella di aver rubato cinque dollari per sfamare la famiglia dopo essere rimasto orfano, nella realtà il detenuto era un rapinatore di banche che, in almeno un'occasione, aveva "rapito" e maltrattato un ostaggio. Inoltre, nel 1933, poco prima del suo trasferimento ad Alcatraz, Young si era già macchiato di omicidio. Dopo essere entrato nella prigione al largo di San Francisco nel 1936, il detenuto provò davvero a scappare, ma la posizione naturale dell'isola rendeva qualsiasi tentativo di evasione pressoché impossibile. A differenza di quanto si vede nel film con Kevin Bacon, però, il fallimento della fuga non portò al suo confinamento in un sotterraneo senza servizi igienici e abiti. Venne, invece, portato in una normale cella e non subì mai torture come il taglio ai tendini d'Achille, che invece sono invenzioni della pellicola, usate per sconvolgere ancora di più lo spettatore e spingerlo a stare dalla parte del detenuto.

Un atteggiamento che si ripete anche nella costruzione dell'omicidio di Rufus McCain. Nella pellicola, infatti, l'assassinio avviene come conseguenza delle condizioni inumane in cui Henry vive per tre anni: uscito dalla cella d'isolamento, con la salute mentale ridotta ai minimi termini, Henry ha uno scatto d'ira e uccide Rufus con un cucchiaio nella gola. Lo spettatore non si preoccupa di Rufus e in qualche modo giustifica l'omicidio proprio perché perpetrato dalla mano di un uomo non completamente in sé, vittima del sistema carcerario. Nella realtà dei fatti, invece, Henry abbandonò la cella d'isolamento solo dopo pochi mesi, tornando nella "vita collettiva" del carcere nell'autunno del 1939. L'omicidio di Rufus McCain avvenne un anno dopo, nel dicembre del 1940, quando Young aveva avuto tutto il tempo di "riprendersi" dal suo isolamento. Secondo il sito dell'Internet Movie Data Base, i difensori di Young usarono la temporanea incapacità di intendere e di volere, asserendo che i brutali trattamenti di Alcatraz avevano spinto il loro assistito a uccidere il compagno di cella. La giuria accettò questa spiegazione e accusò Henry Young di omicidio involontario: un verdetto raggiunto, sempre secondo il sito citato, perché le guardie di Alcatraz, durante le loro testimonianze, non vollero (o non poterono) dare dettagli sul loro lavoro tra le mura della prigione.

Alcatraz, dopotutto, aveva già una pessima reputazione: alcuni ex detenuti avevano denunciato le condizioni pessime in cui vivevano i carcerati e per questo, tutti coloro che lavoravano sull'isola, avevano l'obbligo di non divulgare alcun dettaglio quando si trovavano sulla terraferma, proprio per paura che la stampa utilizzasse tali informazioni per muovere l'opinione pubblica - già scontenta della presenza di un carcere federale di massima sicurezza a due chilometri dalla costa - contro la prigione stessa.

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