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Mission Impossible - Dead Reckoning: il nuovo capitolo punta tutto su Tom Cruise

Tom Cruise torna a vestire i panni di Ethan Hunt nel nuovo capitolo della saga di MIssion:Impossible e lo fa fronteggiando una sfida più attuale che mai

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Arriverà in sala il prossimo 12 luglio MIssion: Impossible Dead Reckoning - Parte 1, il nuovo capitolo della saga cinematografica che vede Tom Cruise vestire i panni dell'agente dell'IMF Ethan Hunt. Diretto da Cristopher McQuarrie, il settimo capitolo del franchise Mission:Impossible è ambientato in parte in Italia, e in particolare a Roma e Venezia. La trama del film ruota intorno a Ethan Hunt che viene "assoldato" da Eugene Kittridge (l'Henry Czerny di Revenge) per recuperare le due metà di una chiave che potrebbero far la differenza tra la salvezza e la distruzione dell'umanità. Mission: Impossible Dead Reckoning - Parte 1 è una pellicola che porta sul grande schermo una minaccia potenzialmente reale e che rende il film molto più attuale di quanto si potrebbe immaginare. Infatti, in questa nuova avventura, il personaggio di Tom Cruise non dovrà vedersela con ordigni o malviventi: la vera minaccia arriva da quella che si potrebbe definire un'intelligenza artificiale che non si è accontentata di essere controllata dal genere umano, ma che ha deciso di prendere iniziativa. In un mondo come quello contemporaneo, estremamente digitalizzato e costantemente online, la minaccia di una Entità (come è chiamata nel film) che può mascherare o modificare la realtà, rendendo difficile capire cosa è vero e cosa è falso, rappresenta una riflessione che non può fare a meno di legarsi al progresso tecnologico a cui stiamo assistendo in questi giorni.

Da questo punto di vista, MIssion:Impossible Dead Reckoning - Parte 1 è un lungometraggio che dimostra una grande consapevolezza di sé: non si tratta dell'ennesimo sequel fatto tanto per battere banco e guadagnare denaro. Né è lo svogliato esercizio di stile di qualche cineasta che vuole giocare una partita sicura. Si tratta comunque di un film pensato per raccontare la contemporaneità, sebbene lo faccia con quella sospensione dell'incredulità necessaria per poter godere a pieno delle avventure di Ethan Hunt e dei suoi compagni dell'IMF. Anche in questo capitolo, infatti, non mancheranno le scene più assurde, quelle che in ogni altro film spingerebbero lo spettatore ad alzare gli occhi al cielo o a ridere di così tante sciocchezze che sfidano qualsiasi legge della fisica. Ma con la saga di Mission:Impossible sembra esserci una sorta di patto segreto tra cineasti e pubblico: gli spettatori vanno a vedere questi film non perché vogliono vedere qualcosa di reale, ma perché vogliono assistere al sogno dell'impossibile. Un'illusione che riesce bene anche grazie alla professionalità e alla spericolatezza di Tom Cruise che, anche in questo settimo capitolo, non si tira indietro davanti agli stunt più pericolosi, per "accontentare" il pubblico accorso per vedere lui nei panni di Ethan Hunt.

Va detto inoltre che proprio Ethan Hunt è il centro gravitazionale e il cuore di questa pellicola pensata per intrattenere. La storia, intesa come trama, è un elemento secondario, qualcosa che deve essere inserito per necessità. Ma alla fine dei conti allo spettatore non importa poi molto di vedere come avanza la storia: i suoi occhi così come la sua attenzione sono tutti incentrati su Tom Cruise, sul modo in cui il suo personaggio riuscirà a uscire da situazioni che sembrano destinate al fallimento. E sebbene in questo capitolo si faccia forse un po' troppo uso del cliché del deus ex machina, è senza dubbio Ethan Hunt ad attirare l'attenzione del pubblico. Questo fa sì che nonostante il film sfori le due ore e trenta di durata, l'attenzione degli spettatori non venga mai meno e il ritmo è così ben strutturato che il tempo vola, senza che chi è seduto in poltrona ne avverti il peso. E questa è una delle caratteristiche principali che ogni buon film d'intrattenimento dovrebbe avere.

Mission:Impossible Dead Reckoning - Parte 1 è lontano dall'essere perfetto: il personaggio di Hayley Atwell, ad esempio, dimostra il fallimento di quel cosiddetto strong female character che non porta quasi mai sul grande schermo un personaggio femminile forte, ma spesso una macchietta dalla faccia tosta che per dimostrare la propria forza finisce per essere sempre la donzella in difficoltà da trarre in salvo. E anche la dinamica con Ethan Hunt, per quanto divertente, è lungi dall'essere strutturata. Ma, proprio come si diceva, non è né la trama né l'intreccio il motivo per cui vedere questo film: si paga il biglietto per divertirsi mentre Ethan Hunt dà forma all'impossibile, citando anche Indiana Jones in una scena specifica.

E in questo il film riesce a raggiungere lo scopo in modo egregio.

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