Cinema

Cannes, i 7 film che hanno scatenato più polemiche nella storia del Festival

Dal provocatore par excellence Lars von Trier all'audacia di Gaspar Noè: tra "walkouts" e controversie, le più grande polemiche della storia della kermesse cinematografica

Cannes, i 7 film che hanno scatenato più polemiche nella storia del Festival

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In corso in questi giorni la 76° edizione del Festival di Cannes, uno degli appuntamenti più attesi della stagione cinematografica insieme alla Mostra di Venezia. Decine di star si stanno avvicendando sul tappeto rosso tra glamour e cinema d’autore, tra gossip e scandali. E nel corso degli anni sono stati parecchi i film che hanno acceso il dibattito sulla Croisette: opere scandalose, opere violente, opere da brivido. O semplicemente opere inguardabili, subissate dai fischi. Da David Cronenberg a Lars von Trier, sono numerosi i registi che hanno spinto il pubblico a lasciare la sala dopo pochi minuti. L’occasione è ghiotta per andare a conoscere i 7 film che hanno scatenato più polemiche al Festival di Cannes.

Cuore selvaggio (1990)

Nella storia del Festival di Cannes molti film che hanno vinto la Palma d'oro sono stati accolti con fischi, se non con indifferenza. Il caso più recente è sicuramente quello di Triangle of Sadness, incompreso da parte della critica. Ma tra le opere più contestate alla prima mondiale rientra sicuramente "Cuore selvaggio" di David Lynch, crime movie romantico con Nicolas Cage e Laura Dern. Un road movie ricco di amore e violenza spropositata, sicuramente inadatto per i deboli di cuore.

Crash (1996)

Ispirato all'omonimo romanzo di James Graham Ballard del 1973, "Crash" è l'emblema del cinema di David Cronenberg. Un'ammaliante esplorazione tra perversioni amorose e meccaniche, un trionfo di sesso, violenza e cicatrici. Un po' troppo per il pubblico del Festival di Cannes, che ha riservato parecchi fischi a un "thriller psicologico erotico indecente".

Irreversible (2002)

Gaspar Noè è noto per i suoi film provocatori, destinati a scandalizzare i più. Sicuramente "Irreversible" è il film che più ha sconcertato il cinefilo medio. Un film violento e crudele, con un'estenuante ripresa di uno stupro dalla durata di dieci minuti. Secondo i ben informati, qualcuno è addirittura svenuto durante la proiezione. Inutile sottolineare la fuga di massa.

The Brown Bunny (2003)

Dopo l'ottimo esordio con "Buffalo '66", era grande l'attesa per l'opera seconda di Vincent Gallo, selezionata nel concorso principale. Ma "The Brown Bunny" è passato alla storia come uno dei film più contestati della storia del Festival di Cannes. In particolare, ha suscitato scalpore la scena finale in cui Gallo - anche protagonista - riceve sesso orale non simulato da da Chloë Sevigny, all'epoca sua compagna anche nella vita reale.

Southland Tales - Così finisce il mondo (2006)

Un cast ricco di star (da Dwayne 'The Rock' Johnson a Justin Timberlake) per una commedia distopica. Cosa potrebbe andare storto? Tutto. "Southland Tales - Così finisce il mondo" di Richard Kelly è tra quelli che hanno ricevuto un'accoglienza estremamente disastrosa sulla Croisette. Stroncature da critica e pubblico a dir poco ragionevoli, c'è poco da dire.

The Neon Demon (2016)

Nicolas Winding Refn rientra sicuramente tra i registi più divisivi della storia del Festival di Cannes. Dopo l'accoglienza turbolenta di "Only God Forgives", l'autore danese è tornato alla Croisette nel 2016 con l'horror psicologico "The Neon Demon". Un'opera surrealista, barocca, con un impianto visivo raggelante. In altri termini, un grandissimo film. Ma alcune sequenze non sono state digerite dal pubblico del festival, come testimoniato dai fischi a fine proiezione.

La casa di Jack (2018)

Il rapporto tra Lars von Trier e il Festival di Cannes meriterebbe un saggio da 300 pagine, ma in questo caso si parla di film e polemiche, quindi l'attenzione rivolta all'ultimo lungometraggio del genio di Lundtofte, il sontuoso "La casa di Jack".

A pochi minuti dall'inizio della proiezione già decine di spettatori in fuga dalla sala per l'estrema violenza, con la classica bordata di fischi una volta riaccese le luci.

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