Cinema

Il diario di Bridget Jones, un moderno Orgoglio e pregiudizio

In tv torna Il diario di Bridget Jones, che oltre a essere una commedia brillante, ha anche il merito di presentarsi come una rilettura moderna del classico Orgoglio e pregiudizio

Il diario di Bridget Jones, un moderno Orgoglio e pregiudizio

Il diario di Bridget Jones è il film che va in onda questa sera alle 21.10 su TwentySeven (canale 27). Tratto dall'omonimo romanzo di Helen Fielding uscito nel 1995, Il diario di Bridget Jones è diventato negli anni il primo capitolo di una trilogia incentrata sulle disavventure sentimentali di una donna londinese plus size, alle prese con stereotipi e sfide quotidiane.

La trama

Bridget Jones (Renée Zellweger) è una donna di trent'anni che sembra incapace di avere una relazione sana e stabile, nonostate tutti i tentativi fatti da sua madre per farle conoscere possibili protendenti, come il noioso avvocato Mark Darcy (Colin Firth). Fumatrice incallita, amante della bella vita e con gusti discutibili, Bridget in realtà ha una cotta per il suo capo, Daniel Cleaver (Hugh Grant), che dirige la casa editrice in cui la donna lavora. Tra Bridget, goffa e un po' ingenua, e Daniel, che al contrario è molto furbo e un vero e proprio uomo di mondo, inizia una relazione. Ma le cose sono destinate a peggiorare quando l'uomo mostra il suo vero volto e Bridget, che si deve reinventare da capo, comincia ad apprezzare il carattere di Darcy che, a sua volta, ha un passato turbolento con Daniel.

Jane Austen nel nuovo millennio

Uscito in sala nel 2001 con la regia di Sharon Maguire, Il diario di Bridget Jones può essere percepito dal pubblico come un vero e proprio retelling di Orgoglio e pregiudizio, l'opera più conosciuta e forse più amata di tutta la bibliografia di Jane Austen. Una rilettura che porta la relazione tra Elizabeth Bennett e Darcy nel nuovo secolo, in una Londra ben più caotica e rumorosa, ma che in qualche modo rimane ancorata a una certa idea di divisione di classe, che non passa tanto per un titolo aristocratico come avveniva nel libro della Austen, quanto per una posizione di prestigio ricoperta nella società. Ecco allora che Mark Darcy viene presentato come un ottimo avvocato, di fama internazionale, che cura casi d'altissimo profilo, capaci di guadagnarsi servizi nel telegiornale della prima serata. Elegante, pacato, con modi quasi affettati, Mark Darcy, come suggerisce anche il nome, è il corrispettivo di quel ricco ereditiero che portava lo scompiglio a Netherfield, con il suo snobismo e il suo presunto orgoglio che lo rendeva un uomo difficile da avere intorno. Bridget Jones non ha molte caratteristiche simili a Elizabeth Bennett, se non quella strana arroganza che la fa sentire capace di indovinare con poche occhiate la personalità dell'interlocutore, prima di rendersi conto che i suoi pregiudizi l'hanno spinta nella direzione sbagliata.

Un altro legame che la pellicola conserva con Orgoglio e pregiudizio è la costruzione dei personaggi secondari. Il Daniel interpretato da Hugh Grant, ad esempio, è una ricostruzione esatta del personaggio di George Wickham, il vanesio ufficiale dell'esercito per cui Elizabeth perde la testa e che, ne Il diario di Bridget Jones, spinge la protagonista a intraprendere una relazione evidentemente senza futuro, distorcendo la realtà e raccontando una versione dei fatti non proprio onesta. Allo stesso modo, la madre di Bridget (interpretata da Gemma Jones) è una versione moderna di Mrs. Bennett: come la sua antenata letteraria, la mamma di Bridget Jones è una donna che crede che la realizzazione di sua figlia passi solo attraverso una relazione con un uomo facoltoso: indipendenza, successo lavorativo e felicità personale non hanno alcuna importanza per la donna, che sembra avere il solo scopo di trasformare sua figlia in una perfetta casalinga.

Mr. Darcy di ieri e di oggi

Naturalmente l'elemento che più di tutti rende Il diario di Bridget Jones una versione moderna di Orgoglio e pregiudizio è la relazione che si instaura tra i due protagonisti. Tanto nell'opera di Jane Austen quanto nel film della Maguire, i due protagonisti iniziano un rapporto che oggi si definirebbe enemy to lover: vale a dire un rapporto che inizia sotto i segni burrascosi di un'antipatia primordiale, insensata, che non ha motivo di esistere se non per una sensazione personale. Poi, man mano che la storia procede, i due protagonisti imparano a conoscersi, a guardarsi anche al di là del propri limiti, facendo poi sbocciare quell'amore che conduce verso il lieto fine. Quando Bridget incontra Mark, l'incontro tra i due non è idilliaco: Mark sembra in qualche modo disgustato dal carattere di Bridget e quest'ultima, da parte sua, inorridisce davanti l'atteggiamento arrogante del suo interlocutore.

Una dinamica che avviene anche nel romanzo della Austen, quando Darcy "deride" l'avvenenza di Elizabeth e lei, di fatto, decide di non trovarlo né simpatico né piacevole, ma solo arroccato nella sua arroganza.

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